«NO DAL MOLIN». DA VICENZA ALL’EUROPA: 14, 15, 16 DICEMBRE 2007, TRE GIORNI DI MOBILITAZIONE EUROPEA

Da oltre un anno, uomini e donne della città di Vicenza stanno lottando contro la costruzione di una nuova, immensa struttura militare statunitense, che non vogliamo sia costruita né nella nostra città nè altrove. Una lotta che vede accomunate persone di diversi orientamenti politici, con culture, linguaggi e storie diverse tra loro. Questa battaglia affonda le proprie radici nella difesa della terra e nel NO determinato alla guerra, fonte di lutti e tragedie, nella richiesta di pace.  La politica “ufficiale” ha mostrato, in tutta questa vicenda, il peggio di sé, tentando d’imporre una scelta del genere ad una comunità fortemente contraria. Senza alcuna differenza, i governi italiani di centrodestra e centrosinistra hanno deciso di passare sopra le teste dei cittadini.

Difesa dei beni comuni e del territorio, NO alla guerra e nuove forme di democrazia e partecipazione ai processi decisionali, piena autonomia rispetto alla “politica”: questi sono stati, per noi del Presidio Permanente contro il Dal Molin, i punti cardinali per mantenere la rotta dentro questa vicenda. Insieme a molti altri uomini e donne di tutta Italia, abbiamo dato vita a manifestazioni imponenti, a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Eravamo partiti dai nostri quartieri, nel silenzio, con poche forze, siamo riusciti a portare la contraddizione sul piano nazionale. Abbiamo appena concluso un festival, a cui hanno partecipato almeno 30.000 persone, per rilanciare la nostra lotta contro questo progetto di guerra. Siamo convinti che si debba però andare oltre, che anche questi stretti confini vadano superati.

Abbiamo conosciuto, in questo nostro percorso, realtà in tutta Europa molto simili alla nostra. Abbiamo incrociato forme di resistenza e di difesa dei beni comuni, del territorio e delle risorse naturali, così come comitati, associazioni e movimenti che lottano come noi per impedire l’installazione di nuove strutture militari funzionali alla guerra permanente e contro un folle processo di riarmo, e con tutte queste esperienze abbiamo condiviso l’assoluta mancanza di democrazia nei processi decisionali. Come un copione unico, abbiamo sentito le storie di chi, da Venezia con il Mose alla Val di Susa con l’Alta Velocità, da Napoli con i rifiuti a Cameri con la costruzione degli F-35, dalla Repubblica Ceca alla Germania, dall’Olanda a Heathrow, da Varsavia a Londra, ha impattato con un potere che si allontana sempre più dai bisogni e dalle volontà dei cittadini, imponendo dall’alto scelte non condivise.

Ora vogliamo superare nuovi confini. Siamo convinti che oggi sia possibile costruire uno spazio comune dei movimenti che, nelle loro differenze e peculiarità, portano avanti istanze di democrazia reale. Non vogliamo proporre forme di sintesi o semplificazione, non vogliamo costruire un movimento europeo che annulli le specificità di ognuno. Al contrario, vogliamo ragionare sulla costruzione di una rete in grado di far risaltare la ricchezza di questi movimenti. Per quel che ci riguarda abbiamo sempre preferito lavorare per allargare la partecipazione, per costruire spazi d’inclusione.

Siamo convinti che oggi l’Europa possa essere, allo stesso tempo, uno spazio attraversabile da queste istanze e una dimensione praticabile dai movimenti, nella loro autonomia, per produrre risultati effettivi, per misurare nel concreto la forza delle lotte. Abbiamo indetto, come Presidio Permanente contro il Dal Molin, un’iniziativa europea nei giorni 14, 15 e 16 dicembre, a Vicenza, con una grande manifestazione dei cittadini europei sabato 15 dicembre contro il progetto Dal Molin. Vogliamo, in quei giorni, far convivere queste complessità, metterle in relazione, con momenti di discussione e iniziative sul terreno della pace e del no alla guerra, della difesa del territorio e dei beni comuni, per ripensare assieme alle forme di partecipazione di fronte alla crisi della democrazia rappresentativa, sempre più autoreferenziale e lontana dai bisogni e dalle istanze dei cittadini. La proposta che facciamo è quella di costruire assieme un primo momento di discussione europeo, da tenersi a fine ottobre, per preparare nel migliore dei modi la scadenza di dicembre.

Per adesioni: [email protected]

Info: www.nodalmolin.it

 

Vicenza, Presidio Permanente, 20 settembre 2007

 

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Aspettando la manifestazione europea

VICENZA, 3 OTTOBRE 2007: SFIDARE L’IMPERO

Convegno al Teatro Astra di Vicenza

Inizia il tre ottobre il percorso verso la mobilitazione europea di dicembre, con un dibattito pubblico al Teatro Astra dal titolo “Sfidare l’impero. Come i movimenti pacifisti e le popolazioni europee possono influenzare la politica internazionale, estera e militare”.

Il dibattito, che avrà inizio alle ore 20.30, vedrà la partecipazione di esperti internazionali tra cui Phiyllis Bennis, statunitense attualmente impegnata presso l’Istituto per lo studio delle politica di Washington, e Wilbert van der Zeijden, olandese che  lavora per il Transnational Institute con sede ad Amsterdam. Durante la serata interverranno anche Wilma Mazza dell’Associazione Ya Basta! e  Pietro Maestri, direttore della rivista Guerra e Pace.

SCHEDA DI PRESENTAZIONE DI PHYlLLIS BENNIS

Attualmente Phyllis Bennis è Membro della IPS di Washington (Istituto per lo Studio della Politica – www.ips-dc.org) ed del TNI (Istituto Trans-Nazionale) di Amsterdam e lavora sul Progetto “Medio Oriente e Nuovo Internazionalismo”, che si compone di due parti. L’aspetto che riguarda la questione mediorientale contesta il colonialismo ed imperialismo statunitense in quella regione, focalizzandosi su come porre fine alla guerra ed occupazione dell’Iraq e come sostenere una giusta e comprensiva pace basata sulla fine dell’occupazione della Palestina da parte di Israele. La seconda parte del progetto analizza da un lato il predominio e la forte influenza degli USA sulle Nazioni Unite e dall’altro tenta di rafforzare il potenziale ruolo dell’ONU come parte di un nuovo internazionalismo e di resistenza globale all’impero. Dall’ 11 Settembre 2001 il “New Internationalism Project” è stato particolarmente impegnato nell’analisi delle cause e nella critica alle risposte fornite dall’amministrazione del Presidente Bush a quella tragedia.

Da anni Phyllis Bennis  è analista, scrittrice ed attivista su problemi inerenti il Medio Oriente e l’ONU. Mentre lavorava come giornalista presso le ONU durante la preparazione della guerra del golfo del 1990-1991, iniziò a lavorare sul predominio dell’ONU da parte degli USA ed è stata coinvolta in un lavoro sulle sanzioni contro Iraq e il suo disarmo prima e sulla guerra ed occupazione USA poi. Nel 1990 Phyllis accompagnò un gruppo di assistenti del congresso USA in Iraq per esaminare l’impatto delle sanzioni sulle condizioni umanitarie in Iraq.  Successivamente ha organizzato una serie di conferenze assieme all’ex-Assistente del Segretario Generale dell’ONU Denis Halliday, che si è dimesso come Coordinatore Umanitario in Iraq per denunciare l’impatto negativo delle sanzioni. Nel 2001 ha partecipato alla fondazione della “U.S. Campaign to End Israeli Occupation” (campagna USA per terminare la occupazione israeliana), che attualmente presiede. Lavora in stretta collaborazione con la coalizione anti-guerra “United for Peace and Justice” (uniti per la pace e la giustizia), e dal 2002 ha un ruolo attivo nel crescente movimento globale per la pace.

PUBBLICAZIONI

Challenging Empire: How People, Governments, and the UN Defy U.S. Power

Understanding the U.S.-Iraq Crisis:A Primer (2007, Interlink Books)

“And the Name for Our Profits is Democracy” in Selling Us Wars Interlink (2007)

Understanding the Palestinian-Israeli Conflict: A Primer, TARI (www.endtheoccupation.org).

How to Stop the Next War Now: Effective Responses to Violence and Terrorism

Before & After: U.S. Foreign Policy and the September 11th Crisis, Interlink Publishing 2002.

Calling the Shots: How Washington Dominates Today’s UN, Interlink Publishing, 2000.

Beyond the Storm: A Gulf Crisis Reader, Interlink Publishing, 1991.

Altered States: A Reader in the New World Order, Interlink Publishing, 1994.

From Stones to Statehood: The Palestinian Uprising, Interlink Publishing, 1990.

Articoli ed interviste di Phyllis vengono spesso pubblicati sul Baltimore Sun, Middle East International, Middle East Report (MERIP), TomPaine.com, e su molte alter pubblicazioni. Appare regolarmente sui media statunitensi ed internazionali.

SCHEDA DI PRESENTAZIONE DI WILBERT VAN DEL ZEIJDEN

Wilbert van der Zeijden lavora per il Transnational Institute (www.tni.org), con sede  ad  Amsterdam (Olanda) ed in particolare segue per loro il progetto “Militarizzazione  e globalizzazione” (“Militarism and Globalisation”).

Di recente ha organizzato la Conferenza Internazionale sulle Basi Straniere a Quito (Ecuador) e creato un network internazionale dei movimenti e gruppi che si battono contro le basi straniere sul proprio territorio (www.no-bases.org).

È uno degli autori del libro “Gli avamposti dell’impero” (“Outposts of empire”) che presenta una interessante analisi sia quantitativa che qualitativa dell’innumerevole presenza di basi straniere nel mondo e dei loro impatti sociali ed ambientali, in primis quelle americane e dei paesi UE.

Ha partecipato a molte conferenze internazionali sul tema presentando i suoi studi e le sue ricerche e supportando i movimenti locali.

È  laureato in Scienze Politiche alla Vrije Universiteit Amsterdam con una tesi sugli “Approcci teorici alla Difesa Nazionale Missilistica degli Stati Uniti” (“Theoretical Approaches to US National Missile Defence”).