ACQUA BENE COMUNE: INVIATA UNA PETIZIONE AGLI AMMINISTRATORI COMUNALI DI SAN BONIFACIO (VR)


L’acqua è un bene comune e non una merce. Attorno a questa convinzione nelle scorse settimane il G.A.S.-Prova (Gruppo di Acquisto Solidale – Prova di San Bonifacio) si è attivato -mediante una raccolta di firme in calce ad una petizione popolare- affinché anche l’Amministrazione comunale di San Bonifacio (Vr) passi dalle promesse ai fatti. E si attivi, con varie iniziative, per far sì che la risorsa vitale «acqua» venga maggiormente tutelata.

10.10.2010 - Prova di San Bonifacio (Vr) - Raccolta firme per la Petizione destinata agli amministratori comunali (foto: am.t.)Sulla scia del grande interesse che gli italiani hanno dimostrato nei mesi scorsi sostenendo in massa i quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua, un gruppo di cittadini, riuniti nel G.A.S.-Prova, lo scorso 29 novembre 2010 ha infatti protocollato presso il Municipio di San Bonifacio una Petizione, sottoscritta da centinaia di cittadini, in cui si chiede un maggiore impegno da parte dei rappresentanti politici locali nei confronti del tema «Acqua Bene Comune».

Quando si parla di numeri, generalmente si utilizzano aggettivi come «freddi» o «anonimi». Invece parlando dei numeri legati al tema dell’Acqua è inevitabile utilizzare altri termini: entusiasmo, onda blu, carovana, popolo dell’acqua. Solo così si rende l’idea di come uno spontaneo movimento di cittadini italiani abbia potuto, in poco più di 70 giorni, raccogliere un milione e quattrocentomila firme per promuovere i referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Di questa cifra da record, ben 24.300 sono state raccolte, certificate ed inviate dalla provincia di Verona.

In questo grande movimento popolare, che ha coinvolto tutta la Penisola, anche l’Est veronese ha dato il suo significativo contributo: 1.763 le firme raccolte con il solo impegno, in prima persona, di un gruppo di cittadini riuniti nel G.A.S.-Prova.

Sicuramente i tempi erano maturi per questo tipo di iniziativa. Tant’è che, oltre al consenso di centinaia di persone residenti da Cologna Veneta fino a Vestenanova, si sono riscontrate anche le convergenze e l’interesse di alcune amministrazioni locali, che hanno approvato delle apposite delibere per inserire nei rispettivi Statuti il principio che l’acqua è un bene comune.

Anche il consiglio comunale di San Bonifacio, lo scorso 10 marzo 2010, ha approvato una delibera che, oltre ad impegnarsi per la modifica dello Statuto, si proponeva di pubblicizzare le analisi dell’acqua e di promuovere iniziative per incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto da parte di tutti i cittadini.

Visto che tale delibera, malgrado fosse stata approvata all’unanimità (solo un astenuto), è finora rimasta lettera morta, il G.A.S.-Prova ha pensato di ricordare all’Amministrazione comunale gli impegni presi. Così, lo scorso 29 novembre è stata inviata agli amministratori locali la suddetta Petizione, sostenuta da ben 487 firme di cittadini residenti nel comune, ed altre 75 firme di minori e non residenti, a testimonianza che la questione interessa tutti, indipendentemente dai confini geografici del proprio orticello.

Queste iniziative testimoniano, a nostro avviso, un ritrovato interesse dei cittadini a partecipare alla gestione della cosa pubblica. E sono significative soprattutto se basate sulla consapevolezza che l’acqua non è una merce. E nessuno deve fare profitti su un bene essenziale per la vita. Se così non fosse, ci sarebbe un approccio culturale sbagliato al problema, basato sull’aumento dei consumi e sullo spreco di questo bene primario solo per aumentare il guadagno di pochi azionisti.

Per il G.A.S.-Prova

Giorgio Adrianilli

Luca Tugnoli

Mario Domenichini