4 NOVEMBRE, NON FESTA MA LUTTO

Per le autorità militari e civili questo è un giorno di festa. Per il popolo italiano è un giorno di lutto. In quella prima  guerra mondiale 650.000 italiani sono morti. E quella “vittoria militare” ci portò il fascismo, altre guerre, altri morti.

La festa fu una ricorrenza istituita dal fascismo per trasformare le vittime della prima guerra mondiale in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Una guerra che costò all’Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di più di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra che erano gia stati concessi all’Italia dall’Austria in cambio della non belligeranza. La prima guerra mondiale fu un affare per grandi industriali, politici corrotti, funzionari statali senza scrupoli, alti ufficiali che si sono arricchiti con i proventi dell’industria bellica.

E OGGI? LE SPESE MILITARI AUMENTANO A DISCAPITO DI QUELLE SOCIALI

Anche nel 2005 le spese militari sono aumentate e raggiungeranno la cifra record di 20.793 milioni di euro: quasi un miliardo di euro in più (oltre il 5%) rispetto al 2004, al quale va aggiunto anche 1,2 miliardi di un fondo speciale per le spese delle missioni militari all’estero. Ben il 25% di questi soldi se ne va per comprare nuove armi.

Quindi il 4 novembre non c’è proprio nulla da festeggiare. Contro la retorica militarista, il 4 novembre invitiamo i cittadini ad esporre dai loro balconi le bandiere arcobaleno.

Davanti al dramma della guerra in Iraq, nella quale siamo coinvolti come italiani, c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di celebrare con una “festa” la vittoria di una guerra? C’è solo da vergognarsi, e tacere per rispetto delle vittime di tutte le guerre. L’unico vero modo per celebrare il ricordo di una guerra, è quello di impegnarsi con la nonviolenza affinché non ci siano più guerre.

Movimento Nonviolento – Via Spagna, 8 – Verona

http://www.nonviolenti.org