L’Orchestra Giovanile Veronese proporrà alla città la prima esecuzione assoluta della Cantata «L’ESODO INCERTO», nella chiesa di San Nicolò all’Arena, Lunedì 1 Dicembre 2008 alle ore 21.00.
L’Orchestra Giovanile Veronese è un’associazione fra giovani musicisti che si riuniscono settimanalmente nell’orchestra e nel coro per condividere la loro passione per la musica e per lavorare ad opere originali, appositamente composte per loro su temi attuali, che li facciano riflettere sulla realtà che li circonda e sulla necessità di contribuire al miglioramento della società. In questa direzione, un anno è stata avviata la preparazione di una nuova opera originale, per orchestra, solisti e coro.
L’ESODO INCERTO è una Cantata sul tema della vita e della sua sacralità; un’opera dalla quale traspare, in senso religiosamente laico, la contrapposizione fra stranierità e identità, che cerca di conciliarsi in un messaggio universale di impegno ad accogliere l’originalità, la diversità, la preziosità di ogni vita umana. La Cantata è stata composta da Bruno De Franceschi su libretto di Valentino Perera e Maria Gianfilippi de’ Parenti, ispirato alle Sacre Scritture e a vari autori, tra i quali Wole Soyinka, David Maria Turoldo, Tonino Bello, Vittorino Andreoli.
L’argomento della Cantata parte dall’idea iniziale di un’umanità pellegrina in cammino, nella consapevolezza che “questa terra riarsa necessita di Vita”. Lo sviluppo musicale presenta il significato dell’esistenza come un viaggio a volte drammatico, nel quale l’uomo, riconoscendosi ospite e straniero insieme, può scoprire un sentimento di riconoscenza e di comunanza verso i suoi simili. La struttura drammaturgica immagina una coppia di genitori ed una coppia di figli: ai giovani i genitori consegnano una Terra carica di contraddizioni e schiacciata dal peso di scelte egoistiche, che rischiano di comprometterne la sopravvivenza; i figli la ricevono in mani innocenti e pulite, nella speranza che la corsa all’autodistruzione si inverta grazie alla loro cura per un mondo più solidale e più giusto.
Il titolo della Cantata si ispira a uno scritto di Emmanuel Lévinas, La traccia dell’altro: la parola “esodo” assume un duplice significato: l’uscita dalla propria terra, lo sradicamento dalle proprie radici nella ricerca di un futuro migliore, di una “terra promessa”; e poi l’esodo incerto da noi stessi, il cammino verso l’altro al quale ci obbliga ogni tipo di rapporto interpersonale. Fra i testi del libretto vi sono alcuni stralci da Lettera alla tua famiglia di Vittorino Andreoli, dove alcune considerazioni – sul rispetto, la convivenza, la differenza e la reciprocità – vengono trasposte all’intera umanità intesa proprio come famiglia.
L’esecuzione dell’opera sarà accompagnata dalla recitazione di brani a cura di Alberto Bronzato e dell’Estravagario Teatro.
L’ESODO INCERTO intende trasmettere ai giovani musicisti e agli spettatori una speranza, un impegno concreto, che è quello di guardare con occhi nuovi ad ogni vita, a quella del bambino, del vicino, del diverso, dello straniero, vedendolo non più come “altro da me”, ma come “un altro me”. Le parole del libretto, cercate e raccolte pazientemente, con improvvise illuminazioni e con insperate aperture su testi e autori poco conosciuti, saranno forse un’unica profetica parola la quale, sostenuta dalla forza della musica, potrà rivelarsi messaggio gravido di futuro.