[Amnesty International • 17.05.04] Secondo un nuovo rapporto di Amnesty International, in Liberia i bambini sono stati uccisi, resi orfani, sequestrati, brutalizzati, privati dell'educazione e di cure mediche ed arruolati come soldati. Il rapporto, intitolato “Liberia: le promesse di pace per 21.000 bambini soldato”...

AMNESTY SULLA LIBERIA. OCCORRE REALIZZARE LE PROMESSE DI PACE PER 21.000 BAMBINI SOLDATO

Secondo un nuovo rapporto di Amnesty International, in Liberia i bambini sono stati uccisi, resi orfani, sequestrati, brutalizzati, privati dell’educazione e di cure mediche ed arruolati come soldati. Il rapporto, intitolato “Liberia: le promesse di pace per 21.000 bambini soldato”, chiede al governo nazionale di transizione della Liberia (NTGL), ai rappresentanti delle parti in conflitto e alla comunità internazionale di garantire la fine dell’impiego dei bambini soldato e di venire pienamente incontro alle necessità degli ex bambini soldato nel contesto del processo di pace.

”Oggi il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia apre la sua 36ma sessione. In cima alla sua agenda dev’esserci la Liberia, dove le vite dei bambini sono state devastate da anni di conflitto” – ha dichiarato Amnesty International. “In Liberia vi sono circa 21.000 bambini e bambine soldato. Questa cifra comprende non solo i bambini armati e mandati a combattere ma anche le bambine che sono state rapite, stuprate e costrette a fornire prestazioni sessuali”.

Tutte le parti coinvolte nel conflitto (l’ex governo e i due gruppi armati, i Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia e il Movimento per la democrazia in Liberia) hanno fatto ricorso ai bambini soldato.

Una missione di Amnesty International ha visitato la Liberia nel novembre 2003 e ha incontrato molti bambini soldato che hanno descritto l’orrore cui sono stati sottoposti. Spesso privi di qualunque addestramento, sono stati inviati direttamente sulla linea del fronte e sono rimasti feriti o uccisi in gran numero. Chi rifiutava di arruolarsi o di eseguire gli ordini rischiava di essere picchiato o assassinato. Le bambine hanno raccontato i rapimenti, gli stupri – spesso di gruppo – e la riduzione in schiavitù sessuale.

All’esame del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e’ il modo in cui la Liberia ha dato attuazione alla Convenzione sui diritti dell’infanzia. Si tratta, per Amnesty International, di un’importante occasione per rafforzare i diritti sanciti nella Convenzione, premere sull’NTGL affinché adotti misure concrete per migliorare le condizioni di vita dei bambini e incoraggiare la comunita’ internazionale a sostenere l’NTGL in vista di questo obiettivo.

L’accordo di pace dell’agosto 2003 e la decisione del Consiglio di sicurezza, presa un mese dopo, di avviare un’ampia missione di peace-keeping in Liberia hanno favorito la soluzione del conflitto. Molte sfide rimangono comunque aperte, e una delle questioni più urgenti e’ quella di venire incontro ai bisogni degli ex bambini soldato.

”Deve essere prioritario disarmare, smobilitare, riabilitare e reintegrare velocemente i bambini soldato” – ha sottolineato l’organizzazione per i diritti umani. Questo processo, conosciuto con l’acronimo DDRR, è solo agli inizi e i rappresentanti delle Nazioni Unite in Liberia hanno segnalato che il numero delle armi effettivamente consegnate e’ inferiore a quello dei combattenti che si sono presentati per essere disarmati e smobilitati.

I bisogni dei bambini soldato, delle loro famiglie e delle loro comunità, non cessano col disarmo e la smobilitazione: la riabilitazione e la reintegrazione sono processi lunghi e complessi che richiedono finanziamenti e sostegno. L’educazione può fare la differenza ed e’ ovviamente la principale cosa di cui hanno bisogno, secondo quanto da loro stessi dichiarato ad Amnesty International, i bambini soldato. Le Nazioni Unite e altre agenzie hanno sviluppato programmi specifici per gli ex bambini soldato, riguardanti cure mediche, educazione, corsi di apprendistato, ricerca delle famiglie e ricongiungimento. Questi programmi tengono anche conto dei particolari bisogni delle bambine, molte delle quali stanno ancora subendo le conseguenze fisiche, psicologiche e sociali della violenza sessuale e di ulteriori forme di abuso fisico, dei “matrimoni” cui sono state costrette, delle gravidanze e delle nascite forzate.

L’urgenza di rispondere ai bisogni degli ex bambini soldato della Liberia e’ stata sottolineata dai partecipanti – compreso il Segretario generale dell’Onu – alla Conferenza internazionale per la ricostruzione della Liberia, svoltasi a New York nel febbraio di quest’anno. “Gli impegni presi a febbraio dai paesi donatori devono essere sostenuti pienamente e rapidamente. Ciò significa anche fornire adeguate risorse al progetto DDRR nell’immediato, medio e lungo periodo” – ha chiarito Amnesty International.

Secondo l’organizzazione per i diritti umani, “l’arruolamento e l’impiego dei bambini soldato viola i diritti dei bambini e costituisce un crimine di guerra. Sebbene questi atti siano proibiti tanto dal diritto internazionale dei diritti umani che dal diritto internazionale umanitario, nessuno in Liberia e’ stato portato di fronte alla giustizia per questi crimini”. Nella sua recente Risoluzione 1539 (2004) sulla protezione dei bambini nei conflitti armati, il Consiglio di sicurezza ha condannato senza mezzi termini il reclutamento e l’impiego dei bambini soldato cosi’ come lo stupro e altre forme di violenza sessuale,  richiamando ‘le responsabilità degli Stati a porre fine all’impunita’ e a perseguire penalmente i responsabili di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra ed altri gravi crimini contro i bambini”. Tuttavia, la comunità internazionale e l’NTGL hanno sinora mostrato scarsa volontà politica per portare di fronte alla giustizia i responsabili di crimini contro l’umanità, crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto.

”La pace duratura, che i bambini della Liberia meritano disperatamente, rimarrà una chimera se gli autori dei crimini commessi nei loro confronti non saranno chiamati a rispondere delle proprie azioni” – ha concluso Amnesty International.


Il rapporto “Liberia: le promesse di pace per 21.000 bambini soldato” e’ disponibile presso il sito Internet di Amnesty International a questo indirizzo: http://news.amnesty.org/library/index/engafr340062004