Il Centro per la Pace del Comune di Bolzano organizza per la fine di maggio due eventi imperdibili: venerdì 22 si parlerà di informazione, etica e responsabilità ricordando il giornalista Paolo Giuntella nel primo anniversario dalla morte; il 26 maggio, invece, sarà nel capoluogo altoatesino uno dei personaggi più rappresentativi del Brasile, Frei Betto, che dialogherà con il giornalista Maurizio Chierici su «Il tempo nuovo dell’America»
L’ARATRO, L’IPOD E LE STELLE
«Abbiamo organizzato un incontro in ricordo di Paolo Giuntella, nel giorno del primo anniversario dalla morte, perché Paolo ha seminato molto in Trentino Alto Adige, sia a Trento sia a Bolzano, dove ha raccolto le memorie di alcuni sudtirolesi che si sono rifiutati di giurare a Hitler: Josef Mayr-Nusser, Franz Thaler, l’austriaco Franz Jägerstätter e altri» spiega Francesco Comina, coordinatore del Centro per la Pace. «Paolo è stato un amico del nostro Centro e un compagno di viaggio per cercare di capire come l’informazione possa essere al servizio dell’uomo e al servizio di una comunità di pace e fratellanza. É per questo che lo vogliamo ricordare nell’Università con un incontro a più voci che sia di testimonianza ma anche di riflessione sul tema dell’etica dell’informazione e della responsabilità. Fra le varie iniziative che abbiamo promosso in questi anni come Centro per la Pace, con grandi testimoni del coraggio civile, quello che più ci è rimasto nel cuore è stato l’incontro di tre gorni con Ryszard Kapuscinski, ultimo incontro della sua vita e ultimo viaggio del grande reporter polacco che mi ricorda molto Paolo. Il cinico – disse – non è adato a fare il mestiere del giornalista, solo i buoni, coloro che riescono ad entrare in un rapporto di empatia con gli altri, possono raccontare la storia degli uomini» aggiunge Comina. «Giuntella è stato giornalista, scrittore, conferenziere, infaticabile seminatore di speranza, educatore anticonformista che spronava i giovani ad una lucida lettura della realtà politica ed ecclesiale e ad un impegno generoso e competente».
Durante l’incontro di venerdì 22 maggio, intitolato «L’aratro, l’ipod e le stelle. Informazione, etica e responsabilità», alle ore 17, presso l’Aula Magna della Libera Università di Bolzano, verrà presentato il libro con alcuni scritti, anche inediti, di Paolo Guntella raccolti da Vincenzo Passerini per la casa editrice «il Margine». Il titolo è «La fedeltà. Trasgressione e follia per il mondo». Interverranno all’evento: Laura Giuntella (insegnante, già presidente nazionale della Fuci), Rosy Bindi (parlamentare), Roberto Natale (presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e Tonio Dell’Olio (responsabile area internazionale di “Libera”). Coordina: Giuseppe De Cesare, giornalista Rai Bolzano. Introduce: Francesco Comina, coordinatore del Centro per la Pace del Comune di Bolzano.
«IL TEMPO NUOVO DELL’AMERICA». FREI BETTO IN DIALOGO CON MAURIZIO CHIERICI
Martedì 26 maggio uno dei grandi testimoni dell’America Latina, e in modo particolare del Brasile, sarà ospite del Centro per la Pace del Comune di Bolzano per parlare della nuova stagione che si trova a vivere l’America Latina, resa ancora più nuova dall’insediamento di Barak Obama alla Casa Bianca. Per cercare di capire quale scenario si sta aprendo nel Nuovo Mondo e per capire dove va il Brasile e quali possono essere gli effetti che possono scaturire anche per noi, «abbiamo invitato Frei Betto e lo affianchiamo uno dei grandi giornalisti italiani, autore di famosi reportage dall’America Latina: Maurizio Chierici» conclude Francesco Comina, annunciando che l’appuntamento del 26 maggio inizierà alle ore 18 e si terrà sempre nell’aula magna dela Libera Università di Bolzano, in via Sernesi 1.
Per informazioni e per avere anche riferimenti di alloggio potete contattare il Centro per la Pace al numero 0471.402382 (dal lunedì al venerdì con orario 9-12 e 15-17.30).
PAOLO GIUNTELLA
È nato a Roma il 5 ottobre del 1946, figlio dello storico Vittorio Emanuele Giuntella reduce dall’internamento in un lager nazista. Nel 1975 è nella Lega Democratica fondata da Pietro Scoppola, Achille Ardigò, Ermanno Gorrieri, Lugi Pedrazzi, Paolo e Romano Prodi, Paola Gaiotti, Leonardo Benevolo. Nel 1979, insieme ad alcuni amici fonda la Rosa Bianca, un’associazione culturale di impegno politico il cui nome si ispira a quello dei giovani cattolici e protestanti tedeschi oppositori del nazismo uccisi nel 1943. Come giornalista inizia a lavorare a «Il Popolo» e «Avvenire», quindi a «Il Mattino» di Napoli dove è responsabile della terza pagina e dei supplementi culturali. Passato in Rai coordina Tv7, per poi divenire caporedattore di Speciale Tg1, e in seguito corsivista televisivo e inviato speciale. Dal 1999 è inviato del Tg1 al seguito del Presidente della Repubblica. Si sposa nel 1980 con Laura Rozza dalla quale ha tre figli, Osea, Tommaso e Irene. Muore a Roma il 22 maggio 2008 dopo una lunga malattia che non gli ha impedito di svolgere il suo lavoro fino agli ultimi giorni con lo scrupolo e la dedizione consueti.
FREI BETTO
Oggi è forse uno dei personaggi più rappresentativi del Brasile. É stato consigliere speciale del presidente Lula per il progetto «Fame Zero» ma la sua storia ha inizio già alla fine degli anni Sessanta quando, insieme ad altri frati domenicani, è stato arrestato e torturato dalla dittatura perché accusato di essere al fianco del leader comunista Marighella. Fu a causa di quelle torture che il leader del gruppo di domenicani, frei Tito, si suicidò dopo la liberazione appenendosi ad un albero davanti al convento di Lione. Betto ha aperto gli occhi del mondo sui crimini compiuti dalla dittaura brasiliana e ha ricostruito le storie drammatiche dei prigionieri politici nel carcere di Tiradentes a San Paolo in libri famosissimi come «Nei sotterranei della storia» e «Battesimo di sangue».
MAURIZIO CHIEIRICI
Da trent’anni in viaggio nel mondo per il Corriere della Sera e poi per l’Unità: America Latina, Medio Oriente, l’Africa e l’Asia delle vie della seta e del Vietnam. É stato testimone di tutte le guerre, dal 1967 ad oggi. Ha vinto con i suoi reportage numerosi premi, dal Campione all’Unicef. Ha scritto anche due romanzi-verità. Chierici attraverso storie di uomini e donne incontrati nelle più diverse parti del mondo, mostra anche quale può essere la funzione di un giornalista veramente libero: «Fare il giornalista in America Latina è un mestiere con qualche rischio. Non solo per chi insegue eserciti e guerriglie. Duecentotré cronisti sono stati uccisi negli ultimi dieci anni. Sempre storie diverse, ma il motivo non cambia: chi vuole silenzio non sopporta la verità».