[di Barbara Lee • 04.10.01] L' 11 settembre dei terroristi hanno attaccato gli Stati uniti in maniera senza precedenti e brutale, uccidendo migliaia di persone innocenti, compresi i passeggeri e gli equipaggi di quattro aeroplani. Come chiunque altro nel paese, sono in collera per questi attacchi e credo che debba essere fatto tutto ciò che è necessario per portare i responsabili davanti alla giustizia.

USA & WAR – PERCHE’ HO VOTATO CONTRO LA GUERRA

Dobbiamo evitare futuri attacchi di questo tipo. E’ questo il maggior obbligo dei nostri governi federali, statali e locali. In questo, siamo uniti come nazione. Ogni nazione, gruppo o individuo che non comprenda questo punto o creda che noi tollereremo degli attacchi illegali e incivili sbaglia di grosso. La settimana scorsa, colma di dolore per coloro che sono rimasti uccisi e feriti e di rabbia per coloro che avevano compiuto il crimine, ho affront ato la solenne responsabilità di votare per autorizzare il paese a entrare in guerra. Alcuni credono che la risoluzione sia stata solo simbolica, progettata per mostrare la fermezza nazionale. Ma non ho potuto ignorare il fatto che abbia fornito autorità esplicita, secondo la Risoluzione dei Poteri di Guerra e la Costituzione, a scendere in guerra. Era un assegno in bianco per il presidente per attaccare chiunque fosse coinvolto negli eventi dell’11 settembre -ovunque, in qualsiasi paese, senza considerare la politica estera di lungo respiro della nostra nazione, interessi economici e nazionali, e senza limite di tempo. Nel concedere questi ampi poteri, il Congresso non si è dimostrato in grado di capire le dimensioni della dichiarazione. Non potevo sostenere una tale concessione di autorità al presidente per fare guerra: ritengo che metterà a rischio altre vite innocenti.Secondo la Costituzione, il presidente ha il potere di proteggere la nazione da altri attacchi e per farlo ha mobilitato le forze armate. Il Congresso avrebbe dovuto aspettare che i fatti venissero presentati e poi avrebbe dovuto agire con piena conoscenza delle conseguenze della nostra azione. Ho sentito migliaia dei miei elettori alla vigilia di questo voto. Molti – la maggioranza – mi hanno consigliato controllo e prudenza, esigendo di accertare i fatti e di assicurarsi che la violenza non generi violenza. Capiscono le infinite conseguenze di una guerra affrettata, e li ringrazio del loro sostegno. Altri ritengono che avrei dovuto approvare la risoluzione -o per ragioni simboliche e geopolitiche, o perché credono veramente che un’opzione militare sia inevitabile. Ma io non sono convinta che approvare la risoluzione mantenga e protegga gli interessi statunitensi. Dobbiamo sviluppare la nostra intelligenza e condurre quelli che hanno compiuto quest’attentato alla giustizia. Dobbiamo mobilitarci e mantenere una coalizione internazionale contro il terrorismo. Infine, abbiamo la possibilità di dimostrare al mondo che le grandi potenze possono scegliere di combattere chi vogliono, e che noi possiamo scegliere di evitare un’inutile azione militare quando possiamo usare altre strade per porre rimedio ai nostri giustificati dolori e per proteggere la nostra nazione. Dobbiamo rispondere, ma il carattere della risposta determinerà per noi e per i nostri bambini il mondo che erediteranno. Non discuto l’intenzione del presidente di liberare il mondo dal terrorismo – ma abbiamo molti modi per raggiungere questo scopo, e misure che generino ulteriori atti di terrore o che non si concentrino sulle fonti dell’odio non aumentano la nostra sicurezza. Lo stesso segretario di stato Colin Powell ha sottolineato, in maniera eloquente, che ci sono molti modi per arrivare alle radici di questo problema – economiche, diplomatiche, legali e politiche, e anche militari. Una corsa per lanciare questo precipitoso contrattacco militare rappresenta un rischio troppo grande che altri uomini innocenti, donne, bambini saranno uccisi. Non potrei votare una risoluzione che credo possa portare a questo risultato.


Barbara Lee, democratica, rappresenta il Nono Distretto del Congresso, che comprende Oakland, Berkeley e Amameda Da Common Dreams News Center