15.02.12 – Trento – Le avanguardie artistiche russo-sovietiche

Mercoledì 15 febbraio 2012, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza l’incontro-dibattito Le avanguardie artistiche russo-sovietiche. Intervengono Maurizio Scudiero e Floarea Virvan. Introduce Fernando Orlandi.

Futurismo italiano e russo nascono quasi in parallelo: da una parte il primo Manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti, dall’altra un poema di Velimir Khlebnikov, provocatorio e caratterizzato da forme poetiche non tradizionali. Se il sorgere dei movimenti è parallelo, il contesto li segna: entrambi vogliono rivoluzionare il mondo borghese, ma gli italiani poi guarderanno al fascismo (seppure con rapporti anche conflittuali), mentre i russi alla rivoluzione bolscevica.

Inizialmente, il rapporto tra i due movimenti fu stretto: Marinetti era assai noto negli ambienti letterari e artistici (la sua rivista Poesia circolava in Russia fin dal 1905). Tra il 1910 e 1911 apparvero sulle riviste russe vari articoli sul Futurismo italiano e in quegli stessi anni Giacomo Balla espose le sue opere in quattro città russe; tra il 1911 e il 1912 alcuni artisti cubofuturisti, fra cui Kamenskii, si recarono in Italia per approfondire la conoscenza del movimento e dei suoi rappresentanti.

Ma quando fu Marinetti a recarsi a Mosca il 26 gennaio 1914, non trovò nessuno ad accoglierlo, a parte Vadim Shershenevich, del “Mezzanino della poesia”. Gli altri futuristi russi restavano diffidenti di fronte a un accoglimento acritico di altri modelli e sovente, nella loro ricerca affannosa di innovazioni drastiche, preferivano rifarsi a remote e spesso fantasiose radici preistoriche e precristiane. Peraltro, in quel gennaio molti futuristi erano in tournée e la maggior parte di loro viveva a Pietroburgo, non a Mosca. Comunque, Vladimir Mayakovskii già aveva rifiutato le teorie onomatopeiche e proclamato l’autonomia del futurismo russo da quello occidentale.

La visita di Marinetti sollevò l’interesse di giornali e riviste. Anatolii Lunacharskii, il futuro Commissario del popolo per l’istruzione, descrisse Marinetti come “mezzo italiano e mezzo francese nato in Egitto, riunisce nella propria personalità il tipo esotico del levantino, quello del cinico blaguer parigino e quello del commediante napoletano”. Deluso dalla sua missione russa, Marinetti, dopo il suo rientro in Italia definì i russi “pseudofuturisti”.

Velimir Khlebnikov, che muore nel 1922, è uno degli animatori di questa vicenda artistica. Nella sua opera, l’irruzione della modernità si sposa con il recupero delle grandi civiltà del passato, soprattutto asiatiche, condotto per mezzo di un impiego personalissimo del linguaggio: privato delle strutture logico-discorsive e affidato alle potenzialità evocative dei fonemi e della simbolicità delle lettere, il linguaggio si colloca a metà tra una dimensione magico-regressiva e una invece sperimentale e utopica.

Da una parte quindi il recupero dell’arcaico, dell’originario; dall’altra la ricerca di nuove possibilità comunicative, di forme intentate di espressione, potenzialmente universali. Il culmine di questa ricerca lo troviamo nelle composizioni “trasmentali” , sottratte al controllo della logica razionale e protese alla ricerca di una nuova e inedita sensibilità linguistica.

La scena dei movimenti artistici e di avanguardia russi (e poi sovietici, fino a quando sopravvivono spazi di ricerca e libertà, negli anni Venti) è di una ricchezza straordinaria. Oltre a Khlebnikov troviamo personalità quali Aleksei Kruchenykh, Mayakovskii e Boris Pasternak. Oltre ai vari comparti del Futurismo (Egofuturismo, Tsentrifuga, “Kompaniya 41°”, e soprattutto il Cubofuturismo), in Russia abbiamo una nutrita serie di movimenti artistici e letterari, fra cui Simboismo, Acmeismo, Presentismo, l’Ordine dei Derzo-poeti, Immaginismo, Espressionismo, Fuismo, Emozionalismo, Bio-cosmismo, Costruttivismo e molti altri ancora.

Ad aiutarci a sbogliare questa intricata costellazione di movimenti e raggruppamenti ci soccorre una monografia di Floarea Virban, appena pubblicata da Silvy: The Guardians of Beauty. Analizzando i manifesti letterari dei gruppi e movimenti che hanno composto l’avanguardia letteraria russo-sovietica, l’autrice ci offre un grande affresco culturale che va dall’inizo del Novecento alla fine degli anni Venti. Da una parte documenta i singoli movimenti; dall’altra tenta di identificare le peculiarità dell’avanguardia letteraria russa nella sua ampiezza, offrendo una sintesi di questa costellazione.

Della vicenda dell’avanguardia russo-sovietica e del volume di Floarea Virban se ne discute mercoledì 15 febbraio 2012 alle 17,30 nell’incontro-dibattito Le avanguardie artistiche russo-sovietiche organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale di Trento (Via Roma 55). Intervengono Maurizio Scudiero e Floarea Virvan. Introduce Fernando Orlandi.

Floarea Vîrban, nata in Romania, ha studiato a Bucarest Lettere (Filologia rumena-russa, 1986–1991, e Filosofia (1990–1991). Seguono il Master in Filosofia teorica (1996), un dottorato in Scienze Umane, Magna cum laude (Università di Bucarest, 2003), e un secondo dottorato in Storia Intellettuale-culturale (2007, European University Institute, Fiesole). Ha iniziato la sua carriera accademica all’Istituto di Linguistica dell’Accademia Rumena (1991–2000), per continuarla in seguito all’European University Institute (2000–2007). Dal 2002 collabora con il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e dal 2006 lavora come professore invitato presso varie università americane in Italia (Vanderbilt, Minnesota e altre, sotto i programmi accademici di CET e CAPA).

Maurizio Scudiero è un noto storico dell’arte moderna, specialista delle avanguardie del Novecento e soprattutto al Futurismo.Di Fortunato Depero e R.M.Baldessari è il responsabile delle Archiviazioni. Ha organizzato oltre 100 mostre in Italia e all’estero e ha pubblicato circa 200 tra libri, cataloghi e lavori di critica d’arte. È stato membro del comitato scientifico del Wolfsonian Institute di Miami e consulente per il Futurismo della Yale University. È il coordinatore scientifico del Movies & Comics Archive di New York. È esperto di libri delle avanguardie storiche, specie quelle italiane e russe, sulle quali ha organizzato alcune mostre e ne sta preparando una molto vasta per la Fundacion March di Madrid a marzo del 2012.