[ASCA • 08.01.04] La Chiesa deve prendere coraggio e restare coerente con la sua morale per dichiarare inaccettabili gli OGM. Lo chiede padre Alex Zanotelli sull'ultimo numero della rivista ''Nigrizia''. Zanotelli teme che il Vaticano possa cedere alle pressioni americane in questa materia e chiede ai teologi, ai missionari, agli episcopati del Terzo Mondo di farsi sentire con decisione sull'argomento per evitare che la chiesa usi due pesi e due misure nella morale che riguarda la manipolazione della vita...

ALEX ZANOTELLI: «LA CHIESA DICHIARI GLI OGM NON ACCETTABILI»

La Chiesa deve prendere coraggio e restare coerente con la sua morale per dichiarare inaccettabili gli OGM. Lo chiede padre Alex Zanotelli sull’ultimo numero della rivista ”Nigrizia”. Zanotelli teme che il Vaticano possa cedere alle pressioni americane in questa materia e chiede ai teologi, ai missionari, agli episcopati del Terzo Mondo di farsi sentire con decisione sull’argomento per evitare che la chiesa usi due pesi e due misure nella morale che riguarda la manipolazione della vita.
”Gia’ la scorsa estate – scrive padre Alex – sono rimasto di stucco nel leggere sulla Stampa l’intervista del card. Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, sulla possibilità di usare cibi geneticamente modificati per risolvere il problema della fame.
In molti hanno reagito all’intervista – ordini religiosi e istituti missionari soprattutto. Anche per questo, credo, il cardinale ha convocato, il 10-11 novembre scorso, 67 esperti per avere piu’ pareri sugli organismi geneticamente modificati (ogm). Il fatto e’ che gli esperti scelti erano quasi tutti favorevoli agli ogm. Non a caso uno dei convocati, Dorine Stabinsky, americana, ha parlato di Çsquilibrio”. Dello stesso parere due gesuiti che operano in Zambia, Peter Henriot e Roland Lesseps, i quali hanno rimarcato: “Gli omg non possono trovare riscontro nell’insegnamento della dottrina sociale della chiesa, perche’ non rispettano ne’ diritti umani ne’ l’ordine della creazione”. Netta anche la reazione dei missionari italiani. La Conferenza degli istituti missionari d’Italia (Cimi) ha affermato: “L’introduzione degli ogm nel sud del mondo arricchirà a dismisura le multinazionali che hanno acquisito il diritto di proprietà sulla materia vivente: il contadino non trarra’ più la semente dal suo raccolto, ma sarà costretto ogni anno ad acquistarla da loro. L’alimentazione tipica di ogni gruppo umano rischia di cedere il passo a prodotti omologati in mano ai grandi padroni del cibo.
E che ne sarà dei mercati locali dove il prodotto del campo si troverà a competere con gli ogm? Ben altro respiro chiedevano a Cancon (Messico, conferenza dell’Organizzazione mondiale del commercio) i paesi del Sud, affossati nelle esportazioni dalle barriere doganali e dalle sovvenzioni all’agricoltura del Nord. La questione non e’ solo ne’ innanzi tutto economica e sociale: diversi scienziati affermano che gli studi sugli effetti sull’uso di cibi ogm sono ancora insufficienti, e temono anche per la biodiversità. Si noti che alla conferenza in Vaticano non c’era nessun rappresentante degli episcopati del sud del mondo. Mentre sappiamo che gli episcopati sudafricano, brasiliano, filippino e zambiano si sono espressi negativamente sugli ogm. I vescovi sudafricani hanno chiesto al loro governo una moratoria di cinque anni sugli ogm, cioé il tempo per verificarne gli effetti sulla salute dell’uomo. Si noti ancora che sul tema c’e’ un contenzioso tra Usa e Europa; che le grandi multinazionali agroalimentari (Monsanto in testa) stanno montando una grossa campagna per influenzare l’opinione pubblica; e che Collin Powel, nel corso della sua recente visita a Giovanni Paolo II, ha parlato anche degli ogm. Sono convito che si debba aprire una riflessione profonda. Chiediamoci: perché il Vaticano va da una parte mentre i missionari e importanti episcopati del sud del mondo dall’altra? Per me, sono tre i nodi da sciogliere:
1) E’ molto, ma molto discutibile affermare che gli ogm possono risolvere il problema della fame. Perché non c’e’ bisogno di più cibo, ma di cibo prodotto localmente dai contadini del sud del mondo. Se oggi si produce molto più cibo del necessario e c’e’ gente affamata, vuol dire che questa gente non ha un lavoro, un pezzo di terra, gli strumenti per lavorare la terra o credito per comprare o produrre cibo;
2) La chiesa ha sempre assunto posizioni molto nette in questioni di ”interferenza” nella struttura stessa della vita umana, (vedi anticoncezionali e procreazione assistita). Perché ora questo tentennamento su interferenze in altre forme di vita?
3) C’e’ il rischio concreto che le multinazionali s’impadroniscano dell’agricoltura. Lo scorso anno, qui da noi, molti si sono scandalizzati, quando il governo zambiano ha rifiutato il cibo ogm per combattere la fame.
Lo Zambia – ha spiegato Susan George – avrebbe accettato il grano se fosse stato macinato. La paura era che i contadini seminassero quel grano. E sarebbe sorto un problema: il paese esporta mais in Europa e l’Europa non avrebbe mai accettato granaglie ogm. Tutti noi, in prima linea i teologi moralisti, siamo chiamati a riflettere in profondità su questo problema. E dobbiamo, se necessario, farci sentire. Non si possono avere due pesi e due misure nei giudizi morali. Mi auguro che la chiesa pubblichi un documento in cui dichiara che gli ogm sono moralmente non accettabili”.