Giovedì 26 maggio alle ore 20.45 presso la sala civica «Berto Barbarani» di San Bonifacio, in Via Marconi, Stefano Lorenzetto presenta il suo libro «Cuor di Veneto. Anatomia di un popolo che fu nazione» (ed. Marsilio). Introdurrà l’autore il professor Coffele.
La domanda alla quale cerca di rispondere l’autore è: qual è al fondo la cosa che caratterizza il popolo Veneto rispetto al resto degli italiani? Un libro che si lascia leggere, dove emerge uno spaccato positivo del Veneto e dei suoi abitanti, e dove vengono superati molti luoghi comuni che hanno creato nell’immaginario collettivo italiano un’immagine negativa di un popolo che invece ha grande amore per il suo passato, ma che guarda con fiducia operosa al suo futuro.
Autore:
Stefano Lorenzetto , veronese, è editorialista del «Giornale», dov’è stato vicedirettore vicario di Vittorio Feltri, e collaboratore di «Panorama» e «Monsieur». In 35 anni di professione giornalistica ha scritto per una quarantina di testate e ha vinto il premio Saint-Vincent. Ha pubblicato Fatti in casa, Dimenticati (premio Estense), Italiani per bene, Tipi italiani, Dizionario del buon senso, Vita morte miracoli, Baldus, Si ringrazia per le amorevoli cure prestate e Cuor di veneto, uscito a settembre 2010. Come autore televisivo ha realizzato Internet café per Rai Educational. Le 500 puntate della rubrica Tipi italiani, uscite sul «Giornale» a partire dal 1999, lo hanno fatto entrare nel Guinness World Records per un singolare primato: la più lunga serie di interviste da un’intera pagina che sia mai apparsa fino a oggi sulla stampa mondiale.
Libro:
Per capire davvero un luogo bisognerebbe esserci nati. Stefano Lorenzetto è veneto, figlio orgoglioso di un popolo che fu per 1.100 anni nazione, e in questo libro ci racconta la controversa regione d’Italia attraverso le storie dei suoi poliedrici abitanti, eredi della repubblica più longeva che si ricordi sulla faccia della Terra. Partendo dalla sua esperienza personale di povertà e fatica, l’autore smonta molti stereotipi giornalistici, per arrivare alla conclusione che non l’Italia, bensì il Veneto, è una repubblica fondata sul lavoro: «Il lavoro non è nemmeno un dovere, per i veneti: è il senso stesso del vivere». I veneti che mugugnano ma sgobbano, che protestano contro la rapacità dello Stato ma pagano le tasse, che sognano l’indipendenza ma non si appellano mai a vallate in armi, che si mostrano sospettosi con gli stranieri ma ne accolgono più di qualsiasi altra regione d’Italia dopo la Lombardia, che non sono ancora pronti a fondere il bianco col nero ma continuano a mandare i missionari a morire in Africa sulle orme di monsignor Daniele Comboni, che sembrano aridi ma vantano un’impressionante fioritura di opere buone, che tirano su capannoni ma si struggono di nostalgia per le ville palladiane, hanno ancora quest’enorme fortuna di ricordare da quali sacrifici è scaturita la loro ricchezza e di vivere come se tutto fosse in prestito, come se l’incantesimo potesse rompersi da un momento all’altro.
L’incontro rientra nel ciclo per i 60 anni della libreria ed è organizzato grazie alla collaborazione della Consulta giovanile di San Bonifacio con il patrocinio dell’assessorato alla cultura di San Bonifacio, della rivista i «5 comuni» e della Cooperativa Arturo Burato.
Per info:
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