[di Antonino Caponnetto • 25.08.01] Testo dell'appello che Antonino Caponnetto ha alanciato su L'Unità del 25 agosto 2001.

CAPONNETTO: “FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE”

Gli avvenimenti di questi giorni hanno veramente dell’incredibile: è innanzitutto incredibile che un ministro in carica affermi la ineluttabilità della convivenza tra mafia e imprenditori, esplicitando così la pratica che da sempre attuano i suoi amici del Polo (politici, mafiosi e imprenditori).Le sdegnate reazioni di Piero Vigna, di Maria Falcone e del magistrato Antonino Ingroia sono di per sé eloquenti.E ben si comprende come Pina Maisano, vedova di Libero Grassi, l’imprenditore palermitano ucciso dalla mafia proprio 10 anni fa per essersi opposto al ricatto dell’estorsione, abbia sentito il bisogno di scrivere al Capo dello Stato per chiedergli «se ritiene che le dichiarazioni del ministro siano compatibili con la sua carica di governo».Non meno incredibile – poi – mi sembra l’ostinato silenzio che su questa vicenda hanno sino a questo momento (sono le 16 del 24 agosto) mantenuto il Tg1 ed il Tg2: un caso più unico che raro di servile compiacenza verso il ministro…di turno.Ma voi tutti non avete proprio niente da dire? Mi rivolgo a voi, uomini e donne che avete a cuore il rinnovamento del nostro Paese.Avete veramente perso la capacità di indignarvi, la volontà di difendere gli ideali in cui siamo cresciuti?Non avete ancora capito che sono in gioco, ormai, gli stessi basilari principi di ogni vera democrazia? Ed allora non perdete altro tempo! Fate giungere a questo giornale, nel modo che ritenete più opportuno, l’espressione del vostro sdegno e della vostra protesta. Antonino Caponnetto.