SCHIAVE SULLE NOSTRE STRADE

Si intitola “Schiave sulle nostre strade”, è curato dall’Osservatorio delle povertà della Chiesa Tarvisina (Treviso), raccoglie alcuni contributi del sociologo Aldo Bonomi, direttore dell’Aaster, di mons. Antonio Marangon, biblista e docente presso lo studio teologico interdiocesano di Treviso e Vittorio Veneto, di Riccardo Tumminia, capo della squadra mobile della Questura di Treviso, di don Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italia e del Vescovo di treviso, mons. Paolo Magnani.Nasce dall’esperienza maturata in due anni di interventi nell’ambito della tratta delle donne vittime della prostituzione e intende offrire alle comunità cristiane e civili un’occasione per riflettere ed interrogarsi su questa nuova forma di schiavitù. Propone una lettura ampia del fenomeno, valutando i frammenti di dati e mappature del territorio, approfondimenti sulla Parola di Dio, sul Magistero della Chiesa e sulla legislazione, alcune schede di lavoro particolarmente indicate per parrocchie, scuole, associazioni, gruppi di volontariato. Il libro si divide in quattro parti. Nella prima viene proposta una analisi del fenomeno che mira a valutare gli aspetti generali del problema, i significati e i motivi delle migrazioni e della tratta, il traffico di donne su scala mondiale, il ruolo oscuro dei clienti, il mutamento dei rapporti tra uomo e donna nella nostra società, i giovani nel mondo della notte e la richiesta sempre meggiore di sesso a pagamento. Nella seconda sezione vengono presentati, oltre alla riflessione biblica, alcuni studi approfonditi circa la posizione della Chiesa e i principali documenti di questi ultimi decenni nei quali il Magistero ha fatto sentire in modo chiaro la sua voce di condanna al turpe fenomeno della tratta. Ampio spazio è dedicato anche allo status quaestionis normativo nazionale ed internazionale, con particolare riferimento alla difesa dei diritti umani. La terza parte, ampia e dettagliata, propone una attenta lettura della prostituzione nel territorio della Marca, con un occhio critico capace di cogliere le molteplici sfumature del fenomeno: ragazze di strada, ballerine di locali lap dance, cameriere di club privé, intrattenitrici in appartamenti. Le iniziative degli Enti Locali, delle forze di Polizia e il progetto diocesano vengono discussi nel dettaglio. Infine la più importante, la quarta sezione, presenta alcune schede di riflessione e di azione rivolte ai singoli e alle comunità. Le prime tre si muovono attorno al significato dell’informazione ragionata, della formazione e dell’azione politica. La terna successiva riguarda più da vicino l’attività concreta dei percorsi di recupero: l’unità di strada, l’accoglienza in famiglia e il reinserimento sociale delle ex prostitute. Un recente intervento di Caritas italiana e la riflessione del Vescovo di Treviso concludono il libro. In Appendice sono presentati i risultati del questionario che la Caritas parrocchiale di Pederobba ha stilato e distribuito alla popolazione. L’inchiesta nasce dalla considerazione che il fenomeno della prostituzione è esploso vistosamente nella Pedemontana, provocando disagio e molteplici reazioni, anche in seguito a tristi fatti di cronaca. L’intuizione del gruppo Caritas è stata quella di legare la domenda di sesso a pagamento con le fratture dei valori delle famiglie di oggi. É questa la chiave di lettura dell’intero libro; le prostitute altro non sono se non vittime di chi le strumentalizza per rispondere alle richieste dei clienti. Di loro si sa poco e si preferisce accettare cliché tradizionali piuttosto che tentare di capire cosa li spinga a cercare piacere nel sesso a pagamento. Persone normali, integrate nella società, spesso con una posizione lavorativa ben definita. Eppure con le loro richieste aumentano il traffico di donne vittime indifese di violenze infinite. Capire il ruolo fondante della famiglia, del rispettoso rapporto tra uomo e donna, il valore dell’amore sponsale, della dignità della persona umana nella sua interezza, in particolare la formazione dei giovani, la conoscenza del dramma di tante prostitute permetterebbe di diminuire la domanda. E con essa, è probabile, l’offerta.