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08.01.2019 – Verona – Decreto (in)sicurezza: le conseguenze per i migranti e non solo

La parola d’ordine del Decreto 113/18, meglio noto come Decreto Salvini, è sicurezza. Ma sarà davvero questo il risultato finale di una legge che modifica pesantemente il diritto d’asilo, elimina l’istituto della protezione umanitaria, smantella di fatto l’esperienza degli Sprar, introduce cittadinanze di serie B, per le quali si prolunga il percorso di acquisizione, e aumenta il periodo di detenzione nei Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio)?

A pochi mesi dall’entrata in vigore del Decreto, che da più parti è stato contestato per profili di illegittimità costituzionale, si vanno delineando gli effetti di una norma che aumenta l’irregolarità e la marginalità sociale delle persone migranti. L’impossibilità non solo di accedere al diritto d’asilo, ma di aver garantita la prestazione di percorsi di accoglienza e inclusione, preoccupa molte realtà impegnate da anni con i migranti.

Scardinare il sistema di protezione umanitaria, di fatto il permesso più diffuso, pone un problema rispetto alle richieste di regolarizzazione dei migranti presenti sul territorio italiano, per i quali viene meno un importante strumento di garanzia, legalità e integrazione.

Ridurre l’accessibilità alla microaccoglienza degli Sprar a vantaggio di grandi Cas (Centri di accoglienza straordinaria), strutture private, che seguono protocolli di emergenza, hanno standard di accoglienza più bassi, e spesso vengono gestite da organizzazioni che seguono logiche speculative legate ai grandi numeri, in passato protagoniste di inchieste giudiziarie che hanno ravvisato legami con la criminalità organizzata, mette in allarme rispetto alla gestione futura del settore accoglienza.

Per affrontare in modo approfondito i cambiamenti del Decreto Salvini, capirne le criticità e le prospettive, l’appuntamento dei «Martedì del Mondo» si suddividerà in due momenti. Il primo, formativo, più tecnico-giuridico, nel pomeriggio, dalle ore 17 alle 19, in Sala Africa, con l’avvocato dell’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) Enrico Varali. Sarà l’occasione per un approfondimento dedicato agli operatori dell’accoglienza, mediatori culturali, avvocati e cittadinanza interessata agli aspetti giuridici e costituzionali del Decreto Salvini.

Il secondo, più divulgativo, si terrà -come di consueto- alle ore 20,30 in Sala Africa dei Missionari Comboniani [vicolo Pozzo n.1 – Verona] e vedrà relatore della serata don Gianromano Gnesotto, missionario scalabriniano, già direttore dell’Ufficio per la pastorale degli immigrati della Fondazione Migrantes e del periodico «L’emigrato». Giornalista professionista, insegna al Master Diritto delle immigrazioni dell’Università di Bergamo.
A moderare la serata sarà Jessica Cugini, giornalista di Fondazione Nigrizia.

I due eventi dell’8 gennaio sono promossi da Fondazione Nigrizia, Centro Missionario Diocesano, Combonifem e Cestim, e rientrano nel ciclo di incontri «Martedì del Mondo». Possibilità di ampio e gratuito parcheggio.

Per informazioni: Fondazione Nigrizia onlus: 045.8092390.

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