[a cura del Coordinamento Cambia lo Sponsor • 22.07.03] Mercoledi' 9 Luglio 2003, il Coordinamento Cambia lo Sponsor (Cocs) e' intervenuto a Roma presso le scuole Piranesi di via Fabriano a Nuova Gordiani, S.Francesco di viale Ruspoli ad Acilia e presso la scuola di Largo Borghi a Prima Porta per cancellare gli ultimi loghi Nike presenti sui campetti donati esattamente un anno fa dalla multinazionale statunitense al Comune di Roma...

NIKE CACCIATA VIA DALLE SCUOLE. ZANOTELLI: «VITTORIA DELLA SOCIETA’ CIVILE»

Mercoledi’ 9 Luglio 2003, il Coordinamento Cambia lo Sponsor (Cocs) e’ intervenuto a Roma presso le scuole Piranesi di via Fabriano a Nuova Gordiani, S.Francesco di viale Ruspoli ad Acilia e presso la scuola di Largo Borghi a Prima Porta per cancellare gli ultimi loghi Nike presenti sui campetti donati esattamente un anno fa dalla multinazionale statunitense al Comune di Roma. L’intervento non ha provocato alcun danno alle strutture sportive ed e’ consistito esclusivamente nella copertura dei loghi tramite bombolette spray. “Non un’operazione contro le scuole donatarie, con alcune delle quali abbiamo collaborato e collaboreremo in futuro per diffondere tra i ragazzi una cultura del rispetto dei lavoratori. E’ un’azione di boicottaggio della Nike. Con questa azione dichiariamo conclusa con successo la campagna “Fuori la Nike dalla scuola”, che in un anno ha raggiunto diversi risultati importanti”. Dei 20 campi donati dalla Nike, sono innanzitutto state lasciate al mittente le 11 “gabbie”, contrastanti con qualsiasi idea accettabile di spirito sportivo e di gioco per bambini. I 9 campetti “normali” installati nelle scuole sono rimasti al loro posto e si e’ solo provveduto alla copertura dei loghi. Cinque scuole li hanno coperti autonomamente, dietro invito del Comune su cui avevamo fatto pressione; un campo e stato smobilitato del tutto; nelle restanti tre scuole e’ intervenuto oggi il Cocs. Con questa campagna abbiamo cercato di mettere ben in luce ciò che si nasconde dietro al logo, nel caso della Nike lo sfruttamento dei lavoratori impiegati nel sud del mondo, che percepiscono meno di due dollari al giorno e lavorano senza nessuna tutela sindacale, a fronte dei miliardi che vengono spesi per le pubblicità. Con questa campagna abbiamo anche e soprattutto voluto opporci all’ingresso degli sponsor privati nella scuola pubblica, un fenomeno che, se da noi e’ appena agli inizi, e’ già dilagato negli Stati Uniti, con effetti devastanti ad esempio sulla libertà di insegnamento. Basti pensare alle diffusissime clausole di “non denigrazione” che impediscono ad esempio alla tale Università che ha ricevuto i soldi dalla tale ditta farmaceutica di rivelare i risultati negativi di ricerche scientifiche sul medicinale che quella ditta commercia. Si tratta di una precisa strategia commerciale delle aziende che mira, anche in Italia, a raggiungere i giovani consumatori nelle scuole, ovvero nell’ultimo spazio ancora libero dalla pubblicità (dopo l’invasione dei mezzi pubblici e dei più bei monumenti delle nostre città), in cui i bambini passano la maggior parte del loro tempo ed in cui dovrebbero essere maggiormente tutelati. “Con questa campagna abbiamo inoltre realizzato un importante operazione di contaminazione politico-culturale sull’amministrazione locale. Da una situazione di partenza di scarsa attenzione su queste tematiche, oggi, sempre più spesso, il Comune di Roma rifiuta di lasciarsi coinvolgere in operazioni di immagine delle multinazionali sotto boicottaggio o comunque non “pulite”. Da Eurochocolate 2003, con l’esclusione della Nestlé, ai campetti Nike, prima accettati e poi rifiutati, sta crescendo, anche grazie alla sensibilità di alcuni assessori o loro collaboratori, fino allo stesso sindaco Veltroni, la coscienza critica dell’amministrazione capitolina.

Ora il Comune si doti di una “Commissione Etica” di valutazione delle sponsorizzazioni
Riteniamo tuttavia che i tempi siano ormai maturi perché il Comune passi da una fase di impegno episodico, in cui si interviene su operazioni nate male per “limitare i danni”, ad una fase di impegno stabile, che faccia veramente di Roma una Città Equa, esempio per gli altri enti locali e pungolo per le aziende che vogliano raccogliere la scommessa della “responsabilità sociale d’impresa”. Per fare questo e’ necessario che l’amministrazione capitolina si doti al più presto di una Commissione che individui i principi etici di cui si chiede il rispetto alle aziende che sponsorizzano eventi e lavori pubblici e che forniscono beni e servizi al Comune. Da parte sua, il Coordinamento Cambia lo Sponsor continuerà a lavorare perché questo avvenga e proseguirà nel suo impegno nello sviluppo di una coscienza del “consumo critico”, anche al fianco dei bambini, con la partecipazione alla Global March Against Child Labour e con la proposta alle scuole romane di un percorso ludo-didattico su diritti dei bambini e lavoro minorile, che partirà ad ottobre e culminerà con un evento centrale a metà dicembre, in occasione della Festa dell’Altraeconomia organizzata in collaborazione con il Comune di Roma e con le altre associazioni impegnate nella costruzione di un altro mondo possibile.

Zanotelli: “Vittoria della societa’ civile.
“Basta alla devastazione della formazione pubblica da parte delle multinazionali degli affari”. Raggiunto telefonicamente a Verona nella sede della “sua” Nigrizia dalla notizia della positiva chiusura di una campagna che aveva sostenuto fin da principio, padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano per anni impegnato nella difesa dei poveri dell’Africa, ci rilasciato la seguente dichiarazione. “Mi congratulo con il Cocs e con il Comune di Roma per la positiva chiusura di questa vicenda. Ancora una volta mi interessa ribadire quanto sia necessario che la società civile sappia difendere i diritti dei lavoratori del Sud del mondo denunciando e contrastando le politiche di sfruttamento delle grandi multinazionali. Ma questa vicenda, come ha già detto il sindaco di Roma, Walter Veltroni, fa emergere un altro aspetto fondamentale: l’importanza di difendere le scuole, i luoghi della formazione, dalla presenza dei privati, l’importanza di tutelarli a fronte di qualsiasi tipo di utilizzo a fine commerciale. E tutto ciò soprattutto in questo momento, in cui a Cancun e’ in discussione il trattato del Gats sulla privatizzazione dei servizi come Sanità e Istruzione che, se passa, farà sì che la scuola diventi una merce al pari di tante altre. Di nuovo si conferma lo stretto legame fra lo sfruttamento dei popoli del Sud del mondo e le politiche di devastazione della formazione pubblica da parte delle multinazionali degli affari”.
Riportiamo un brano dalla lettera consegnata da Zanotelli a Walter Veltroni lo scorso 14 dicembre in occasione della Festa dell’AltraEconomia a Roma”. Ti chiedo: 1) di non offrire nell’anno venturo il patrocinio del Comune di Roma ad una manifestazione come Eurochocolate, vetrina per una multinazionale come la Nestlé che, non secondo me ma secondo l’Unicef, è corresponsabile ogni anno della morte di un milione e mezzo di bambini nei Paesi del Sud del mondo; di contribuire invece, in collaborazione all’Assessorato di Luigi Nieri, all’organizzazione di una manifestazione alternativa, sul modello di Equochocolate organizzata a Perugia qualche mese fa, in cui vengano messe al centro le questioni relative al mercato del cacao, immenso terreno di sfruttamento nell’Africa che hai potuto vedere e conoscere; 2) di non consentire alla Nike un’operazione di immagine, come quella dei campetti donati alle scuole romane, che la faccia vedere come benefattore dei bambini, quando invece nelle sue fabbriche si lavora e si vive ancora in condizioni drammatiche; 3) ti chiedo infine di assumere come Comune di Roma l’impegno preciso e formale di non accettare per attività sportive, educative e culturali, nonché per l’esecuzione di lavori pubblici nell’ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione, la pubblicità e il contributo in denaro di multinazionali sotto boicottaggio, che non mostrano alcun reale interesse a modificare questo sistema di oppressione e che mirano solo a dare di sè un’immagine più accettabile. Te lo chiedo perché vinca la vita”.


(Fonte: http://www.nigrizia.it/doc.asp?ID=3657)