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Giovedì 29.02.2024 – Verona – Incontro con l’attivista per la pace Olga Karatch

«No means no. No significa no, alla guerra e alle armi». È questo il titolo della rassegna Euromediterranea che, giunta alla sua diciannovesima edizione, vede l’attivista bielorussa, politologa e direttrice della rete per i diritti umani e civili Nash Dom (La nostra casa) Olga Karatch impegnata in un tour in undici città italiane. Giovedì 29 febbraio 2024, alle ore 21,00, farà tappa a Verona, nella Sala Congressi della Gran Guardia, per un incontro pubblico che ha come obiettivo essere occasione di dialogo, di riflessione e di informazione per costruire e pensare la pace in momento storico che vede in atto due conflitti che stanno dilaniando l’Ucraina e la Palestina.

«Questa iniziativa si inserisce nel solco del percorso che stiamo portando avanti con numerose realtà veronesi per sensibilizzare sul tema della pace – commenta l’assessore alla Memoria e ai Diritti umani Jacopo Buffolo -. Questo ci porta ad impegnarci nella valorizzazione di figure come l’attivista bielorussa Olga Karatch e promuovere la campagna del disarmo. Lavorare con figure attive nell’obiezione di coscienza significa percorrere un tragitto verso la pace, tema centrale dell’Arena di Pace del prossimo maggio. L’Amministrazione crede fermamente, e continua ad investire energie in questo e verso chi si adopera per essa in contesti ancora segnati dalla guerra».

Olga Karatch, licenziata per il suo attivismo politico, è stata arrestata e torturata dal regime di Lukashenko, e dal 2014 vive in esilio a Vilnius. Il 22 febbraio ha ricevuto alla Camera dei Deputati il Premio internazionale Alexander Langer 2023, che mira a sostenere e valorizzare individui e gruppi che, con coraggio, indipendenza di pensiero e radicamento sociale, sono in grado di affrontare le crisi attuali, promuovendo diritti umani, politiche di pace, democrazia, convivenza, e lotta contro discriminazioni, difesa dell’ecosistema e ricerca di vie per una conversione ecologica.

L’evento è stato presentato in Sala Arazzi. Sono intervenuti l’assessore alla Memoria e ai Diritti Umani Jacopo Buffolo, Mao Valpiana del Movimento Nonviolento e che sarà moderatore dell’incontro, Caterina Del Torto della Fondazione Alexander Lager e Antonio Soffientini di «Arena di Pace 2024».

«L’impegno a favore dei diritti umani dell’attivista bielorussa Olga Karatch è rivolto principalmente in difesa di obiettori di coscienza, disertori e renitenti alla leva bielorussi – ha detto Mao Valpiana -. Un’azione attraverso la quale Olga ci sta informando che si sta preparando un secondo fronte di invasione e aggressione nei confronti dell’Ucraina da parte della Bielorussia, su spinta di Putin verso Lukashenko. Olga ha denunciato e documentato la militarizzazione completa della società bielorussa in corso, in particolare verso i bambini. Dal 2022 il Ministero della Difesa bielorusso ha realizzato dei campi scuola/addestramento militare per milioni di bambini e bambine, ne sono stati coinvolti 18 mila. Di questi 2 mila sono già stati selezionati per un addestramento all’uso delle armi. Una cosa folle, che va contro tutte le convenzioni internazionali in difesa dei minori. Olga ha documentato tutto, e ne parlerà nell’incontro di giovedì sera».

«Il Premio internazionale Alexander Langer esiste dal 1997 – spiega Caterina Dal Torto – e intende valorizzare e sostenere le persone e i gruppi che contribuiscono con il loro operato a mantenere viva l’eredità del pensiero di Langer e proseguire nel suo impegno civile e politico. Per questo si premiano soggetti che con scelte coraggiose e indipendenze di pensiero capaci di illuminare situazioni problematiche e di presentare soluzioni alternative per affrontare le crisi oggi in corso. Il comitato scientifico ha scelto di assegnare il premio a Olga in quanto attivista per i diritti umani, riconoscendone il lavoro contro la guerra, i diritti delle donne e il cambiamento democratico in Bielorussa».

«Quella di giovedì sera sarà una tappa del percorso alla preparazione ad Arena di Pace – spiega Antonio Soffientini -. Olga è testimone di cosa vuol dire lottare per la pace ed essere pacifisti. Il 17 e 18 maggio Verona sarà la capitale della pace. Tutti i movimenti della società civile organizzata si incontreranno. Il 17 maggio ci sarà l’incontro con i delegati, i vari gruppi e movimenti presenti. Ad oggi ci sono quasi 415 delegati partecipanti, di cui 280 da fuori Verona e 6 dall’estero. Finora ad Arena di Pace hanno aderito all’invito di Papa Francesco più di 160 organizzazioni e movimenti. Quando il 18 maggio papa Francesco se ne andrà non finirà tutto ma anzi, proprio da quel momento il pensare alla pace dovrà continuare a coinvolgere tutta la città».

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