«Il mondo di ieri. La Vienna della Belle Époque» narrata da Stefan Zweig, Mercoledì 23 novembre 2011, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55),
Il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza l’incontro-dibattito «Il mondo di ieri. La Vienna della Bella Époque» narrata da Stefan Zweig. Interviene Nicoletta Dacrema. Introduce Massimo Libardi. Con l’intervento della germanista Nicoletta Dacrema (Università di Cagliari) prende inizio il ciclo di incontri “Storia e narrazione”, con il quale si intende ripercorrere attraverso alcuni romanzi particolarmente significativi la storia dell’Europa centrale e centro-orientale nel corso del Novecento. Ogni incontro avrà al centro un grande libro che fungerà da stimolo per raccontare un periodo storico.
Siamo perfettamente coscienti della soggettività della narrazione, del suo aspetto di ricostruzione finzionale degli avvenimenti, ma spesso proprio questa modellizzazione riesce a cogliere e trasmettere al meglio lo spirito di un’epoca. L’autobiografia di Stefan Zweig, Die Welt von Gestern. Erinnerungen eines Europäers (Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo), completata nel 1941, lascia deluso il lettore interessato alla vicenda individuale dello scrittore.
Il libro offre invece il ritratto di una generazione e di una epoca, della vita viennese e più in generale della mitteleuropa absburgica. Il mondo borghese della sicurezza (“Se tento di trovare una formula comoda per definire quel tempo che precedette la Prima guerra mondiale, il tempo in cui son cresciuto, credo di essere il più conciso possibile dicendo: fu l’età d’oro della sicurezza. Nella nostra monarchia austriaca quasi millenaria tutto pareva duraturo e lo Stato medesimo appariva il garante supremo di tale continuità.”) frantumato dalla Prima guerra mondiale viene messo a nudo e Zweig segnala senza indulgenze i difetti della società della belle époque (povertà di gran parte della popolazione europea, stato di minorità delle donne, ipocrisia sessuale e diffusione della prostituzione, ecc.) così come il crollo della mitologia del progresso indefinito che animava la fine di secolo e che mostrò la corda nel carnaio della Grande guerra. Il libro si chiude con il settembre 1939, con l’attacco tedesco alla Polonia che segna l’inizio della Seconda guerra mondiale. Per Zweig. oramai fuori dal suo paese questo evento significava la realizzazione delle sue peggiori paure e la fine di tutte le sue speranze. Quello di Zweig è un libro che parla di storia come una narrazione, offrendoci un utile spaccato della sua Austria e della Mitteleuropa.
Vienna fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento è stato il crogiolo in cui ha preso forma gran parte del pensiero e dell’arte moderna: con Sigmund Freud nasce la psicoanalisi mentre Gustav Klimt ed Egon Schiele rompono con la tradizione artistica del passato allo stesso modo di Arnold Schönberg per la musica. Fenomeni analoghi si danno nella letteratura. Nicoletta Dacrema (Università di Cagliari) ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Fra queste: Il volto del nemico. Scrittori e propaganda bellica (1915-1918) nell’Austria di Francesco Giuseppe (La Nuova Italia); Le arti a confronto. Cabaret e letteratura nella Vienna dell’ultimo Ottocento (Marietti); Felix Austria Italia infelix? Tre secoli di relazioni culturali italo-austriache (Aracne); e Rilke prima di Rilke (CSSEO).