BENEDETTA FINMECCANICA


Fare cassa con la carità, evidentemente, non è più una prerogativa solo di onlus o associazioni varie. Lo dimostra la politica di Finmeccanica, l’holding armiera italiana, che ha deciso di buttarsi a capofitto nel mercato della charity. Che non è solo beneficenza. «Ma un impegno sincero nel sociale. Perché non possiamo esimerci dalle responsabilità solidali e culturali richieste dal contesto sociale», ci ricorda affettuosamente Pier Francesco Guarguaglini (nella foto), presidente nonché amministratore delegato del colosso, leader internazionale nei settori aerospazio, difesa e sicurezza.

Del resto un’azienda che vende carrarmati, navi e aerei da guerra, grandi sistemi di difesa… dovrà pure pagare una tassa espiativa, un balzello per la purificazione mondano/affaristica? Così, dopo aver lanciato sul suo sito la campagna «Finmeccanica per i bambini africani. Tecnologia e ricerca vestono la solidarietà» (in cui la multinazionale delle armi pubblicizza e mette in vendita una serie di articoli sportivi per tutte le tasche, il cui ricavato è destinato a un progetto d’istruzione per i bimbi africani gestito dalla organizzazione non governativa inglese International Childcare Trust), ora il vertice dell’holding, «al tradizionale concerto di Natale», ha annunciato tre progetti di solidarietà in Africa.


E per avere la totale remissione dei peccati commerciali, tutti e tre i progetti hanno ricevuto la benedizione della Chiesa
. In Nigeria, infatti, sarà organizzato un Festival della Scienza e creato un Science Center ad Owerri, portato avanti in Italia dall’associazione Assumpta Science Center e patrocinata dal Pontificio consiglio della cultura e dall’Ufficio pastorale universitario del Vicariato di Roma. In Rd Congo, Finmeccanica, in collaborazione con le missioni salesiane, potenzierà e migliorerà le attività di formazione professionale ed educative degli studenti del College «Technique Don Bosco», a Kinshasa. In Camerun, sarà realizzato, infine, un mini villaggio, nel distretto agricolo di Mbanda, Diocesi di Eseka (Yaoundè), dotato di un luogo di culto, di attrezzature scolastiche, di un campo medico e di aree adibite all’insegnamento professionale, «sotto il patrocinio e la responsabilità diretta della diocesi di Eseka».

Nei piani alti di Finmeccanica hanno perfino battezzato all’africana la triplice iniziativa, intitolandola «Mwana Simba», rubando l’espressione a un proverbio in kiswahili che recita: mwana simba ni simba. Gli uomini del marketing aziendale lo hanno tradotto in «un cucciolo di leone un giorno sarà un leone», volendo trasmettere l’idea di un impegno positivo verso le giovani generazioni africane. Ma l’espressione può essere interpretata anche in un altro modo: «un cucciolo di leone è pur sempre un leone». Traduzione che calza a pennello per Finmeccanica, che fa di tutto per apparire un cucciolo docile, che sostiene iniziative sociali buone. In realtà, resta sempre quel leone che pensa prima di tutto a commerciare armi e a incassare milioni di euro. Lustrandosi l’immagine con l’Africa.

Operazione che sa fare con molta disinvoltura (con la complicità dei giornali di centrosinistra) visto che in passato ha già sponsorizzato altre ong (come Watoto Kenya, che si occupa di bambini poveri in Kenya), e soprattutto la Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi, a cui avrebbe versato quasi 300mila euro per un progetto di prevenzione e cura dell’Aids, sempre in Africa. E per non farsi mancare neppure le preghiere francescane, le pubblicità di Finmeccanica continuano ad apparire su San Francesco patrono d’Italia, rivista mensile dei francescani del Sacro Convento di Assisi.

Certo, Finmeccanica è inossidabile e giustamente impermeabile ai sensi di colpa. Anzi. Ma neppure alcuni bravi cristiani e alcune organizzazioni religiose, evidentemente, hanno la puzza sotto il naso.

Gianni Ballarini



Fonte: Nigrizia

Foto selezionate da GRILLOnews

Altri articoli su Finmeccanica presenti in GRILLOnews:

FINMECCANICA, MISSIONE BONTÁ

OLIMPIADI 2006. FINMECCANICA, UN LOGO POCO ETICO

CHE C’AZZECCANO LE ONG E I FRATI CON I MILITARI?

APPELLO. NESSUNA OLIMPIADE PER CHI PRODUCE ARMI

ARMI: NUOVO RECORD PER IL MADE IN ITALY