[Marco Tonci 26.10.04] Pubblichiamo la lettera inviata da un lettore alla vice presidente della commissione U.E., Loyola de Palacio, in seguito all’augurio di morte che la stessa ha formulato al presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro…

LETTERE. QUEGLI AUGURI DI MORTE A FIDEL CASTRO…

Sig.ra Loyola de Palacio, Vice presidente Commissione U.E.
 
A proposito dell’augurio di morte al Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, ho letto con molto stupore le sue dichiarazioni riportate sui maggiori quotidiani italiani, riguardo alla sventura occorsa al Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz.

Trovo sconcertante che lei abbia avuto il coraggio di dire quelle raccapriccianti parole. E poi non ha neanche accennato ad una smentita  categorica, aggiungendo solo “io non auguro la morte a nessuno”, quando lo aveva fatto cinque secondi prima.

Forse lei non è a conoscenza del ruolo che ricopre presso la Comunità Europea e quindi verso tutta l’Europa e la comunità internazionale in generale. E un’altra cosa che non mi è piaciuta è quel “tutti”. Forse tutti voi che siete lì seduti a far non si bene cosa.

Lei deve sapere che sono stati centinaia i messaggi inviati al Presidente Fidel Castro Ruz, per augurargli pronta guarigione. Questi messaggi arrivano dagli Stati del Terzo e Quarto mondo, e quindi dall’America Latina, dall’Africa e dall’Asia. E altre centinaia di messaggi sono arrivati da intellettuali, associazioni, musicisti, artisti, medici, studiosi, etc. di tutto il mondo. E non le dico quanti ne sono arrivati da persone comuni come me, da gente del popolo, uomini che pur vivendo nell’occidente “libero e giusto” credono ancora nei valori che la Rivoluzione cubana insegna tutti i giorni ai suoi figli.

Ma lei non ha neanche idea di quali siano questi valori, altrimenti non avrebbe pronunciato, a nome di “tutti”, quelle orrende parole.

Quindi gliene voglio accennare solo qualcuno. Le dicono niente le parole solidarietà, fratellanza, giustizia, amicizia tra i popoli, libertà, onestà, rispetto dei diritti umani, diritto alla salute, allo studio, alla casa, al lavoro…?

Certo, voi avete sempre ignorato questi Stati “poveri”, quegli intellettuali troppo di “sinistra” e la gente come me, che anche grazie a quelli come lei, hanno perso la fiducia nel sistema che ci state imponendo.

Provo molta vergogna in questo momento, mi vergogno di essere cittadino della tanto “libera e giusta” Europa. Eppure, lo strano è che la vergogna dovrebbe senza ombra di dubbio provarla lei.

Rispetti Fidel Castro Ruz e rispetti il popolo di Cuba. Quando a Cuba milioni di persone manifestano in piazza è per continuare a lottare, per non finire schiavi del capitalismo e per seguitare a difendere le conquiste fatte dalla Rivoluzione e dal Socialismo. E, siccome a differenza dell’Europa e degli Stati Uniti d’America, è il Popolo che governa, quella via viene percorsa sempre con maggior sicurezza e tenacia.

Quando la gente scende in piazza in Europa o negli Usa, lo fa per protestare contro la guerra assurda e criminale, contro la tortura e contro la violazione sistematica dei diritti umani.

E che succede? Niente, assolutamente niente. La guerra non solo continua ma si fa più dura, si insiste nella tortura e si violano sistematicamente i diritti umani. E dov’è l’Unione Eurpea? Perchè non si auspica magari la morte di G. W. Bush?

La Rivoluzione cubana, e quindi anche Fidel Castro, rappresentano nel mondo un esempio per tutti i paesi più poveri che noi europei stiamo sfruttando da secoli. Questa Rivoluzione è vittima di un criminale blocco economico imposto dai vostri cari amici e probabilmente padroni, degli Stati Uniti d’America. Un piccolo popolo con un gigante al potere sta resistendo, praticamente dal trionfo della Rivoluzione, datato 1 gennaio 1959, a questo criminale blocco che comprende anche attentati terroristici, sabotaggi, restrizioni economiche ed infamie di ogni genere che ancora si stanno compiendo contro questo valoroso popolo. Cuba è in guerra da quel fatidico giorno: 1 gennaio 1959.

Vada a visitare l’Isola caraibica e guardi cosa in questi anni e in mezzo a mille difficoltà sono riusciti ad ottenere e creare. Lo sa che il 28 ottobre 2004 voteranno ancora un volta all’Onu per far sì che questo blocco genocida cessi? Lo sa che lo scorso anno furono ben 179 i paesi che votarono a favore della cessazione del blocco e solo 3 contro? 

Un’ultima cosa le voglio dire. Sicuramente Fidel Castro prima o poi morirà (e non credo per farla felice ma semplicemente per questioni d’anagrafe), penso che questo sia scontato, ma sicuramente non moriranno con lui nè la Rivoluzione cubana, nè il Socialismo, e non ci sarà per fortuna il cambimento che voi e gli Usa state aspettando. Il popolo cubano è colto, e Josè Martì, un eroe della Patria di Cuba, diceva: “essere colti è essere liberi”. Credo che la caduta di Castro è senz’altro una piccolezza in confronto alla sua caduta di stile.
 
Marco Tonci