[Alessandro Marescotti • 08.01.04] Un'alternativa di accesso a Internet è possibile? Si può fare consumo critico anche in campo informatico? Gli informatici della Rete di Lilliput hanno risposto di sì dando vita a Lillinet, concreta alternativa a Libero, Tin, Hotmail, Yahoo e a tutti quei provider che permettono di connettersi a Internet offrendo una casella di posta elettronica...

INTERNET. LILLINET.ORG, UN ALTRO PROVIDER È POSSIBILE

Un’alternativa di accesso a Internet è possibile? Si può fare consumo critico anche in campo informatico? Gli informatici della Rete di Lilliput hanno risposto di sì dando vita a Lillinet, concreta alternativa a Libero, Tin, Hotmail, Yahoo e a tutti quei provider che permettono di connettersi a Internet offrendo una casella di posta elettronica.
“Possiamo finalmente avere un servizio di posta elettronica autogestito: ci riappropriamo di un pezzo di Internet, oggi in mano a grandi gruppi commerciali che vendono i nostri dati personali al miglior offerente con il risultato di inondarci la casella di posta di pubblicità”, spiegano i tecnici lillipuziani. Attivare la connessione con Lillinet è semplice: si va sul sito http://www.lillinet.org e ci si registra. Insieme a un indirizzo mail (tipo [email protected]) si ottiene la possibilità di connettersi alla rete via modem attraverso un numero di telefonico (unico per tutta Italia) al costo di una telefonata urbana. Il funzionamento è identico a quello di un comune provider. Ma la differenza sta nel fatto che chi si connette non finanzia Libero, Tin, Hotmail, Yahoo o altri provider comnmerciali ma finanzia la Rete di Liliput: 0,2943 eurocentesimi (tariffa piena) o 0,16 eurocent. (tariffa ridotta).
In sintesi chi si collega ad esempio a Libero paga solo gli “scatti telefonici” e nessun canone; e tuttavia Libero percepisce una quota di ciò che l’utente paga con gli “scatti telefonici”. Ora che moltissimi pacifisti hanno necessità di connettersi a Internetle cose possono cambiare. Il principio è quello della cooperativa di consumo che decide di convogliare i consumi di molti soci verso vie nuove. Così si fa crescere una scelta diversa portando denaro non ai provider commerciali ma alle attività di Rete Lilliput senza tirare fuori più soldi rispetto a quanto si sarebbe speso con i vari Libero, Tiscali, eccetera.
I promotori di Lillinet spiegano: “Possiamo offrire a tutti i lillipuziani un modo per finanziare le proprie attività. Questo non comporta di per sé una spesa aggiuntiva per i lillpuziani, non richiede sponsorizzazioni e otteniamo uno spostamento dei nostri consumi verso soluzioni non commerciali e autogestite”. Il sistema di Lillinet è stato realizzato utilizzando software libero basato su Linux (http://www.linux.org).
Tutto semplice e risolto? No. Per far decollare idee corpose come questa occorre appoggiarsi su aziende. Internet è un sistema interconnesso in cui operano società commerciali la cui eticità è sempre da verificare. Ecco perché è in corso un dibattito su Lillinet per ridurre al massimo i rischi di avere contatti con strutture eticamente non trasparenti.


Articolo di Alessandro Marescotti, tratto da: “Mosaico di Pace”, rivista promossa da Pax Christi Italia, Dicembre 2003, p. 27.