[EMANUELE GIORDANA • 02.11.02] Gli Usa continuano in segreto a sperimentare armi tossiche e biologiche: un'anticipazione...

IL RIARMO BATTERIOLOGICO

Quando il 25 luglio del 2001 gli Stati Uniti hanno rigettato il testo finale che doveva dare una nuova veste alla Convenzione sulle armi tossico biologiche (Btwc), lo hanno fatto per poter lavorare tranquillamente e in segreto ai loro programmi di studio e avanzamento in questo genere di armamenti. Lo sostiene Malcom Dando, docente di Sicurezza internazionale alla Bradford University in Gran Bretagna, un nome noto tra che gli scienziati che si occupano di armamenti chimico biologici. Dando, che ha appena pubblicato un libro molto critico sulla disfatta della Convenzione (Preventing Biological Warfare), questa volta non si è limitato a criticare. Assieme ad altri scienziati dell’altra parte dell’Oceano, come il microbiologo americano Mark Wheelis, ha stilato una possibile mappa degli esperimenti segreti degli Stati Uniti in materia di armamento biologico – proprio nel momento in cui Washington considera l’Irak una minaccia mondiale per la costruzione di armi di distruzione di massa. Il dossier di Dando e soci, di cui il Guardian ha dato ieri un’anticipazione, sarà pubblicato nei prossimi giorni dal Bulletin of the Atomic Scientists, periodico dell’associazione non profit Educational Foundation for Nuclear Science (www.thebulletin.org). Nel documento gli scienziati sostengono che, tra i vari progetti sotto traccia, vi sarebbe il tentativo, commissionato dalla Cia, di riprodurre una cluster bomb (bomba a frammentazione) a dispersione biologica di origine sovietica e un programma del Pentagono per costruire un impianto per la fabbricazione di bioarmi in grado di utilizzare materiali facilmente reperibili sul mercato. Infine vi sarebbero alcuni studi della Dia (Defence Intelligence Agency, un dipartimento del Pentagono che si occupa di produrre sistemi di difesa) sulla famosa antrace: ingegneria genetica per rendere il bacillo resistente agli antibiotici e operazioni di laboratorio per renderlo secco e utilizzabile come arma.

Secondo gli scienziati, sebbene gli Stati Uniti sostengano che le loro ricerche sono a fini puramente difensivi (in parte di questo genere di progetti, benché rigidamente protetti, la stampa americana ha già dato notizia qualche tempo fa), la loro legalità dal punto di vista della Convenzione sarebbe fortemente opinabile. Il problema è che gli Usa, avendo rigettato il testo del Btwc, hanno finito per vanificare il capitolato che imponeva ispezioni di valutazione fatte da altri stati firmatari. Inoltre, dicono gli scienziati, benché l’accordo (la prima volta fu firmato nel `72 anche dagli Usa e poi ratificato nel ’75, come ha fatto anche l’Italia) preveda dichiarazioni annuali sui programmi di biodifesa, Washington non ha mai dichiarato nulla su questi progetti. Inoltre, come già scriveva Dando nel suo libro, la mancanza di meccanismi di verifica rende vana la Convenzione adottata da 147 Paesi.

Gli americani, aggiunge Jonathan Tucker, un esperto di armamenti dell’Institute for Peace di Washington, stanno inoltre studiando tipi di gas non letali sotto l’egida del dipartimento di Giustizia ma in realtà su indicazione del Pentagono. Americani e inglesi stanno lavorando, aggiunge Dando, anche su gas del tipo BZ, lo stesso che potrebbe essere stato usato in Cecenia, come sostengono in questi giorni esperti americani, contraddicendo la versione ufficiale russa sposata ieri anche dall’ambasciata Usa a Mosca.