FIGLI DI UN DIO MINORE


Mentre si sta avvicinando la VII edizione della Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico del 27 ottobre 2008, mentre la Rai mette a disposizione il proprio potenziale comunicativo per far entrare nelle case di tutti il ciclo di letture della Bibbia organizzato dalla Rai stessa nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, qui a Verona si moltiplicano i casi di intolleranza nei confronti di chi professa la religione islamica.

Verona

IL COMUNE DI OPPEANO COMPRA PER SÉ IL PALAZZO DELLA MOSCHEA

[Ismail Ali Farah • 02.10.08] Trecentoottantacinquemila euro: questo è quanto il comune di Oppeano, in provincia di Verona, sborserà per l’acquisto dell’immobile dove la comunità islamica locale prega dall’inizio del periodo di Ramadan. Dopo piazza Oriana Fallaci, sorta al posto dell’edificio che ospitava la precedente moschea, acquistato ancora una volta dal Comune di Oppeano, la diatriba tra l’associazione El Falah, che riunisce i musulmani della provincia sud di Verona, e il sindaco-deputato leghista Alessandro Montagnoli è ormai destinata a trovare soluzione nelle aule dei tribunali.

Il sindaco del piccolo comune infatti ha prima ordinato la cessazione delle attività di culto, poi ha proposto l’acquisto dell’immobile, subentrando nella trattativa in corso tra i proprietari e la comunità islamica. «Abbiamo firmato un preliminare d’acquisto dopo che quello firmato dall’associazione era scaduto – ha detto Montagnoli – Il consiglio comunale ha così approvato lunedì sera, 29 settembre 2008, l’acquisto dell’immobile. Non sappiamo ancora se rientrerà nel piano di edilizia popolare o se rimarrà al Comune per svolgere le proprie attività. Resta il fatto che ne entreremo in possesso».

Rassegnati, i musulmani si preparano a consegnare nei prossimi giorni le chiavi dell’immobile, anche se non in via definitiva: «Ci comporteremo secondo le regole – chiarisce Osman el Assali, portavoce di El Falah – Quando sarà il momento consegneremo al proprietario l’edificio. Rimaniamo comunque in attesa di vedere come si concluderanno le cause iniziate da noi contro il Comune».

El Falah ha infatti iniziato il ricorso contro l’ordinanza che vieta la creazione di un luogo di culto nell’immobile, un ricorso che l’avvocato Emanuele Figura spera di risolvere di fronte alla Corte costituzionale: «È una questione di principio. Ormai l’annullamento dell’ordinanza è ininfluente, ma l’ordinanza potrebbe comunque creare un pericoloso precedente che mina la libertà di culto. La comunità islamica mi ha assicurato che intende arrivare in fondo alla questione. Non capisco perché i proprietari dell’immobile abbiano deciso di cambiare idea appena un giorno prima del rogito: il preliminare di acquisto, diversamente da quanto detto dal sindaco di Oppeano, scade in gennaio, in questo modo i proprietari si sono esposti ad una penale pari ai 45 mila euro già versati come anticipo. Una giudice potrebbe inoltre annullare la compravendita e disporre la cessione all’associazione».

Nel frattempo sono proseguiti i controlli delle forze dell’ordine negli ultimi giorni del mese sacro per l’islam. I fedeli si sono concentrati soprattutto tra il 26 e il 30 settembre toccando punte di circa 260 presenze. «Dopo un mese in Marocco, stavo tornando dall’aeroporto quando sono passato davanti alla moschea di Oppeano – racconta Elias, marocchino, residente a pochi chilometri dal paese – Quattro pattuglie della polizia presidiavano il parcheggio e un gruppo di agenti stava riprendendo con la telecamera e fotografando tutte le targhe dei fedeli che si trovavano all’interno della moschea. In un mese erano cambiate tante cose».

Ed è stato un Ramadan difficile anche per la comunità islamica di Verona, dove il sindaco Flavio Tosi, dopo un accertamento effettuato sull’immobile acquistato dalla comunità islamica, ha imposto la chiusura di un’intera ala della moschea, da poco ristrutturata, ma destinata, sulla carta, al solo carico e scarico delle merci.

(2 ottobre 2008)

Fonte: Metropoli-La Repubblica