24-25.03.07 – Padova – Laboratorio propedeutico al Teatro dell’Oppresso

Spazio Gershwin, in collaborazione con Amistad Teatro, propone un Laboratorio propedeutico al teatro dell’oppresso: «Dalle parti del conflitto». Viste la numerosa partecipazione e la buona riuscita del primo seminario propedeutico realizzato lo scorso febbraio, “Spazio Gerswhin”, in collaborazione con l’associazione Amistad Teatro, ripropone uno stage di “teatro dell’oppresso”. Il laboratorio propedeutico, che si terrà Sabato 24 marzo (ore 10,00-19,00) e domenica 25 marzo (ore 9.30-14.30), presso lo stesso SPAZIO GERSHWIN (via Tonzig 9, a Padova), intende essere un primo momento di avvicinamento e di sperimentazione del teatro dell’oppresso per l’avvio di un seguente corso stabile e continuativo. Il teatro dell’oppresso è un metodo teatrale elaborato negli anni ’60 da Augusto Boal in Brasile, per aiutare i “campesinos” a rispondere alle situazioni di oppressione mettendole in scena nei loro aspetti più urgenti, e che si è diffuso successivamente in tutto il mondo. È un teatro attivo che utilizza il linguaggio teatrale diffuso. Partendo dalla realtà dei partecipanti, si propone di sviluppare la teatralità umana analizzando e trasformando le situazioni di oppressione, malessere e conflitto, per avviare processi collettivi di cambiamento personale e sociale. Il laboratorio proposto si rivolge dunque a tutti coloro che sono interessati e/o incuriositi da tale metodo, utilizzato molto spesso in ambito educativo, sociale e politico, e per questo è rivolto anche a educatori, insegnanti, animatori, operatori sociali, volontari, membri di associazioni e sindacati…
L’idea di riportare a Padova il TdO nasce dal desiderio di dare continuità a una serie di esperienze sporadiche, iniziate negli anni Novanta, in luoghi chiave della realtà sociale, come le cucine popolari, l’Università, gli spazi dell’associazionismo pacifista… «Lo Spazio Gershwin, al cui interno opera Amistad Teatro – spiega il presidente dell’associazione Loris Contarini -, è da sempre attento alla dimensione della cultura anche come strumento di promozione sociale. Ben si presta a svolgere in tal senso un ruolo importante nel contesto cittadino in cui si colloca: un contesto in cui la co-presenza di differenti realtà culturali ed etniche non è e non può essere solamente motivo di tensioni sociali, ma può divenire anche occasione di uno spazio-laboratorio cittadino nel quale agire la cultura come strumento di incontro delle differenze, di dialogo e di integrazione». Lo stage sarà condotto da Michele Silvestrin. Regista ed attore, dopo la formazione triennale, con l’Associazione di Ricerca e Sperimentazione sul Teatro dell’Oppresso “Giolli” di Livorno, ha avviato una ricerca sul Teatro Sociale e pedagogico. Ha condotto e conduce numerosi laboratori di introduzione e approfondimento al teatro e laboratori di teatro-musica, in collaborazione con scuole, comuni, associazioni culturali e cooperative. Dal 2003 si occupa anche di teatro-carcere, tenendo laboratori presso la casa circondariale di Rovigo. Il Teatro dell’oppresso si compone di diversi esercizi e tecniche ideate da Boal per affrontare la gamma delle diverse “oppressioni”, da quelle sociopolitiche a quelle psicologico-corporee. Il teatro dell’oppresso è un teatro politico e non ideologico, che non afferma verità, ma pone delle domande e crea il contesto per la ricerca collettiva di risposte e soluzioni. Di qui il fondamentale atteggiamento non indottrinante e maieutico di questo teatro, ulteriore elemento derivante dal pensiero del pedagogista Freire. Per informazioni e iscrizioni: Spazio Gershwin, tel. 049/774588.