Erri De Luca sarà ospite della Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona venerdì 10 febbraio alle 18 per parlare di cinque figure femminili, le antenate del messia.
Dimestichezza e sensibilità per il testo delle Sacre Scritture sono le peculiarità che Erri De Luca ha mostrato di possedere con le sue traduzioni. Scrittore di fama ma anche traduttore raffinato e attento interprete degli aspetti meno appariscenti delle storie bibliche, presenterà venerdì 10 febbraio alle 18 alla Fondazione Centro Studi Campostrini, in via Santa Maria in Organo, 4, il suo libro Le sante dello scandalo (La Giuntina, 2010) nell’incontro dal titolo “La donna fra Antico e Nuovo Testamento”. Modera l’incontro Davide Assael, collaboratore della fondazione.
Un’occasione per rendere un ammirato omaggio alla bellezza e alla dignità di Tamàr, Rahav, Rut, Betsabea e Maria, donne allo stesso tempo comuni e straordinarie. «Mi ha sorpreso l’intrusione di questi nomi di donna nell’elenco maschile delle generazioni con cui si apre la prima pagina del Nuovo Testamento – spiega Erri De Luca –. È strano ma evidente: la pagina uno del Nuovo Testamento è ancora Antico Testamento, con i nomi delle generazioni che da Abramo discendono fino a Gesù. Lui viene iscritto a questa nobile anagrafe, quella del messìa, in qualità di “figlio di Giuseppe”. Allora in questa lista spiccano cinque nomi di donne che hanno per giunta in comune storie personali di trasgressioni sessuali. Mi incuriosiscono e mi muovono alla ricerca delle ragioni, anche se non capisco perché non hanno mosso alla ricerca i lettori precedenti e contemporanei».
«La tradizione ebraica attribuisce un ruolo peculiare alla donna, la quale diviene protagonista in ogni momento del progresso dello sviluppo identitario dell’intero popolo – spiega Davide Assael –. È un fenomeno particolarmente esplicito nelle matriarche che, spesso, impongono scelte in contrasto con le tradizioni precedenti: da Sara, che chiede l’allontanamento di Ismaele, a Rebecca, che orchestra la sostituzione di Esaù con suo fratello Giacobbe, solo per citare gli esempi più celebri. Una donna che appare tutt’altro che sottomessa alla gerarchia del marito, fino a Maria che sarà pronta a compiere il proprio ruolo, a rispondere all’annunciazione, senza il bisogno del maschio».
Cogliere l’esemplarità di queste figure non è facile, soprattutto se non si ha dimestichezza con le molteplici sfumature del testo e se non si ha l’esperienza per smascherare certe interessate scelte di traduzione come, per esempio, il “partorirai con dolore”, di cui non si trova traccia nella lingua originale. Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950. Diciottenne, vive in prima persona la stagione del Sessantotto ed entra nel gruppo extraparlamentare Lotta Continua. Poi sceglie di esercitare diversi mestieri manuali in Africa, Francia, Italia: camionista, operaio, muratore. Grande amante della montagna, studia da autodidatta lo yiddish e l’ebraico antico, dal quale ha tradotto alcuni libri della Bibbia cercando di farli rivivere in una lingua quanto più simile all’originale.
La conferenza è a ingresso libero e ha il patrocinio di Comune e Provincia di Verona e Regione Veneto.
Per ulteriori informazioni contattare la reception al numero 045-8670770 o visitare il sito www.centrostudicampostrini.it