HIV IN ERITREA, UN PROGETTO PER SOSTENERE LE VITTIME

[Redattore sociale – 26.12.2018] Dare un sostegno materiale alle famiglie, supportando la comunità nell’acquisto di alimentazione specifica, di beni volti a soddisfare altre necessità materiali e nell’acquisto di farmaci, aiuto per l’affitto di casa. E ancora, trasmettere competenze alle donne della comunità per offrire un supporto psicologico e percorsi formativi specifici su HIV e Aids, come sostenere i figli nella comunicazione di malattia, a cura di psicologi e medici di Annulliamo la Distanza; e infine, un fondo sopravvivenza emergenza famiglie. È il progetto «Il nastrino rosso» promosso per l’Eritrea dall’associazione fiorentina Annulliamo La Distanza, che attraverso questa speciale raccolta fondi vuole aiutare le famiglie sieropositivi ad essere curate.

L’Eritrea è uno dei paesi più poveri al mondo, ma da alcuni anni si è data da fare in campo sanitario per contrastare, con campagne di informazione e di sensibilizzazione, l’infezione da HIV. Anche se molti obiettivi sono stati raggiunti, emerge che, ancora oggi, una parte della popolazione sieropositiva non può usufruire della terapia antiretrovirale adeguata di cui avrebbe bisogno. Le strutture sanitarie sono insufficienti, fame e debilitazione fanno il resto. La maggior parte delle persone affette dalla malattia si sentono disperate e sole, non vedendo speranze per il futuro. I bambini e i ragazzi che vivono all’interno di questi nuclei esprimono forti segnali di disagio e sofferenza. Molte di queste famiglie fanno parte di un’Associazione di persone con HIV/Aids molto numerosa in Eritrea, associazione oggi in difficoltà per insufficiente sostegno pubblico, che ha cercato di fronteggiare il problema con l’aiuto di congregazioni religiose e responsabilizzando le varie comunità della società civile che operano da tempo ad Asmara.

Nello specifico, Annulliamo la Distanza sostiene le famiglie composte da uno o più membri con HIV/AIDS, in situazione di estrema povertà e sopravvivenza in collaborazione con la Comunità di Ghezabanda, quartiere della città. Si è intervenuti dal 2° semestre 2018 aumentando i nuclei familiare a 59 nei quali sono presenti in totale di 139 bambini e bambine; purtroppo per una alta percentuale è stato trasmesso loro il virus HIV.

Le famiglie sono molto povere e in linea di massima hanno all’interno del proprio nucleo familiare 4/5 bambini: nella maggior parte dei casi il capofamiglia è una donna in quanto i mariti sono deceduti a causa del virus. Provengono dalle zone più povere dei villaggi eritrei. Ogni mese riusciamo a dare loro prodotti per l’igiene personale e prodotti alimentari specifici per il sostentamento, per esempio latte in polvere. Le donne della comunità con l’ausilio di Infermiere professionali dell’ospedale di Asmara assistono non solo con i farmaci, terapie e cibo ma anche psicologicamente con gruppi di supporto sul modello dell’auto-aiuto (per es. i gruppi degli alcolisti anonimi, modello molto diffuso anche in Italia). Necessitano però di aiuti di tutti i tipi: dal sostentamento alimentare, a prodotti per l’igiene, a terapie ed alimentazione specifiche, aiuto per l’affitto di casa.

È possibile donare una quota annuale da 120 euro, una quota semestrale da 60 euro oppure una quota mensile da 10 euro.
Per informazioni visitare il sito www.annulliamoladistanza.org