[padre Davide Sciocco • 17.12.04] È tornata nuovamente a farsi drammatica e incandescente la situazione in Costa d’Avorio, dove lo scorso 6 novembre sono riprese le ostilità tra governo e forze ribelli, con un pesante e discutibile intervento dell’esercito francese, schierato come forza di interposizione sotto l’egida dell’Onu...

SOLIDARIETÁ. EMERGENZA COSTA D’AVORIO

È tornata nuovamente a farsi drammatica e incandescente la situazione in Costa d’Avorio, dove lo scorso 6 novembre sono riprese le ostilità tra governo e forze ribelli, con un pesante e discutibile intervento dell’esercito francese, schierato come forza di interposizione sotto l’egida dell’Onu.

Sono ormai più di due anni – dal settembre 2002 – che la Costa d’Avorio sta sprofondando in una spirale di violenze e intrighi politico-economici senza via d’uscita. E i missionari del Pime – che sono presenti dal 1973 – hanno condiviso le sofferenze e il dramma della popolazione in diverse zone del Paese, rischiando anche la loro vita.

Come padre Cesare Baldi, appena rientrato da Abidjan, dove ha vissuto momenti tragici di paura e tensione nei giorni dei combattimenti attorno all’aeroporto, vicinissimo alla missione. Missione, che oggi porta i segni dei proiettili, ma che non è mai stata chiusa.

«La situazione umanitaria è disperata, dice padre Cesare. Ad Abidjan ci troviamo di fronte a una marea di sfollati che dalle regioni del nord si sono riversati nelle periferie della capitale, fuggendo i combattimenti e gli abusi dei ribelli. E nelle altre missioni, che si trovano proprio al confine tra nord e sud oltre che a Bouaké, continuiamo a ricevere gente in fuga. Tra la fine del 2002 e gli inizi del 2003, ci siamo trovati ad assistere almeno 15 mila sfollati. Oggi l’esodo verso il sud è ripreso. Del resto, nella zona controllata dai ribelli non funziona nulla: scuole, ospedali e dispensari sono chiusi ormai da due anni, così come le vie di comunicazione, mentre tutte le attività agricole e commerciali sono fortemente compromesse».

Insomma, una situazione estremamente drammatica e incerta, che sta mettendo a dura prova la popolazione ivoriana e i nostri missionari, che da anni lavorano al fianco dei più poveri e bisognosi e che anche nell’attuale situazione di pericolo e violenza si sono rifiutati di lasciare il Paese, per continuare a dare la loro testimonianza cristiana di solidarietà e fraternità. Per aiutarli,  il Centro missionario Pime di Milano ha deciso di lanciare una campagna di solidarietà attraverso una delle seguenti modalità:

Conto corrente postale: n° 39208202 intestato a PIMEdit Onlus, via Mosè Bianchi, 94 20149 Milano

Bonifico bancario: conto n° 000000005733 intestato a Pimedit onlus c/o Credito Artigiano – P.zza S.Fedele, 4 – 20121 MILANO (CIN N – ABI 03512 -CAB 01601). Si prega di mandare sempre un fax di conferma dell’avvenuto bonifico al nr. 02/4695193.

Carta di credito (Visa, Cartasì, Mastercard): telefonando al n. 02.43820322

 
I nostri missionari sono disponibili a dare la loro testimonianza diretta di questo drammatico conflitto:

padre Cesare Baldi, missione di Abidjan, appena rientrato in Italia: tel. 349.1262919

padre Graziano Michielan, missione di M’Bahiakro, in Italia sino a metà dicembre: tel. 02.438221

Per contattare i missionari in Costa d’Avorio, potete rivolgervi a: padre Davide Sciocco, direttore Centro missionario Pime di Milano: tel. 02.438221; Anna Pozzi, redattrice di “Mondo e missione”: tel. 02.43822313.


INCONTRO
12.01.05 – Milano – Costa d’Avorio, Forze di Pace. Forze di guerra

Mercoledì 12 gennaio 2005 alle ore 21 presso il Centro Missionario Pime di Milano (Via Mosè Bianchi 94) Avrà luogo l’incontro “Costa d’Avorio – Forze di Pace. Forze di guerra”, voci dal conflitto che divide in due il paese. La politica, gli interessi, la crisi umanitaria. Prenderà la parola uno dei testimoni: padre Cesare Baldi, missionario del Pime ad Abidjan e condirettore di Misna. Interverrà inoltre Jean Léonard Touadi, giornalista, esperto d’Africa. Per informazioni: tel. 02 438221 email: [email protected] .