La Cooperativa Sociale “Insieme” di Vicenza vi invita dal 15 al 22 maggio a visitare la IV° Mostra-mercato del giocattolo d’epoca e del fumetto, intitolata “Dire Fare Giocare”.
Aprirà i battenti sabato 22 maggio a Vicenza una mostra mercato tutta particolare, dedicata ai bambini e a coloro che mantengono nell’animo un cuore da bambini perché appassionati di giocattoli e fumetti. Si tratta della quarta mostra mercato del giocattolo d’epoca e del fumetto che si terrà nella sede della Cooperativa Sociale Insieme in via dalla Scola 88, nel quartiere di San Pio X, a Vicenza. Il titolo di quest’anno è “Dire Fare Giocare” e rifà il verso al famoso gioco che tutti da bambini abbiamo praticato nel cortile di casa o di scuola.
Parliamo di quarta mostra perché è dal 2001 che gli operatori della cooperativa hanno preso l’abitudine di raccogliere e selezionare i materiali recuperati in città, con un occhio di riguardo per vecchi giocattoli di latta, peluche e perché no… anche di plastica colorata. Parliamo di giocattoli d’epoca e la responsabile della mostra Paola Boron stabilisce il suo concetto d’epoca: “Non mancano giocattoli della prima metà del Novecento, ma possiamo dire che la maggior parte delle cose esposte appartengono agli anni Cinquanta e Sessanta, e ci concediamo qualche puntata anche sul giocattolo di collezione degli anni ‘70”.
Perché dimenticare i Goldrake ed i Mazinga e la serie interminabile delle Barbie, ora avviate alla pensione dalle ortopediche Bratz? Per anni abbiamo giocato con bambole che non “stavano in piedi” impedite da piedini di fata a cui cambiare scarpine e stivaloni poco più grandi di un mignolo; ora due paia di robusti stivaloni con la zeppa tengono in piedi le bambole dai grandi labbroni. Eppure una cosa in comune hanno le vecchie e le nuove bambole global, vendute da aziende multinazionali, proponevano e propongono una immagine della donna uguale in tutti i paesi e le diversità sono date al massimo dalla diversità di colore della pelle, ma stile, dimensioni e posture erano e rimangono uguali per tutti.
Bisogna quindi tornare agli anni Sessanta per vedere riprodotta in una bambola le fattezze di Rita Pavone o di Dalida, eroine della canzone italiana. Le due bambole troneggiano tra le Furga esposte in mostra, ed anche il meno preparato sa riconoscere un prodotto italiano tra quelli esposti. Come non vedere il vecchio modello della Vespa realizzato dal giocattolificio Ferrari negli anni ’50 o i modelli della Politoys che hanno riempito i nostri giochi di piloti sul tappeto. Visitando la mostra ci soffermiamo davanti ad una modello di roulotte francese rossa fiammante del 1962 e ci chiediamo come l’indiano armato di arco e frecce sia riuscito ad entrare da una “portella” piccola quattro volte tanto.
Tutti i pezzi esposti infatti sono “giocati” ed in alcuni casi, ricolorati, modificati, ricomposti dandoci uno spaccato della fantasia dei bambini che ora sono “grandi”. Alcuni pezzi sono tenuti con grande cura e addirittura coordinati con la loro scatola; è questo il caso dell’escavatore della Somavilla, una ditta produttrice padovana che ha lavorato fino agli anni ’60. Nell’angolo dedicato alla cucina decine di “pareceti”: pentole e vasellame in plastica o rame o alluminio riempiono le cucine delle brave bamboline. Poco importa che gli ingredienti siano fango e erbe del parco, l’importante è scambiare, da brave massaie, ricette gustose e soddisfare gli appetiti raffinati dei bambolotti. E se avanza qualcosa il consiglio di Elena De Boni che ha curato questa parte di esposizione è di metterla senz’altro nel piccolissimo frigo bombato “Lady” della bolognese AM specializzata nei giocattoli di latta.
Una zona è dedicata al giocattolo di fantascienza, robot giapponesi e ufo illuminati atterranno nello scaffale spaziale, circondati da aerei terrestri da guerra e di linea tra qui troneggia un gigantesco aereo dell’Alitalia costruito in tempi di minor crisi. Sul tavolone una serie di flipper fanno rotolare le palline tra automobili di formula uno, moto rombanti e razzi spaziali; sono i giochi di legno della Arcopal, specializzata anche nella costruzione di archi con frecce e monopattini esposti poco più in là. Su una vecchia scrivania sono allineate delle pagelle scolastiche dell’epoca fascista e alcune copie di libri di testo delle elementari che ci insegna che “chi dice fanteria dice elemento decisivo delle battaglie e della guerra oggi come ieri, domani come oggi e sempre”. Tra i libri esposti anche una copia di “Bug-Jargal – un episodio della rivolta dei negri “ libro per bambini che sin dalla copertina ci racconta avventure a non finire, soldati legati al palo, eroi africani che affrontano i coccodrilli a mani nude abbracciando una damigella inglese vestita di tutto punto. Gli stessi eroi li ritroviamo tra i soldatini armati con fucile o arco, a seconda se appartengano alle nutrite schiere dei cow-boys o degli indiani. E se gli americani sono di plastica tutta blu, gli indiani pellerossa non potevano essere che rossi, mentre le truppe naziste sono di un color grigio bruno che li fa spiccare tra le scatole di truppe di plastica. Qualche soldatino policromo in pasta o piombo spunta qua e la,ma sono sempre una rarità.
Non mancano gli inossidabili trenini Lima, fabbricati a due passi da casa e diffusissimi tra i regali di natale dei vicentini, mentre sono una vera rarità i lussuosi Rivarossi e i modellini della Marklin. Se volete appassionarvi ad un piccolo animale di peluche, venite ad adottare il vostro preferito scegliendolo tra gli spelacchiati “puotti” della torinese Lenci o tra i giocattoli di panno della scledense Lars.
Quest’anno una novità si aggiunge alle tante cose da vedere. Una sezione è dedicata ai fumetti d’epoca dove vengono esposte le strisce del “Piccolo Ranger” e dei primi Zagor affiancati dagli eroi colorati del Corriere dei Piccoli. E vi ricordate quando il dorso dei Topolini erano “telati” o quando il professor Mortimer andava alla ricerca di segreti nella grande piramide passando da un Classico dell’Audacia ad un altro?
Se volete seguire le avventure disegnate da Boselli sugli albi del Giornalino non avete che da sfogliare “le strane historie di Beltrocchio e Leccamuffo” alle crociate. Volete viaggiare nello spazio allora partire con Dan Cooper o Vulgor l’eroe. Cercando tra le opere di Max Bunker troverete la Maschera Nera, Cliff e Max Magnus per chi ricordava solo l’inossidabile Alan Ford.
Sono in esposizione tante copie di Pinocchio compresa una disegnata da Mussino perchè in tanti si sono cimentati a fare e rifare le opere del burattino di Collodi. Ma tanti imitatori sono quegli eroi che hanno copiato od hanno aperto la strada alla siluette di Diabolik: Mandrake, Mister x, Kriminal.
Per finire in dolcezza ecco “di mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar” la collezione di fiabe raccontate da dischi 45 giri, successivamente soppiantate dai racconti su cassetta di Cristina D’Avena: fate attenzione a non addormentarvi perché quando suona il campanello bisogna girare pagina!
La mostra “Dire Fare Giocare” inizierà sabato 15 maggio e continuerà fino al 22 maggio. Gli orari di apertura sono quelli del negozio, che la accoglie visitatori al mattino dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19; il lunedi mattina e la domenica la mostra rimane chiusa. Essendo una mostra mercato (le cose esposte si potranno comprare per tutta la durata dell’esposizione) cercate di venire nei primi giorni per gustare i pezzi più belli e rari.
Sabato 15 maggio dalle 15 alle 18 nello spazio vendita si terrà un laboratorio gratuito aperto a bambini di tutte le età insegnerà a costruire marionette di cartone. “Un mondo appeso ai fili” condotto da Massimo Gambarutti e Maria Gresele si prefigge di stimolare la fantasia e la manualità. Massimo Gambarutti, figlio d’arte, è l’ultimo di una famiglia di marionettisti che ha portato in piazza spettacoli fin dai primi dell’ottocento. Maria Gresele invece, oltre che a “muovere i fili” è stata l’animatrice di alcuni pupazzi che hanno fatto la storia della televisione (l’orso Four di rete quattro) ed è specializzata nella costruzione di costumi per il teatro e il restauro di bambole. In questa occasione i due artisti hanno scelto di usare materiali comuni come il cartone e i pennerelli per permettere a chi ha seguito il laboratorio di replicare all’infinito le marionette e creare dei personaggi per propri spettacoli di teatro. Le marionette costruite durante il laboratorio resteranno ai piccoli costruttori.
Vi aspettiamo quindi nella sede di Via Dalla Scola, 88 a Vicenza.
Per Informazioni
tel. 0444.511562
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