Secondo appuntamento della mostra collettiva «A Memoria d’Arte», dedicata al 25 aprile 1945 e alla Memoria. Venerdì 10 aprile al Malacarne di via S. Vitale 14/a, alle 19 si inaugura la mostra che vede esposti i lavori di Zardini Gianni, Crestani Davide, Signori Riccardo, Falzetti Antonio e Villa Simone. Animerà l’inaugurazione un mini concerto di Michelebombaatomica che, non immune dai devastanti effetti della colonizzazione americana post-bellica, canta in inglese e suona in acustico chitarra e banjo, accompagnato da un’italica fisarmonica e altre facezie.
Zardini Gianni, Presidente del Circolo Pink di Verona e grafico professionista, propone un lavoro di grafica, un trittico intitolato Ero così. Poi così. Alla fine così. Un lavoro che esprime tre tappe dell’uomo: prima del lager, l’arresto e l’allontanamento dal mondo circostante, l’internamento nel lager con svuotamento della persona, quando rimane solo il triangolo rosa distintivo della categoria di prigionieri omosessuali. Un’opera che sottolinea come alla fine di quel triste percorso restasse “solo il triangolo che segnava le categorie, il resto della vita non esisteva più”, spiega Zardini.
Crestani Davide propone tre rielaborazioni al computer di foto che riprendono manifestazioni antirazziste e antifasciste svoltesi a Verona e che vengono dall’artista collocate all’interno dello spazio della targa di Lungadige Porta Vittoria, dedicato recentemente a Nicola Pasetto, noto esponente della destra veronese deceduto nel 1997. Crestani privilegia fermare con i suoi scatti momenti di vita e di folclore locali, ama fotografare situazioni che esaltano le contraddizioni sociali, con una sensibilità ed una ironia spesso dissacrante, “rivolta a un mondo e a una cultura ferma, statica, stereotipata” per l’artista. Cronista puntuale, Davide vede dove altri non vedono, accostando ad esempio con irriverente simpatia, sacro e profano, offrendo punti di vista insoliti sempre sorretti da una lucida curiosità ed autoironia.
Signori Riccardo partecipa con due lavori, uno di pittura e l’altro fotografico. Il primo si intitola Homo insapiens, misto di pittura e testo dove campeggia un soldato che imbraccia un fucile, l’uomo “non sapiente”; il secondo si intitola No sgombero?, fotografia rielaborata al computer che riprende un enorme peluche che tiene in mano una bandiera rossa collocato da Signori sul muro dell’ultima sede del centro sociale di Verona la Chimica. Due lavori con cui l’artista mira a raffigurare azioni, spazi e manifestazioni che parlino di Libertà / Antifascismo / Antirazzismo, al fine di collegare sensibilità e passione politica all’arte.
Falzetti Antonio, ferrarese classe 1966 trapiantato a Imola e che lavora nel campo della fotogra¬fia e della grafica, propone L’abbraccio, fotografia digitale con elaborazione a penna grafica. Un’immagine che vuole esprimere il gesto di protezione e difesa del proprio fratello contro il sopruso, l’ingiustizia, l’omofobia. Il colore argilla dei due fratelli Broche, modelli per questo scatto, esprime l’essenza materiale del corpo e il suo immenso valore intrinseco. Falzetti lavora nel campo della fotografi¬a dal 1995, quando inizia come fotografo ritrattista e successivamente come fotoreporter, prima a Imola poi a
Berlino per riviste e quotidiani( TAZ Berlin, Siegesseule). Dal 2000 Realizza una serie di progetti artistici nel campo teatrale e della danza all’interno delle sedi Comunali di Imola e Bologna, oltre a collaborare alla realizzazione di diverse mostre e cataloghi per Musei.
Villa Simone propone l’opera SCIO’ AAHHHHH, un’illustrazione a pennarello su carta in bianco e nero che rappresenta parte di quelle che erano le “tipologie” dei prigionieri dei campi di concentramento: in basso e in primo piano i triangoli rosa, ovvero gli omosessuali, che si tengono per mano in una stretta complice, sopra di loro i triangoli rossi, ovvero i prigionieri politici, legati da un intreccio di braccia, sorta di visione di un ammanettamento, sopra ancora i triangolo verdi, i criminali comuni, con una mano fra le gambe in gesto scaramantico, “in quanto se fortunati, venivano scelti per la sorveglianza del lager”, spiega l’artista. Regna su tutto un Dio/Diavolo creatore e distruttore, che domina/protegge/uccide. Villa si dedica all’espressione artistica spaziando dall’illustrazione alla realizzazione di abiti artistici in pezzi unici, forte dell’esperienza decennale nel campo del tessile. Villa collabora infatti con svariati marchi, seguendo dall’accessorio al total look, sia uomo che donna.
Info: 340 2903991 – [email protected] – www.circolopink.it/memoriarte.htm