Net-Map è uno strumento/metodo davvero portentoso per l’analisi del contesto nella gestione di progetti, specialmente se complessi.
Come potete vedere nel video (http://netmap.wordpress.com/about/), è nato in nell’ambito della cooperazione internazionale, ma è estremamente versatile ed applicabile anche in contesti nostrani, dovunque si sia implicati in progetti che coinvolgono diversi attori: comitati locali, amministrazioni pubbliche, associazioni, cooperative, ong…
L’idea di base è semplice (vedi questa presentazione in PowerPoint: http://dl.dropbox.com/u/1012292/Net-Map_it.ppt):
ci si mette tutti attorno a un tavolo – dove ‘tutti’ possono essere i membri di una stessa organizzazione o anche di soggetti diversi coinvolti nel progetto – e si identificano dapprima tutti gli attori in gioco (stakeholders).
Poi si chiede loro di disegnare le relazioni che li legano, in termini gerarchici, di flussi d’informazione, di flussi di denaro, o altre relazioni, secondo le esigenze particolari del progetto.
Poi si chiede loro di valutare l’influenza che ciascun attore ha nel determinare il successo o insuccesso dell’iniziativa comune.
Infine si chiede di esplicitare quali (si immagina) siano gli obiettivi di ciascun attore. Sta all’abilità del facilitatore far emergere l’agenda implicita (paure) che spesso è molto più importante di quella esplicita (vantaggi potenziali), visto che generalmente la gente più influente è più preoccupata di perdere quello che ha che di conquistare quello che non ha ancora.
Il tutto permette di creare una comprensione condivisa della situazione, esplicitando molto dell’implicito, “costringendo” i partecipanti a trovare un accordo su come tracciare la mappa, “sincronizzando” così le loro percezioni, primo passo per la costruzione di un’azione collegiale armonica. Ma permette anche di capire gli anelli deboli, i colli di bottiglia, i sostenitori, i neutri e i detrattori, orientando così gli sforzi dove possono essere maggiormente efficaci.
Vi assicuro per esperienza che l’effetto di coinvolgimento dei partecipanti è davvero stupefacente, tipo che un altro po’ saltavano il pasto!
Anzi, di più: dal punto di vista di un facilitatore, lo strumento è potente in quanto permette di osservare chiaramente le interazioni nel gruppo, identificando facilmente chi è leader e chi è remissivo, notando chi parla di più, chi si alza per primo, chi prende il pennarello, chi media, ecc.
Se poi si fa parallelamente con più gruppi coinvolti nello stesso progetto, come nel mio caso – v. ultime immagini del video – dal confronto tra diverse net-map emergono limpide le eventuali differenze di percezione tra diversi gruppi.
Infine, il metodo può essere usato anche in un colloquio 1 a 1, al posto di un’intervista, o per colloqui di orientamento professionale o coaching, perché permette alla persona che lo fa di far emergere le risorse date per scontate (contatti, ecc.) che uno possiede.
Tutto questo per dirvi che l’inventrice di questo metodo, Eva Schiffer, tedesca che vive a Washington, a fine giugno sarà in Europa e si è resa disponibile a fare questo wokshop di un paio di giorni se esso incontra l’interesse di un numero sufficiente di persone (8-12).
Paolo Brunello si è offerto di provare ad organizzarlo e ho calcolato che verrebbe a costare 190 euro a testa + eventualmente il costo del kit (86 euro), che però uno può anche farsi da solo come ho fatto io.
Se questa proposta incontra il vostro interesse, fatela pure girare ad altri vostri contatti che pensate possano trovarla altrettando interessante.
Vedi: http://www.youtube.com/watch?v=6Kg1tCh-_kw
Info
http://netmap.wordpress.com/services-and-products/net-map-summer-school-programme/