02.12.07 – Verona – Conferenza locale di Sinistra Critica

Domenica 2 dicembre si terrà a Verona una Conferenza locale di Sinistra Critica Verona, dalle ore ore 16 alle 19 presso il Circolo Pink (via Scrimiari n.7) con Felice Mometti (del coord. naz. Sinistra Critica). PROGRAMMA: ore 16: Presentazione del documento per la Conferenza; ore 16,30 – 18: Dibattito; ore 18: votazione e nomina delegati conferenza nazionale; ore 18,10: Discussione organizzativa su Sinistra Critica Verona; ore 19: Chiusura lavori. Si ringrazia il circolo Pink per averci messo a disposizione la sede. Info: wwww.sinistracritica.org

PRIMA CONFERENZA NAZIONALE DI SINISTRA CRITICA

Il 7/8/9 dicembre a Roma si terrà la prima conferenza nazionale di Sinistra Critica. L’appuntamento si colloca nel mezzo di una fase che chiude un ciclo storico-politico e ne apre un altro. É il ciclo apertosi nel 1991 che si chiude, quello scaturito dallo scioglimento del Pci e dalla conseguente nascita di Ds e Rifondazione e dall’esperienza dei vari centrosinistra. Le primarie del Pd hanno sancito la scomparsa degli stessi Ds e della Margherita, mentre la “cosa rossa”, a partire da Rifondazione, è capace solo di lanciare anatemi per poi, alla fine, addomesticarsi al voto favorevole sul Welfare, così come sul decreto sicurezza, sulla guerra e via dicendo. Lo stesso sindacalismo concertatvio compie un salto di qualità: non si era ancora visto un sindacato scagliarsi contro ipotesi di miglioramenti legislativi e blindare la propria democrazia contro qualsiasi forma di dissenso. Un fase dunque si chiude. La sinistra storica si fa definitivamente “sistema”, arroccandosi nell’adesione al liberismo e subendo l’egemonia della destra. La sinistra “radicale”cerca di attrezzarsi per diventare componente critica ma legata a quella storica dalla prospettiva di governo. La “cosa rossa” è il tentativo di mediare l’opposizione sociale al governo, dove la storia della sinistra anticapitalista viene cancellata in una nuova formazione che finisce per essere ancella politica del Partito Democratico.
Si apre dunque un vuoto politico a sinistra che sarebbe sbagliato pensare di riempire senza un progetto rigorosamente alternativo, che rimetta al centro il conflitto, l’autonomia della sinistra, l’opposizione sociale.
Come Sinistra Critica non abbiamo dubbi: vogliamo continuare a lavorare per una sinistra alternativa che non può che essere anticapitalista, femminista, ecologista, internazionalista. Aggettivi diversi, per una sinistra di classe che non può più essere nostalgica di un tempo che fu e che non può tornare.
Una sinistra che non media ciò che non si può mediare – gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori – ma che resta immersa nei movimenti, condividendone i percorsi e senza utilizzarli strumentalmente. Una sinistra di lotta e non di governo, consapevole che la nuova fase sarà difficile ma che proprio per questo necessita rigore, determinazione e scelte lucide.
Una sinistra che il 15 novembre sarà a Vicenza, senza ambiguità, per dire no alla base Dal Molin, per dire no alla guerra globale permanente. Noi ci rimettiamo in cammino per ricostruire questa sinistra, sapendo che non saremo sufficienti, ma ritenendo tuttavia di essere necessari.