[Nigrizia • 26.11.01] L'Italia in guerra? Vuol dire che anche in Italia bin Laden ha già vinto, dopo aver vinto a Washington, a Londra… La sua vittoria non è l'aver abbattuto le Torri gemelle e mezzo Pentagono, ma l'averci convinto che l'unico, vero terreno di confronto fra "civiltà" (e religioni) sarà quello di sempre: militare, bellico. Dove ha ragione il più forte. Nigrizia non ci sta.

ANCHE L’ITALIA IN GUERRA? VUOL DIRE CHE HA VINTO BIN LADEN

Perché bombardare un popolo non è lottare contro il terrorismo ma fomentarlo. È contrapporre ai fuorilegge del terrorismo la legge del terrore. Bel salto di civiltà. È gettare le fondamenta di un mondo diverso, sì, ma che gira in senso opposto al mondo sognato da Seattle a Porto Alegre (e anche a Genova): un mondo, ci illudevamo, un po’ meno distante dal Regno di Dio. I soliti pacifisti sempre in bilico tra utopia e codardia, senza proposte alternative concrete – ci viene rimproverato di continuo. E invece le proposte le facciamo, da decenni. Proviamo a riassumerle in una sola espressione: dare autorevolezza e autorità all’Onu. Certo, adesso – 11 settembre o 7 novembre – non c’è tempo di riformare l’Onu, occorre agire in fretta. Ogni volta (Golfo, Iugoslavia, Serbia-Kossovo…) non c’è tempo, bisogna fare in fretta, c’è da pensare alla guerra. Il fatto è che l’Onu è ciò che gli Stati, i più potenti (i G8, sì), vogliono che sia. Inefficace. Ma non era l’Italia il Paese all’avanguardia nel mondo quanto a diritto internazionale, il primo pronto a rinunciare a una fetta della sua sovranità (nell’articolo 11 della Costituzione) in favore di “un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”, pronta a “promuovere e favorire le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”? Tutto dimenticato, oggi in Parlamento. Dimenticato il significato di pace del ramoscello che porta le olive. Tanto più dimenticato, è ovvio, il Vangelo, Carta costituzionale dell’Occidente che si riscopre d’improvviso così “cristiano”. (NIGRIZIA)