13.04.07 – Bassano del Grappa (Vi) – «Afghanistan 30 anni di vicende storiche»

La Municipalità di Bassano del Grappa in collaborazione con «(H)ELP Enti Locali per la Pace – Coordinamento Vicentino» propone alcuni incontri e iniziative dedicate all’Afghanistan. Venerdi 13 aprile alle ore 18.30 presso la Libreria Palazzo Roberti (Via Jacopo da Ponte) a Bassano del Grappa, un incontro sull’«Afghanistan 30 anni di vicende storiche». Conferenza con diapositive, con Ettore Mo. Ettore Mo nel 1962 si presenta al corrispondente da Londra del Corriere della Sera, Piero Ottone, per ottenere un posto come giornalista e viene assunto nella sede londinese del Corriere. Negli anni precedenti aveva girato il mondo come, secondo le sue parole: «Sguattero e cameriere a Parigi e Stoccolma, barista nelle Isole della Manica, bibliotecario ad Amburgo, insegnante di francese (senza titoli, naturalmente) a Madrid, infermiere in un ospedale per incurabili a Londra e infine steward in prima classe su una nave della marina mercantile britannica». Lavora prima a Roma e poi a Milano, dove si occupa di musica e teatro, fino al 1979, quando ottiene il primo incarico come inviato speciale. Il direttore del Corriere, Franco Di Bella, lo manda in Iran, a Teheran, dove era appena tornato dall’esilio ed aveva preso il potere l’Ayatollah Khomeini. Sempre nello stesso anno compie il primo viaggio (di una lunga serie) in Afghanistan, paese per il quale nutre un amore particolare e di cui diventa uno dei massimi conoscitori. Negli anni successivi ritornerà svariate volte in Afghanistan, entrandovi da clandestino e travestito da mujaheddin, percorrendo le sue montagne con ogni mezzo. Ha incontrato ed intervistato più volte Ahmad Shah Massoud, il Leone del Panshir (il loro primo incontro risale al 1981). Da oltre vent’anni si occupa di politica estera: ha raccontato in prima persona tutte le crisi mondiali e ha conosciuto e intervistato i maggiori protagonisti della nostra epoca, sempre secondo la sua filosofia, per la quale per un giornalista l’importante è essere sul posto, vedere con i propri occhi, poter ascoltare dai testimoni diretti quanto è accaduto e poterlo riportare in prima persona. Ancora oggi, pur essendo in pensione, continua a girare il mondo in cerca di storie da raccontare ai lettori del suo giornale. Luigi Baldelli è fotografo professionista dal 1987. Per conto di agenzie come Contrasto e Grazia Neri, dal 1989 inizia a seguire i più importanti avvenimenti internazionali, come la fine dei regimi totalitari nell’Europa dell’Est, la rivoluzione in Romania, il Libano, la Guerra del Golfo, la guerra nell’ex Jugoslavia, la crisi dell’Albania, le situazioni sociali e politiche in Medio Oriente e le carestie in Africa. Dal 1995 inizia una proficua collaborazione con il giornalista Ettore Mo, inviato del «Corriere della sera», per il quale realizza fotoreportage in tutto il mondo. Il loro sodalizio professionale continua tutt’oggi. Le fotografie di Luigi Baldelli sono apparse nei libri pubblicati da Rizzoli che raccolgono i reportage di Ettore Mo, oltre che sui maggiori quotidiani e settimanali italiani e stranieri.