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26.01.2018 – Verona – Commemorazioni nel Giorno della Memoria

L’ANED di Verona [Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti] per il Giorno della Memoria 2018, organizza e invita alle commemorazioni Ufficiali in programma venerdì 26 gennaio 2018.

Ore 9,00 – Piazza Bra [Verona] – Deposizione corone e onori al Monumento ai Deportati sito nei giardini.
A seguire, nel Palazzo della Gran Guardia, saluti delle autorità e conferimenti Medaglie d’onore e Medaglie della Città di Verona. Su proposta ANED la Medaglia della città sarà conferita alla memoria di Flavio Corrà e Gedeone Corrà, giovani fratelli partigiani, deportati e uccisi nel campo di concentramento nazista di Flossenbürg, in considerazione del loro impegno civile e sociale, pagato con la vita.

Originari di Salizzole (VR) dove nacquero rispettivamente il 7 aprile 1917 (Flavio) e il 18 settembre 1920 (Gedeone) da famiglia di modeste origini, si trasferirono ad Isola della Scala (VR) nel 1932, e qui vissero fino al loro arresto e deportazione nel 1944. Dopo aver frequentato, distinguendosi per impegno e profitto, il Liceo Scientifico Messedaglia, si iscrissero all’Università, Flavio alla Facoltà di Matematica e Fisica di Padova (che potrà frequentare fino al 1941, anno della chiamata alle armi), Gedeone alla Facoltà di Matematica e Fisica di Bologna, frequentata fino al 1944. Entrambi per il loro encomiabile impegno civile conseguiranno poi la laurea “honoris causa” alla memoria tra il 1946 e il 1947. I due Fratelli aderirono attivamente alla Resistenza locale in seno al Comitato di Liberazione Nazionale di Isola della Scala, sotto la guida dell’Avv. Gracco Spaziani, che sarà anch’egli arrestato e troverà la morte nel lager di Mauthausen, Austria, nel febbraio 1945. La loro fu un’attività di resistenti operata svolgendo attività di informatori, con compiti strategici e organizzativi nell’ambito della missione militare alleata RYE. Nel bombardamento avvenuto il 28 gennaio 1944 ad Isola della Scala, che colpì anche il centro del paese e il locale ospedale, Flavio e Gedeone si attivarono senza sosta per portare assistenza ai feriti e ai familiari delle vittime e rifugio ai senzatetto. Inoltre, successivamente, grazie a un atto di coraggiosa e provvidenziale informazione da parte di Flavio, è stato evitato un secondo tragico bombardamento nella zona, salvando così molte vite umane. Nel novembre 1944 Flavio e Gedeone furono arrestati, con gli altri membri del C.L.N., dalla Brigata Nera e da soldati tedeschi, e iniziarono il loro calvario che li avrebbe portati ad atroce morte nel lager di Flossenbürg, dove spirarono, Gedeone il 18 marzo, Flavio il 1° aprile, 1945. Sono a loro intitolati gli Istituti Comprensivi di Isola della Scala e di Salizzole e una scuola presso la Diocesi di Guruè, in Mozambico.

Dal 2000 è stata aperta una causa per la beatificazione e canonizzazione dei due eroici fratelli, presso la Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi. Dal 2006 i Fratelli Corrà sono stati nominati «Testimoni di Cristo Risorto per il Triveneto».

Ore 10,00 – Su proposta unitaria ANED, ANPI e IVRES oratrice ufficiale sarà Mirella Stanzione, deportata a 17 anni insieme alla madre Nina Tantini, una delle poche testimoni dirette che oggi può ancora raccontare che cosa fu il Campo di Ravensbrück, l’inferno delle donne.

Mirella Stanzione, 17 anni, è arrestata in casa a La Spezia dalle SS tedesche il 2 luglio 1944, insieme alla madre e al fratello Auro, partigiano. Incarcerate a La Spezia, a Genova, deportate nel campo di smistamento di Bolzano, il 7 ottobre 1944 arrivano a Ravensbrück. Costrette al lavoro e all’ obbedienza con metodi violenti, sono poi utilizzate come mano d’opera schiava alla Siemens (le mani piccole e la grande accuratezza delle donne sono utilizzate per produrre manometri per l’industria aeronautica). A metà aprile 1945 Mirella e la mamma sono avviate in una ‘marcia della morte’ verso Amburgo (per essere imbarcate su una nave da affondare nel Baltico): fuggite alla sorveglianza delle SS durante un attacco aereo, riescono a nascondersi in un villaggio sino all’arrivo delle truppe sovietiche. Rientrano in Italia da sole con mezzi di fortuna nell’ottobre 1945. Mirella dice sempre di essere sopravvissuta grazie alla vicinanza di tante altre donne, cui appigliarsi nei momenti più difficili.

La figlia, Ambra Laurenzi, delegata italiana e Vicepresidente del Comitato Internazionale di Ravensbrück, fotografa professionista, docente di Linguaggio e Progettazione preso l’Istituto Europeo di Design di Roma, già docente di Storia e Linguaggio fotografico presso l’Università di Trieste, proporrà il film LE ROSE DI RAVENSBRÜCK – Storia di deportate italiane, prodotto da ANED e Fondazione Memoria della Deportazione (durata 28’)

A Ravensbrück, il più grande campo di concentramento femminile in Europa, furono internati 130.000 donne e bambini di 40 nazioni. Attivato dal 15 maggio 1939 a 80 chilometri da Berlino, come luogo di rieducazione e punizione per donne tedesche (oppositrici politiche, detenute comuni, disabili, ebree, rom, testimoni di Geova o ‘ariane’ che avevano sposato o avuto rapporti sessuali con razze ‘inferiori’) è divenuto ben presto campo di sterminio per mezzo del lavoro (produzione di materiale bellico). Vi furono uccise 92.000 donne, vittime di denutrizione, malattie, esperimenti scientifici, uccise sul posto o avviate alle camere a gas di altri Campi. Fu un Campo in cui le deportate subirono particolari e efferate violenze proprio in quanto donne, colpevoli della trasmissione della specie (70% di mortalità).
Le deportate a Ravensbruck dall’Italia sono state oltre 900.

Ore 14,30 – Cerimonia al Cimitero Ebraico [via Badile – Verona]

Ore 16,00 – Deposizione delle corone all’urna contenente le ceneri del Campo di Mauthausen sita all’interno del Sacrario Militare nel Cimitero Monumentale, in ricordo di tutti gli oppositori politici, gli ebrei, i combattenti per la libertà deportati nei campi di concentramento nazisti, i militari veronesi internati nei lager nazisti dopo l’8 settembre ’43.

 

AVVISO – Ricordiamo che dal 22 al 29 gennaio 2018 dalle ore 10 alle 17 su iniziativa del Comitato unitario per la difesa delle Istituzioni Democratiche del Comune di Verona, in Piazza Bra sarà esposto il «Carro della Memoria», simile a quelli che hanno deportato decine di migliaia di donne e uomini dall’Italia ai campi di concentramento, sterminio e prigionia nazisti.
Il Carro è visitabile liberamente, grazie all’accoglienza e all’accompagnamento di volontarie e volontari delle Associazioni e Istituzioni della Memoria, tra cui ANED.

Per informazioni: ANED – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti
Via Arnolfo di Cambio n.17 – Verona
Tel. 045.8036150 – [email protected]http://www.deportati.it/verona

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