A Medellin, in Colombia, nel lontano agosto 1968, l’episcopato latinoamericano ha delineato il nuovo volto della chiesa latinoamericana. Una chiesa non più dai tratti coloniali ed europei, ma una chiesa dal volto autenticamente incarnato nella realtà dei popoli locali: povero, missionario, pasquale. Una chiesa decisa a slegarsi da ogni potere temporale e audacemente impegnata nella liberazione di ogni uomo e donna. Oggi, dopo cinquant’anni, la stessa chiesa ne celebra la memoria.

Si è tenuto infatti, nella metropoli colombiana, dal 23 al 26 agosto, una seconda conferenza, il cui intento non era solo rileggere insieme il documento di allora. Ma riviverlo alla luce del cammino tracciato e da tracciare, «con maggiore audacia», come ha sollecitato papa Francesco. Fare memoria di Medellin, si è detto nel convegno, non è solo ricordare il passato, ma è, soprattutto, riportare al cuore quelle scelte di allora che possono entusiasmare i passi di oggi.

Ricordarsi come allora si era posto al centro il tema della povertà, tema che ha come eco il richiamo di Francesco che sollecita una chiesa di periferia, di frontiera, che metta al primo posto gli ultimi, che vive un’opzione particolare verso gli umili. Forse, nel cammino missionario di scambio e collaborazione fra le chiese, queste scelte sono capaci di animare e dare un po’ di spirito nuovo anche alla nostra chiesa italiana.

Della conferenza di Medellin, di ciò che è emerso e di quali sfide ci aprano parlerà martedì 2 ottobre 2018, l’ospite della serata del primo «Martedì del mondo» della stagione 2018/2019: don Felice Tenero, vicedirettore del C.U.M. (Centro Unitario Missionario) di Verona. A moderare l’incontro sarà don Dario Vaona, vicedirettore del Centro Missionario Diocesano di Verona.

L’appuntamento è promosso da Fondazione Nigrizia, Centro Missionario Diocesano, Suore missionarie comboniane e Cestim. Inizio alle ore 20,30 in Sala Africa dei Missionari Comboniani [vicolo Pozzo n.1 – Verona].