[di Mao Valpiana (Direttore di Azione nonviolenta) • 28.01.04] Quarant’anni. Un bel traguardo per Azione nonviolenta. Chissà se Capitini, quando l’ha concepita, immaginava una vita così lunga per la rivista del Movimento Nonviolento...

1964 – 2004. BUON COMPLEANNO, «AZIONE NONVIOLENTA»

Quarant’anni. Un bel traguardo per Azione nonviolenta. Chissà se Capitini, quando l’ha concepita, immaginava una vita così lunga per la rivista del Movimento Nonviolento.
Il 1964 è l’anno della prima bomba atomica cinese e del primo bombardamento aereo  statunitense sul Vietnam. In Italia è l’anno del film di Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo”. E’ anche l’anno dei Beatles in America: scoppia la beatlesmania, i quattro di Liverpool occupano tutti i primi posti  delle classifiche discografiche mondiali e da allora la musica e la cultura giovanile non saranno più le stesse.  Si preparavano le condizioni per la rivoluzione del ’68. Capitini percepiva questo fermento e scriveva: “La violenza dell’autoritarismo dell’uomo sull’uomo, dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e la violenza dell’imperialismo e della guerra, sono gli ostacoli che il progresso della storia deve oggi vincere, in una lotta che è unica, e che porta alla liberazione di tutti. Ma se il metodo di tale lotta sarà nonviolento la liberazione ci sarà fin da ora, per la serenità, per la fratellanza umana, per l’apertura che vivremo nella lotta stessa”.
Il sogno dei giovani di allora della fantasia al potere si è trasformato nell’incubo degli anni di piombo. E poi il brusco risveglio… In questi quattro decenni il mondo è cambiato. 
Ma dai “favolosi anni ‘60” ad oggi la nonviolenza è cresciuta. Finalmente questa parola è entrata nel lessico comune. A volte viene usata in modo strumentale, a volte distorto, ma non si può più prescindere da un confronto con la nonviolenza. La voce del Papa grida “mai più guerra” e lo fa richiamando la nonviolenza, sindacati e movimenti di base scendono in piazza e rivendicano metodi di lotta nonviolenti, il movimento no global, la rete lillipuziana e tutte le realtà religiose di base si interrogano sulla nonviolenza. Anche tre partiti, con storie e orientamenti diversi, come i radicali, i verdi, rifondazione, hanno fatto della nonviolenza una opzione prioritaria. Naturalmente la stessa parola nonviolenza viene poi declinata in mille modi diversi, a volte opposti.  C’è chi arriva persino a giustificare i bombardamenti nel nome della nonviolenza, chi assolve l’intolleranza e la menzogna, chi la usa come sinonimo di democrazia, chi ne fa un tutt’uno con il pacifismo generico, chi l’accetta solo come tecnica  e chi la rinvia all’aldilà. Ma nessuno più la deride o la ignora, come avveniva quarant’anni fa quando il mondo si divideva e si confrontava fra il comunismo e la libertà e Capitini cercava di costruire ponti fra oriente ed occidente per “prendere il meglio dell’uno e dell’altro”.  Il Muro di Berlino è stato abbattuto, mettendo a nudo tutte le nefandezze del socialismo reale e nel contempo le atroci responsabilità del capitalismo occidentale. Due imperi contrapposti. Uno è crollato con gran fragore, lasciando sotto le macerie speranze e milioni di vite. L’altro è ancora in piedi, forse agonizzante, ma continua a schiacciare speranze e vite. Morto il comunismo, smascherato il liberismo,  si affaccia all’alba del terzo millennio la nonviolenza, come speranza di vita abbracciata da tanta gente. Non è ancora un fenomeno di massa, di moltitudini. Non ci sono nazioni o popoli interi che si ispirano ad essa. Sono ancora singoli individui, o piccoli gruppi, o movimenti trasversali, ma è certo che la nonviolenza è ormai la pietra angolare per milioni e milioni di persone che cercano un mondo migliore. Piccoli produttori del sud del mondo, tantissimi consumatori del nord, fedeli che ricercano le profonde radici nonviolente del buddismo, del cristianesimo, dell’islam, giovani che riscoprono il valore della solidarietà, amministratori pubblici che lavorano per la tutela dell’ambiente, lavoratori che difendono il salario e la dignità del lavoro.
Per celebrare i 40 anni di Azione nonviolenta abbiamo messo in cantiere per la prossima primavera un convegno nazionale sul senso e la sfida di proseguire il progetto lanciato da Capitini nel gennaio del 1964. Vogliamo confrontarci con altre riviste e con giornalisti critici sul ruolo e le difficoltà di fare informazione oggi.
In questo primo numero del quarantennale di Azione nonviolenta, rinnovato nella grafica e aumentato nelle pagine, diamo spazio alla ricerca fatta da alcuni giovani sull’attualità del pensiero capitiniano, e ad un saggio su un aspetto non troppo conosciuto della sua opera, quello poetico.
Ai lettori che apprezzeranno questo lavoro chiediamo di impegnarsi ad essere promotori della diffusione di Azione nonviolenta, trovare nuovi abbonati, collaborare attivamente alla crescita della rivista, strumento fondamentale di azione del Movimento Nonviolento. 

Mao Valpiana
(Direttore di Azione nonviolenta)


Sta per uscire il nuovo numero di Azione nonviolenta, mensile del Movimento Nonviolento, rivista di informazione, formazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo, fondata dal filosofo Aldo Capitini nel 1964.

N. 1/2-2004   Gennaio/Febbraio. 44 pagine, a colori.
In questo numero:

1964-2004, di Mao Valpiana
Opere in versi di Aldo Capitini, di Alberto Tomiolo
Teoria e pratica del Movimento Nonviolento, di Raffaella Mendolia
Memoria di un profeta disarmato, di Maria Buizza
La persuasione, di Paolo Signori
I cinquant’anni di Emmaus, intervista a Renzo Fior
Obiettori israeliani condannati, di Elena Buccoliero
Cresce la nonviolenza oltre il muro, di Franco Perna
Le conseguenze politiche dell’eccidio di Nassiriya, di Giuseppe Ramadori
Conclusione dell’anno europeo per la disabilità, di Alberto Trevisan
A chi destinare l’8 per mille?, di Paolo Macina

E poi le rubriche:
Alternative: la prevenzione dei conflitti (Gianni Scotto)
L’Azione: il metodo nonviolento (Luca Giusti)
Lilliput: i gruppi di azione nonviolenta (Masimiliano Pilati)
Cinema: piovono mucche (Flavia Rizzi)
Economia: il potere del kalashnikov (Paolo Macina)
Musica: intervista a Fausto Cigliano (Paolo Predieri)
Storia: processi e condanne (Sergio Albesano)
Educazione: l’esperienza del Comune di Chieri (Angela Marasso)
Libri
Lettere
Movimento

E’ possibile chiedere una copia omaggio della rivista inviando una email a: [email protected]
Abonamento annuo, euro 25,00 da versare sul ccp n. 10250363 intestato a: Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.