19.08.10 – da Colognola ai Colli (Vr) a Firenze – Visita a don Lorenzo Milani (iscrizione)

Il Movimento Educatori Milaniani vi invita alla trentesima Visita a don Lorenzo Milani, pensando alla proposta educativa che viene dalla Scuola di Barbiana. Giovedì 19 agosto 2010, da Verona.

É un fatto abbastanza inspiegabile, se si ragiona in termini turistici, perché a Barbiana, oltre alla chiesa, la canonica con i locali della scuola e il piccolo cimitero, non c’è niente altro. Eppure un flusso di decine di migliaia di visitatori ogni anno sale sul monte Giovi dell’Appennino Toscano per tenere vivo il messaggio educativo e di vita che viene da Barbiana. E a Barbiana arriverà anche quest’anno un pullman di Veronesi.

Per il prossimo 19 agosto, infatti, il MEM (Movimento Educatori Milaniani), l’associazione che riunisce insegnanti, genitori e persone comunque interessate a promuovere nella formazione delle giovani generazioni l’applicazione dei valori dell’esperienza educativa di quel prete-maestro, ha organizzato una visita a Barbiana (Firenze) dove è vissuto ed è morto don Lorenzo Milani.

É un’occasione sempre nuova di approfondimento, avviata da Mons. Luigi Adami –parroco a S. Zeno di Colognola ai Colli– ispiratore del movimento, che si ripete il primo giovedì dopo ferragosto dall’inizio degli anni ’80, per ripensare e riflettere sul pensiero e sulla vicenda umana del sacerdote educatore che, nato a Firenze nel 1923 da una famiglia agnostica molto ricca e colta, nel 1943 improvvisamente si convertì entrando in seminario per farsi prete «dalla parte degli ultimi».

Al centro della sua esperienza pastorale c’è sempre stata la scuola, la dura scuola dell’amore «per dare la parola agli ultimi». Prima la scuola popolare di Calenzano e poi la scuola a tempo pieno di Barbiana. Qui, in questo borgo di 42 anime, abbarbicato su una desolata e povera collina, la vicenda di don Lorenzo Milani e della sua scuola vennero clamorosamente alla ribalta a metà degli anni ’60 per le posizioni prese a favore dell’obiezione di coscienza al servizio militare e per le polemiche contro le carenze della scuola dell’obbligo.

A Barbiana Milani era stato mandato come priore, nel 1954, con l’intento di isolarlo. Invece per paradosso da quell’esilio è nata una delle più significative scuole di vita ed una esperienza didattica conosciuta in tutto il mondo. Destino singolare per chi si definiva «uno strano prete» e per un libro (Lettera a una professoressa) nato dal suo colloquio con alcuni ragazzi poveri: da qui, dalla Parrocchia emarginata di Sant’Andrea di Barbiana, don Milani è riuscito a smuovere alcuni problemi non ancora risolti nella chiesa, nella società, nella scuola.

L’eco e la risonanza della sua esperienza furono grandi e ancora esercitano un’attrazione che sembra intensificarsi nel tempo, perché intercettarono le attese di un profondo cambiamento della scuola e dell’educazione e divennero l’orizzonte di migliaia di giovani studenti, insegnanti e operatori sociali impegnati nella ricerca di un nuovo modo di «fare scuola».

La scuola – e non solo – vive invece ancora oggi quello che Milani definiva «il problema di sempre: i ragazzi che perde». Il germe della esclusione è oggi drammaticamente visibile sia a livello locale sia a livello mondiale e proprio per questo è importante rivitalizzare una delle intuizioni profetiche di don Milani, secondo cui l’attenzione al prossimo escluso – agli ultimi – è la premessa necessaria per educare i giovani ad affrontare con responsabilità lo squilibrio sempre più minaccioso fra nord e sud del mondo.

Tutta l’esperienza milaniana ci rende convinti che ogni azione educativa deve mirare a creare il «cittadino sovrano», cioè colui che nella sua realtà locale si interessa del bene comune, supera l’egoismo e mette in moto meccanismi di partecipazione, di solidarietà, di tolleranza e di apertura alla diversità.

I problemi educativi di sempre assumono oggi una connotazione particolare perché nuove povertà, nuovi «ultimi» bussano alla porta delle nostre comunità. È la sfida dei nostri giorni… e il Movimento Educatori Milaniani vorrebbe rispondere a questa sfida collaborando con quanti vogliono prendersi cura dei problemi che si presentano, per risolverli «insieme».

Ricordare quel prete, «ribelle obbedientissimo», a 40 anni di distanza, andando a fargli visita nei luoghi in cui ha vissuto, e incontrare testimoni vivi che hanno avuto parte con lui sia nell’esperienza di Calenzano che di Barbiana, per il Movimento Educatori Milaniani, che cura l’organizzazione del viaggio, «non è riesumare un morto e non è neppure tentare di accampare diritti su un patrimonio che per tanti versi non ci appartiene; è semmai il tentativo di scontrarsi ancora una volta di più con una “presenza” sicuramente scomoda, spesso intollerabile, che tuttavia ci richiama ancora a ricercare risposte alle contraddizioni della scuola del nostro tempo», spiega Mariano Mariotto, coordinatore del M.E.M.

XXX^ VISITA A BARBIANA di Vicchio sul Mugello (Firenze)

Ed aggiunge: «Giovedì 19 agosto 2010, il primo giovedì dopo ferragosto, come ogni anno da 30 anni, con un gruppo di amici andremo a Barbiana dove è vissuto ed è sepolto don Lorenzo Milani. É un occasione indispensabile per ripensare e riflettere sul pensiero religioso-sociale-educativo e sulla vicenda umana di don Lorenzo. Dopo la visita al cimitero, entreremo negli ambienti della scuola di Barbiana, fedelmente conservata in tutte le sue parti, dove don Milani mise in chiaro la sua religiosità e la sua modalità di essere prete «se non nel fare scuola» agli ultimi. Qui incontreremo la testimonianza di alcuni ex allievi di don Milani. Nel pomeriggio presso la Biblioteca di Vicchio ci soffermeremo per un incontro nella sede del «Centro di Documentazione don Lorenzo Milani» e avremo modo di raccogliere ulteriori testimonianze».

Il Priore di Barbiana, lì dal 1954, aveva subito dato vita alla prima scuola a tempo pieno. Nel 1958 aveva appena subito la stroncatura violenta delle sue «Esperienze Pastorali», ma all’inizio degli anni sessanta la scuola di Barbiana si stava preparando alle esperienze più mature: la scuola di don Lorenzo si era fatta comunità. Con la sua scuola avrà la forza di reggere allo scontro con i Cappellani militari in difesa dell’obiezione di coscienza e di scrivere la «Lettera a una professoressa», che sarà «un canto di fede nella scuola» che costringerà ad un serio esame di coscienza.

Quest’anno la visita a don Milani sarà l’occasione per riflettere sulla proposta educativa che viene da Barbiana e proiettare la sua attualità sulla situazione della scuola italiana oggi.

Programma

Si partirà con il pullmann da:
San Zeno di Colognola ai Colli (Vr) alle ore 6,00
casello autostradale di Soave-San Bonifacio alle ore 06,15
casello autostradale di Nogarole Rocca ore 07,00
arrivo a Barbiana verso le ore 11,00
visita al cimitero e lettura di una lettera del priore sulla tomba con pranzo al sacco
visita alla scuola di Barbiana, con testimonianze di ex allievi
successivamente incontro con i responsabili del “Centro di Documentazione don L. Milani” a Vicchio
rientro per le ore 21,30 circa.
Durante il viaggio in pullman saranno proiettati documenti sulla figura di don Milani utili ad approfondire la sua figura e opera. Non è richiesta nessuna anticipazione di spesa, ma la prenotazione vale come impegno a partecipare.

Per informazioni e prenotazioni fino a esaurimento dei 54 posti del pullman: Mariano Mariotto [Tel. 045.7614468 – [email protected] – (San Bonifacio)]

L’iniziativa è promossa in collaborazione con il Movimento Educatori Milaniani di Verona.