GIOVANI E AGRICOLTURA: I NUOVI INCENTIVI

[GRILLOnews.it – 01.04.2016] Sostenere le attività agricole realizzate dai giovani e favorire il ricambio generazionale: questi gli obiettivi delle nuove agevolazioni previste dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Il Decreto Interministeriale del 18 gennaio 2016, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 febbraio, individua i requisiti e le disposizioni per accedere a finanziamenti agevolati destinati a microimprese e piccole e medie imprese (MPMI), gestite da giovani che presentino dei progetti di sviluppo o consolidamento riguardanti i settori della produzione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli.

Le imprese che richiedono il finanziamento devono essere in possesso dei seguenti requisiti: 1) esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile; 2) essere amministrate e condotte da un giovane tra i 18 ed i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto comprovata dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola. Nel caso di società sarà considerata la composizione numerica e la distribuzione delle quote societarie nell’accertamento di questi requisiti soggettivi; 3) avere la sede operativa nel territorio nazionale.

Potranno essere finanziati dei progetti di sviluppo, realizzati da imprese in possesso dei suddetti requisiti e attive da almeno due anni, che perseguano gli obiettivi di migliorare il rendimento e la sostenibilità globale dell’azienda agricola, ottimizzare l’ambiente naturale, le condizioni di igiene o di benessere degli animali, realizzare e potenziare le infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.

Mentre le imprese coinvolte nei processi di ricambio generazionale devono essere costituite da non più di sei mesi e già subentrate nella conduzione dell’azienda agricola da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, oppure, subentrare successivamente all’ammissione all’agevolazione entro 3 mesi dal provvedimento di delibera. L’impresa cedente deve essere iscritta alla Camera di commercio, avere la partita IVA e avere il legittimo possesso dell’azienda da almeno due anni.

L’agevolazione consiste concretamente nella concessione di mutui agevolati a tasso zero, per un periodo compreso tra i cinque e i dieci anni a copertura parziale delle spese ammissibili, per investimenti non superiori a 1.500.000 euro. In particolare, per le iniziative attuate nel settore della produzione agricola primaria il finanziamento potrà durare fino ad un massimo di quindici anni.

L’ISMEA si occuperà del riconoscimento dell’agevolazione, secondo le istruzione operative che saranno pubblicate sul proprio sito.