In occasione del 25 compleanno della Fondazione Macondo sono state organizzate alcune serate di incontri con testimoni significativi, per aiutare i partecipanti a ritrovare l’entusiasmo delle scelte fatte, nei luoghi abitati, nelle relazioni costruite, per essere in grado di leggere, assieme, i segni dei tempi.
Il primo incontro riguarderà la Bosnia-Erzegovina: una guerra così lontana e allo stesso tempo così vicina. L’angoscia di una tragedia che si è consumata alle porte di casa. Il mondo sembra voler dimenticare, noi cerchiamo di rendergli la cosa meno facile. Cosa può portare un uomo a uccidere la propria moglie solo perché crede in un Dio differente dal proprio? Cosa ha spinto vicini, amici, familiari a massacrarsi a vicenda nel nome di una “pulizia etnica” da realizzare a tutti i costi?
Cosa si nasconde dietro la parola guerra delle culture e cosa potrebbe accadere oggi, se questa lezione venisse dimenticata troppo presto?
Arriverà da Sarajevo, una città ancora ferita e scorticata nelle case, il vescovo Pero Sudar, testimone della tragedia nei Balcani consumata negli anni novanta, per parlarci di relazioni che salvano e di relazioni che tradiscono.
Il tema: «Abbiamo abbastanza religione per odiarci, ma non a sufficienza per volerci bene»
sarà affrontato dal vescovo Pero Sudar con Michele Biava e Fulvio Gervasoni, due italiani che, nelle loro specifiche peculiarità, portano nel cuore la passione di vivere, facendo vivere.
L’incontro-testimonianza si terrà martedì 12 marzo 2013 alle ore 20,30 nell’Aula Magna dell’Istituto Graziani, a Bassano del Grappa (Vi), in Via Cereria, 1.
Ingresso libero.
Info: 0424.808407 – http://www.macondo.it