Mercoledì 16 novembre 2011 alle 17,30 a Trento, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza l’incontro-dibattito L’espressionismo tedesco. Interviengono Fabrizio Cambi e Antonella Gargano. Introduce Massimo Libardi.
L’Espressionismo costituisce la variante tedesca dell’avanguardia storica europea. Le radici più immediate dell’Espressionismo, infatti, affondano da un lato in quel singolare amalgama in fermentazione che è il fenomeno della Finis Austriae, dall’altro soprattutto nel terreno della Germania guglielmina, nata dal compromesso fra i nuovi ricchi prodotti della impetuosa espansione capitalistica e la vecchia classe, agraria e feudale, degli Junker.
È impossibile rispondere alla domanda circa il concreto svolgimento dell’Espressionismo se non si prende contemporaneamente coscienza del fatto che da un lato esso esibisce ricerche ed esperienze artistiche in piena sintonia con l’avanguardia europea di quegli anni, ma dall’altro presenta aspetti che sono specificamente suoi.
Nietzsche, Husserl e Bergson nella sfera filosofica, Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Jammes, Verhaeren, Dostoevskij, Walt Whitman (accanto alla riscoperta di Kleist e Hölderlin) in quella delle suggestioni letterarie, costituiscono la cornice culturale entro cui si sviluppa e prende a poco a poco forma l’intreccio complesso delle poetiche espressioniste.
Oggi preme soprattutto mettere a nudo quella che vorremmo chiamare l’architettura storica della vicenda espressionista, le prospettive reali entro cui si è venuta a poco a poco configurando, i contorni ragionevoli e dimostrabili che la differenziano da altre analoghe o divergenti, in Germania o fuori, infine l’esito in cui quella vicenda si è consumata e conclusa, connesso all’eredità di problemi e valori che ha consegnato alla storia viva del presente.
Di questi temi duscutono Fabrizio Cambi e Antonella Gargano nell’incontro dibattito, organizzato a Trento dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale mercoledì 16 novembre (alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale, Via Roma 55) in occasione della pubblicazione de L’espressionismo tedesco di Paolo Chiarini (Silvy edizioni, 2011, pp. 196, € 22,00: http://www.silvyedizioni.com/scheda-libro/l-espressionismo-tedesco/58/ ).
Paolo Chiarini (1931) ha insegnato Letteratura tedesca presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma.
Sull’Espressionismo, oltre a numerosi saggi dedicati a singoli aspetti (Brecht e l’espressionismo, Rosso di San Secondo e il teatro tedesco del Novecento), a singoli autori (Georg Heym, Yvan Goll, Frank Wedekind) e alla traduzione della raccolta di liriche Umbra vitae di Georg Heym (1970), ha pubblicato Il teatro tedesco espressionista (1959), Caos e geometria. Per un regesto delle poetiche espressioniste (1964) e, con Antonella Gargano, La Berlino dell’espressionismo (1997). Ha inoltre riproposto in una nuova edizione riveduta e aggiornata L’espressionismo di Ladislao Mittner (1997) e ha curato i volumi Expressionismus. Una enciclopedia interdisciplinare (1986) e La città delle parole. Lo sviluppo del moderno nella letteratura tedesca (1993).
I suoi principali ambiti di ricerca sono rappresentati da autori come Lessing, Heine, Thomas Mann e Brecht, cui ha dedicato studi e traduzioni. I volumi curati con Walter Dietze (Deutsche Klassik und Revolution, 1981), Hans Dieter Zimmermann (“Immer dicht vor dem Sturze…”. Zum Werk Robert Walsers, 1987), Herbert Zeman (Italia-Austria. Alla ricerca del passato comune, 1995-2003) e Walter Hinderer (Heinrich Hein. Ein Wegbereiter der Moderne, 2009) testimoniano, tra gli altri, la sua rete di rapporti con la germanistica tedesca e internazionale.