FELIX FINKBEINER, IL GIOVANE CHE VUOLE PIANTARE MILLE MILIARDI DI ALBERI PER SALVARE IL PIANETA

[Marco Cimminella – 27.11.2018] Aveva nove anni quando ha cominciato a proteggere il pianeta a modo suo, un albero alla volta. Ora ne ha 21, e ha già contribuito a piantarne oltre 15 miliardi. «Ma non bastano, puntiamo al trilione», rilancia Felix Finkbeiner, attivista e fondatore di Plant for the Planet, un’organizzazione che tutela e rafforza le foreste della Terra.

«Vogliamo piantare mille miliardi di alberi, che saranno in grado di assorbire un quarto delle emissioni di Co2 prodotte dall’uomo globalmente», ci spiega. Una cifra gigantesca, difficile da immaginare. Ma quando snocciola questi grossi numeri, Felix non parla certo a caso.

Lo ha dimostrato già in quarta elementare, quando l’insegnante gli aveva chiesto di fare alcune ricerche sul cambiamento climatico e di realizzare una presentazione da mostrare al resto della classe. All’epoca era un bambino come tanti altri, e quell’estate bavarese particolarmente calda divenne argomento di dibattito a scuola. Felix passò l’intero week end a studiare il problema, imbattendosi nell’impresa dell’ambientalista e vincitrice del premio Nobel per la Pace, Wangari Muta Maathai, che aveva contribuito a piantare 30 milioni di alberi in Kenya in 30 anni.

Il suo esempio lo folgorò a tal punto che fece un discorso chiaro a scuola: «Dobbiamo piantare anche noi 30 milioni di alberi in ogni paese del mondo». Quel bambino convinse la sua classe, poi la sua scuola: dopo poche settimane piantarono il primo albero. E in breve tempo, altre istituti del paese decisero di far parte del progetto. «Era il 2007, e dopo solo un anno ne avevamo piantati 50 mila. Nel 2011 abbiamo sfondato quota 1 milione in Germania», ricorda soddisfatto.

Se si pensa che solo un albero è in grado di assorbire tra i 10 e i 20 kg di Co2 all’anno, dato l’elevato livello di inquinamento prodotto dall’uomo a livello globale il progetto non poteva rimanere chiuso nei confini tedeschi. Ben presto, ragazzi e ragazze di altri paesi hanno cominciato a partecipare all’iniziativa lanciata da Felix che, forte dei suoi risultati, aveva intanto diffuso il messaggio al di fuori della Germania, parlando di fronte al Parlamento Europeo e prendendo parte al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.

Sono così partite le Plant-for-the-Planet Academies in diversi parti del mondo, per sensibilizzare i più giovani: oltre 67 mila persone hanno partecipato a questi eventi per studiare e trovare soluzioni al cambiamenti climatico. «Oggi collaborano con noi bambini e bambine da 67 paesi», precisa. Così un progetto a scuola in pochi anni si è trasformato in un movimento globale. E lui è diventato il ragazzo dai mille miliardi di alberi.

Questa infatti è la sua nuova grande sfida. La «Trillion tree campaign» è partita quest’anno: un trilione di alberi da far crescere sul nostro pianeta nei prossimi 30 anni. «Un numero che non nasce dal nulla, pensato a tavolino. Ma corrisponde alla quantità massima di alberi che possono essere piantati ancora sulla Terra», ci spiega Felix, facendo riferimento al lavoro pubblicato su Nature dal Dr. Tom Crowther dell’Università di Yale.

Nel saggio «Mapping tree density at a global scale», lo studioso calcola che ci sono circa 3.04 trilioni di alberi sul nostro pianeta, facendo notare che 15 miliardi ogni anno vengono abbattuti. E conclude che il numero totale di alberi si è ridotto di circa il 46 % da quando l’uomo ha cominciato a popolare la Terra. Quindi, ci spiega Felix, c’è spazio per un altro trilione senza dover sottrarre terreno all’agricoltura e agli insediamenti umani. Un risultato da raggiungere anche salvaguardando le piante esistenti. «Se noi piantiamo quegli alberi, non risolviamo certo di colpo la crisi climatica. Ma possiamo contribuire all’eliminazione di un quarto delle emissioni inquinanti prodotte dall’uomo», aggiunge.

Dopo una laurea in Relazioni internazionali a Londra, Felix ha continuato i suoi studi in Svizzera, conciliando i suoi impegni da attivista con un Phd a Zurigo in Ecologia e scienze ambientali. Per questo, ai leader politici ed economici che sembrano poco preoccupati del riscaldamento globale, lancia questo messaggio: «La scienza dietro il cambiamento climatico è assolutamente chiara, non possiamo perdere altro tempo». E aggiunge: «Piantare questi nuovi alberi servirà anche a combattere la desertificazione, a rendere l’agricoltura più efficace grazie all’agroforestazione. Inoltre, questi regolano il ciclo dell’acqua e rendono il suolo più produttivo, proteggendo anche la nostra biodiversità».

Felix Finkbeiner fa parte della schiera dei millennial che hanno deciso di dedicare parte della loro vita alla salvaguardia del pianeta. Boyan Slat ci sta provando rimuovendo la plastica nell’Oceano; la Climeworks invece ha sviluppato un impianto per catturare C02 e trasformarla in fertilizzanti per i campi; mentre Kerem Deveci in Turchia ha creato una turbina che trasforma il traffico in energia pulita. Giovani che hanno messo a disposizione del pianeta le proprie competenze, energie e voglia di fare.

L’ultimo progetto a cui sta lavorando ora Felix è la creazione di una grande piattaforma web che permetta alle diverse organizzazioni nel mondo che combattono la deforestazione di condividere ricerche, dati, piani e mostrare il proprio lavoro. «Questa piattaforma sarà rilasciata alla fine del 2018. Grazie alla collaborazione con una società di comunicazione satellitare, servirà a mostrare il lavoro delle organizzazioni che decidono di aderire all’iniziativa: le immagini delle foreste piantate potranno essere visualizzate da potenziali donatori, che potranno così vedere come i loro soldi sono stati impiegati. Ci sono così tanti piccoli progetti che rischiano di scomparire perché mancano di riconoscimenti internazionale». L’unione fa la forza, si intende. E per salvare il pianeta ne serve tanta.
Fonte: «Business Insider Italia»