24.03.07 – Schio (Vi) – Rassegna «Diritti d’autore»: «Vite sospese»

Sabato 24 marzo 2007 a Schio, presso il Teatro Pasubio, alle ore 20.30: «Vite sospese» di «Teatro di nascosto» ­ Hidden Theatre, Accademia Teatro. Reportage per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Un politico di sinistra, destra, centro, si esibisce in una conferenza sugli immigrati, i CPT, le carrette del mare… Nello stesso momento, un iraniana, un afgano, un kurdo, cercano di scappare dalla guerra, dai ricordi dall’incubo di un passato vicino, seguendo un tortuoso sentiero di montagna, un sentiero di speranza. In un mosaico tessuto di ricordi, musica, vivono l’assurdità di questo mondo, dove solo una parte degli esseri umani ha il diritto di spostarsi liberamente e gli altri, la più grande parte, devono percorrere strade illegali e pericolose. Il Testo è ispirato a: articoli di giornali, materiale della commissione diritti umani per il libro bianco sui cpt, il libro «De naakte waarheid» (La verità nuda) dell’iraniana Monireh Baradan e altri libri testimonianza di donne dell’Afghanistan e da testimonianze dirette di rifugiati e richiedenti asilo.

«Teatro di Nascosto» ­ Hidden Theatre, residente a Volterra, ha prodotto negli ultimi 7 anni una serie di teatro-reportages raccontando storie di persone, situazioni e popoli senza voce, dando informazione approfondita raccontando storie vere di persone e situazioni incontrate in viaggi di esplorazione. Questo lavoro ha portato a creare una piccola accademia di teatro-reportage per rifugiati e richiedenti asilo, anche questa con sede a Volterra.

L’iniziativa rientra all’interno della Rassegna «Diritti d’autore»: Altri sguardi, voci – gesti e storie altre, in programma a Schio e comuni limitrofi dal 14 marzo al 24 aprile 2007. La rassegna è frutto della collaborazione fra Associazione «Il Mondo nella Città», Associazione Centro Stabile, Associazione Atoz; Associazione Cineforum Altovicentino; Comuni di Schio, Santorso, Torrebelvicino, San Vito di Leguzzano e Arci Torrebelvicino. Un ringraziamento particolare al Comune di Venezia. Fino al 25 marzo è possibile inoltre visitare la Mostra fotografica «Women don’t war», realizzata nell’ambito del Progetto Fontego (Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ) del Comune di Venezia, Assessorato alla Politiche Sociali e Rapporti con il volontariato. La mostra «Women don’t war» è messa a disposizione dall’autore, Maurizio Marcato, e dal Comune di Venezia per progetti di sensibilizzazione sulle tematiche migratorie. Allestita a Schio presso Palazzo Fogazzaro, si può visitare nei seguenti orari di apertura: sabato e domenica dalle 16 alle 20; Lunedì e martedì chiuso; Mercoledì, giovedì, venerdì dalle 17 alle 21.

La mostra «Women don’t War» nasce dal bisogno di portare immagini delle migrazioni forzate; migrazioni determinate da guerre, genocidi, violenze, dittature. E le fotografie sono anche il risultato del coinvolgimento delle donne dentro il gioco d’identità: farsi ritrarre in un grande studio fotografico, sentirsi belle e apprezzate, giocare a fare “le modelle”, ha restituito loro una parte del femminile desiderio. Portare alle persone che non conoscono alcune specificità delle migrazioni, e dentro queste la specificità del femminile, può essere un compito bello e significativo. L’autore stesso scrive: «In Women don’t War ho cercato di ritrarre l’animo di questi veri, grandi personaggi, nella loro bellezza (…) nella loro diversità, nella nobiltà d’animo riflessa appena dai loro preziosi o semplici vestiti, molto più riflessa nei loro sguardi»

Maurizio Marcato è un fotografo poliedrico, i suoi interessi vanno dal reportage al ritratto, dall’architettura alla paesaggistica fino alle foto d’arte e di ricerca. Lavora a livello internazionale, soprattutto in Giappone e negli Stati Uniti. A New York è ora presente presso la Cooper Union Public School con una mostra permanente di foto di cento e più oggetti di design. Dal 1986 collabora con diverse riviste, soprattutto testate che si occupano della gestione degli spazi architettonici, d’immagine e di design.