IL NONNISMO? ESISTE ANCORA. SEGNALATE LE VOSTRE STORIE


Ho fatto la scuola allievi ufficiali nel 1981 e ho toccato con mano cosa è il nonnismo. Quando sono diventato ufficiale di complemento, nei mesi in cui ho prestato servizio, ho combattuto in tutti i modi il nonnismo. Poi sono tornato alla vita civile, sono diventato insegnante, mi sono impegnato nel movimento per la pace.

In seguito in Italia vi è stato un ampio dibattito per il superamento dell’esercito di leva. Studiosi di sociologia come Fabrizio Battistelli, fondatore dell’Archivio Disarmo, sono stati fra coloro che hanno sostenuto la tesi del superamento del nonnismo per mezzo dell’esercito professionale.

Qualche giorno fa ho avuto modo di parlare con un ragazzo che frequenta l’Accademia Navale di Livorno. Mi sono accorto che tutti i rituali più logori del nonnismo sono sopravvissuti alla messa in soffitta dell’esercito di leva. Ciò che ho visto io è anzi nulla rispetto a ciò che mi è stato raccontato. Per non parlare della ‘benedizione’ dello spadino ‘simbolo di pace’. Ma questo è un altro discorso.

C’è gente come lo psichiatra Paolo Crepet che addebitava il nonnismo ai «ragazzacci». Paolo Crepet disse in Commissione Difesa: «Il nonnismo non è un fenomeno precipuo dell’istituzione militare, perché non è vero che in caserma accadono cose che altrove non si verificano. In caserma vanno anche i ragazzacci che ho conosciuto nei quartieri di Napoli e di Palermo, e vi assicuro che non si tratta di gentiluomini: sono ragazzi che a 16-17 anni hanno già compiuto furti, rapine ed altri gravi reati. Vi arrivano anche i ragazzi anonimi delle periferie e non solo delle periferie ma anche quelli descritti come figli delle famiglie perbene che rubano nei licei o organizzano rapine a mano armata, come è successo alla metropolitana di Milano qualche settimana fa. Quei ragazzi lì cambiano solo perché vanno in caserma? Basta un capitano in più per renderli differenti?

È una pia illusione quella che attribuisce ad una peculiarità del mondo militare il fenomeno del nonnismo, anche se è indubbio che il fenomeno è favorito dal fatto che in caserma il pomeriggio e la sera non c’è nessuno; al riguardo, anzi, qualche rimedio potrebbe essere escogitato». (Camera dei Deputati, 22 settembre 1999, indagine conoscitiva, si legga qui).

Crepet dimostra di non conoscere che il pomeriggio, la sera (e la notte) c’è sempre qualche ufficiale di ispezione che è responsabile della disciplina e della sicurezza in caserma. Io, quando avevo il turno, vigilavo fino nel cuore della notte. Altri ufficiali lasciano fare. Ma non è vero che non c’è nessuno. Come pure non è vero che l’esercito di professione porta al superamento del nonnismo.

Invito chiunque ha storie da raccontare a scriverci.

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Taranto, 06.01.2008

Alessandro Marescotti

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