LIBRI. «I POVERI NON CI LASCERANNO DORMIRE» DI ALEX ZANOTELLI

[Amedeo Tosi – 09.04.2011] La terza edizione, targata 2011, de «I poveri non ci lasceranno dormire. Da Korogocho al Rione Sanità» scritta a Napoli da padre Alex Zanotelli, è stata ampliata e affronta anche tematiche scottanti che riguardano l’Italia, come quelle dei rifiuti in Campania, dei referendum a tutela dell’acqua pubblica, della corruzione politica, dei potentati economico-finanziari.
Alex Zanotelli

I POVERI NON CI LASCERANNO DORMIRE

Da Korogocho al Rione Sanità

(terza edizione aggiornata)

Anno 2011 – 112 pagine

Prezzo: 9,50 euro

ISBN: 978-88-8477-205-3

Editrice Monti

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A quindici anni dalla ‘prima’, questa terza edizione de «I poveri non ci lasceranno dormire. Da Korogocho al Rione Sanità» (Editrice Monti) scritta a Napoli da padre Alex Zanotelli, è stata ampliata e affronta anche tematiche scottanti che riguardano l’Italia, come quelle dei rifiuti in Campania, dei referendum a tutela dell’acqua pubblica, della corruzione politica, dei potentati economico-finanziari.

Come afferma l’attore Marco Paolini nella sua prefazione, Zanotelli è «uno che usa le parole, le lingue come ponti, mai come ostacoli, uno che sa essere messaggio evangelico, rinunciando alla sua voce per darla ai poveri, uno che ti ricorda che non servono i soldi per dare o restituire dignità, né ai ladri, né ai derubati.

ALEX ZANOTELLI E MARCO PAOLINIUn Francesco d’Assisi solido come un faggio trentino, capace di farsi carico del peso della disperazione altrui senza esserne schiacciato». Il riferimento dell’artista bellunese riguarda l’esperienza che il missionario comboniano ha vissuto dal 1990 al 2001 a Korogocho, una delle baraccopoli di Nairobi (Kenya).

«Tante volte ho tentato di stendere queste pagine, ma la vita a Korogocho è talmente tumultuosa e serrata…» scrive il missionario comboniano nel preambolo. E aggiunge: «Certamente è una lenta Via Crucis per i nuovi crocifissi della storia», poveri inchiodati alla croce con oltre un miliardo di altri crocifissi. «E noi siamo convocati dal Dio dei diseredati per staccare questi popoli dalla croce: sono interi popoli, ma sono anche individui che hanno un nome e un volto. Io vorrei ricordare con voi i volti di chi vive nei sotterranei della vita e della storia», perché forse l’uomo esiste proprio nel momento in cui incontra l’altro. E una delle prime cose che padre Alex ha percepito in baraccopoli è stato il dono della presenza, o forse è più corretto chiamarla presenza-assenza, di tanti amici.

«I visi di giovani, di bimbi e ragazze, di madri, impressi nel mio cuore -conclude- sono segni di una realtà incredibile e disumana: sono nomi e volti che non dimenticherò mai, perché mi hanno toccato dentro, mi hanno plasmato». (am.t.)


ALEX ZANOTELLIL’AUTORE

Alex Zanotelli nasce a Livo, in Val di Non, nel 1938. Entra giovanissimo nel seminario dei Comboniani e va negli USA a completare gli studi di teologia. Nel 1964 viene ordinato sacerdote nell’istituto dei Missionari Comboniani. Dal 1965 è missionario nel Sudan martoriato dalla guerra civile, fino al 1973, anno in cui il governo sudanese gli nega il visto a causa del suo impegno a favore delle fasce più povere della popolazione e delle sue denunce contro la corruzione dilagante.

Nel 1978 assume la direzione di Nigrizia, contribuendo a trasformarlo nel miglior mensile italiano di informazione sociopolitica del continente africano. Dalle pagine della rivista si susseguono critiche documentate ai modelli occidentali  di collaborazione allo sviluppo e si denunciano gli interessi italiani nel commercio internazionale delle armi.

Nel 1985, assieme a don Albino Bizzotto, fonda il movimento Beati i Costruttori di Pace. Nel 1987, su pressione di esponenti politici ed ecclesiastici, Zanotelli è  costretto a lasciare la direzione di Nigrizia. Nel gennaio del 1990 va in missione in Kenya, a Korogocho, una delle baraccopoli di Nairobi.

Nello stesso anno, per espresso volere del vescovo Tonino Bello, diventa direttore responsabile della rivista «Mosaico di Pace». A cavallo del 1995/96 viene in Italia e lancia l’idea di fondare la Rete Lilliput. Nel 2002 torna in Italia. Oggi vive nel Rione Sanità di Napoli, da dove continua il suo impegno per gli emarginati e la sua testimonianza civile e religiosa.