[Federica Sciuscio • Settembre 1998] Lo scorso agosto ho voluto intraprendere insieme alla mia diocesi di Vicenza un viaggio in una terra ricca di aspetti interessanti nella loro diversità e primitiva originalità: la bellezza naturale, il paesaggio incontaminato, la gente ospitale e dalla vita semplice, il tutto circondato da numerose testimonianze archeologiche e storiche. Questo paese è sicuramente la Turchia...

ALLA RICERCA DELLE MIE RADICI

Lo scorso agosto ho voluto intraprendere insieme alla mia diocesi di Vicenza un viaggio in una terra ricca di aspetti interessanti nella loro diversità e primitiva originalità: la bellezza naturale, il paesaggio incontaminato, la gente ospitale e dalla vita semplice, il tutto circondato da numerose testimonianze archeologiche e storiche. Questo paese è sicuramente la Turchia. La Diocesi di Vicenza ha voluto organizzare per l’estate 1998, anno di riposo dalle giornate mondiali della gioventù, un tour attraverso la Turchia che ha avuto luogo dal 3 al 17 agosto a cui hanno partecipato una quarantina di giovani. Ciò che mi ha spinto ad intraprendere tale viaggio è stato sicuramente l’aspetto storico-archeologico, l’aspetto interculturale e, perché no, anche turistico; ma anche, e soprattutto, quello che è l’aspetto storico – religioso. Possiamo dire infatti che la Turchia è la Terra Santa della Chiesa. Qui ha avuto luogo la predicazione degli apostoli, qui sono sorte le prime comunità cristiane, qui San Paolo ha compiuto la maggior parte dei suoi viaggi missionari, qui sono stati celebrati i primi concilii… e la lista potrebbe continuare ancora per molto. Viaggiare per le strade della Turchia; visitare le città che hanno fatto la storia ( Istanbul, Calcedonia, Nicea, Troia, Sardi, Efeso, Priene, Mileto, Laodicea, la regione della Cappadocia, Tarso, Antiochia..e tante altre); incontrare le piccole comunità cristiane locali; discutere con loro delle difficoltà che sono chiamate ad affrontare; conoscere la gente del posto con cultura molto differente, mi ha permesso di tornare arricchita e aperta verso il diverso, forte però della mia identità, avendo potuto toccare con mano, e prendere consapevolezza di quelle che sono le mie radici umane e cristiane.