2 GIUGNO: MANIFESTAZIONE «NO AGLI F35», PAX CHRISTI SCRIVE A NAPOLITANO


Oggi, 2 giugno, Festa della Repubblica, numerose realtà promuovono a Novara la «Manifestazione nazionale contro i caccia F35» per protestare contro l’acquisto 131 caccia F35-Joint Strike Fighter (JSF) che impegnerà il nostro paese fino al 2026 con una spesa di 15 miliardi di euro. “L’iter parlamentare per l’approvazione dell’insediamento, a Cameri (NO), della fabbrica della morte per l’assemblaggio degli F-35 è ormai definito – scrivono i promotori. A partire dal 2010 inizierà la costruzione del capannone da cui usciranno delle macchine che verranno consegnate a diversi stati che li utilizzeranno per bombardare ed uccidere”.

«Del resto è stato già speso o impegnato quasi un miliardo di euro. E ciò risulta ancor più impressionante se si considera la grave crisi economica in corso. Nessuno può ignorare che, con una spesa di questa entità, si potrebbero senza alcun dubbio creare ben più dei miseri 600 posti di lavoro promessi all’interno dello stabilimento di Cameri. Si potrebbe altresì intervenire in vario modo per migliorare le condizioni di vita di tutti: per esempio ampliando e migliorando la qualità della spesa sociale, tutelando davvero territori e città (basti pensare agli effetti del terremoto abruzzese), investendo in fonti energetiche rinnovabili e ridistribuendo reddito”. La manifestazione di Novara si pone quindi “contro la militarizzazione dei territori, contro le fabbriche della morte, contro tutte le guerre, per la riconversione dei siti militari ad uso civile, per un diverso modello economico».

Per l’occasione la campagna Sbilanciamoci! e Rete Disarmo rilanciano l’appello – che si può anche firmare online – e invitano a promuore sul territorio iniziative di sensibilizzazione e protesta contro l’acquisto dei cacciabombadieri F35-JSF. «Sembra incredibile, ma è la realtà – sottolineano le associazioni: in piena crisi economica, con un dibattito durato nelle due Camere al massimo due ore e mezza si è dato il via libera a un provvedimento che di base ci costerà 13,5 miliardi di euro, ma il cui conto finale, come tutti sanno, sarà molto più alto». Va ricordato che il JSF (‘caccia da attacco combinato’) è un “aereo da combattimento” di tipo stealth (bassa rilevabilità dai radar ed altri sensori) e ha due stive interne per le missili e bombe che possono essere anche di tipo nucleare come ha riconosciuto lo stesso ex-ministro della Difesa Arturo Parisi in un’ intervista.

Per celebrare la Festa della Repubblica, l’associazione Pax Christi inaugura oggi il «Sentiero della Costituzione italiana» preparato dalla sezione di Pax Christi di Bologna e di Reggio Emlettera aperta al Presidente della Repubblica, dal CAI Bologna in collaborazione con le istituzioni locali nel Parco Storico di Monte Sole dove partirà la “Route della Costituzione” verso Barbiana il 27 luglio prossimo. Pax Christi ha inviato inoltre una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché – scrive – «stiamo vivendo con inquietudine crescente le vicende politiche dell’ultimo periodo».

«Il nostro impegno per la pace – scrive l’associazione – ci ha fatto comprendere che la guerra, la corsa agli armamenti, la produzione e l’uso delle armi sono spesso accompagnati da violenze molto più sottili, meno decodificabili, che non distruggono immediatamente, ma che sono altrettanto devastanti della violenza aperta e diretta. A volte non servono i mitra e le bombe: basta dissacrare, sbeffeggiare, irridere, e farlo con continuità, aumentando ogni giorno la dose, come una sorta di avvelenamento».

Tra queste Pax Christi denuncia «la costante delegittimazione degli organi istituzionali promossa da loro alti rappresentanti, a partire dal Presidente del Consiglio». Anche «la conclusione del processo Mills e l’impossibilità di procedere contro il Presidente del Consiglio per effetto del “lodo Alfano” hanno provocato un altro duro colpo all’art. 3 che costituisce uno dei punti di riferimento del nostro agire per la pace». L’associazione cita anche altre dichiarazioni e comportamenti del Presidente del Consiglio che «ci spingono a scrivere a Lei, massimo garante del nostro ordinamento, con cui desideriamo condividere la nostra preoccupazione e insieme chiederLe di attivare quanto è in suo potere per ridare autorevolezza e doveroso rispetto alle istituzioni, dissacrate troppe volte al limite del vilipendio».

«Temiamo una deriva autoritaria e totalitaria secondo la logica del nemico che alimenta la paura, eccita gli animi al peggio, diffonde modelli di violenza, prepara le guerre – conclude la nota di Pax Christi. Da parte nostra, faremo il possibile per tessere reti di legalità, di giustizia e di democrazia sia in ambito internazionale che nelle nostre città, soprattutto nei luoghi della formazione, per edificare la civiltà del diritto». [Giorgio Beretta – Unimondo]

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