Il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e la Biblioteca Austriaca organizzano a Trento, mercoledì 27 marzo, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), l’incontro-dibattito «Non esiste conciliazione senza comprensione. Gli intellettuali tedeschi e la caduta del Muro di Berlino». Interviene Daniela Nelva. Introduce Massimo Libardi.
Con l’incontro-dibattito «Non esiste conciliazione senza comprensione. Gli intellettuali tedeschi e la caduta del Muro di Berlino» prosegue il ciclo di incontri “Narrare la storia. Il Novecento nella letteratura tedesca”, organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale con la collaborazione della Biblioteca Austriaca.
Sono passati più di vent’anni dal 1989. Sulla storia della Repubblica Democratica Tedesca, con la sua forte carica utopica e le sue numerose ombre, così come sul processo di unificazione delle due Germanie molto è stato detto e altrettanto è stato scritto nel tempo. Ma come hanno vissuto in prima persona gli intellettuali tedeschi orientali e occidentali gli avvenimenti che hanno condotto alla caduta del muro di Berlino? Quali considerazioni e quali dibattiti hanno accompagnato la cosiddetta «svolta» (Wende)? Attraverso l’intreccio di voci che esprimono prospettive ideologiche diverse e appartengono a differenti contesti generazionali è possibile ricostruire un complesso mosaico di riflessioni che investono interrogativi molteplici, dalla delicata questione dell’identità nazionale al confronto critico col “doppio” passato tedesco, dalle modalità con cui è stata pensata e poi attuata la riunificazione stessa al processo di costituzione di un rinnovatoorizzonte europeo.
La letteratura – sia essa poesia, prosa o teatro – narra l’euforia per l’apertura dei confini, parla dell’entusiasmo suscitato, dopo quarant’anni di divisione, da una ritrovata dimensione comune, ma racconta anche da una prospettiva alternativa a quella storico-politica le aspettative e le incognite suscitate dalle vicende dell’autunno 1989. In questo contesto si inscrivono le posizioni di quegli intellettuali della Repubblica democratica che, vissuti tra utopia socialista e disincanto politico, si pronunciano a sostegno della necessità di preservare sul piano politico-culturalela propria identità individuale e collettiva, affiancandola a quella occidentale. È allora la parola autobiograficaa restituire le declinazioni di un bilancio sofferto, che riflette, alla luce della complessa dialettica fra l’individuo e la storia, sulle contraddizioni di un socialismo dal volto irreale e oppressivo e sugli aspetti distorti di un capitalismo incalzante, proiettando al contempo sul nostro presente questioni tuttora attuali, quali quelle inerenti i percorsi di realizzazione di una piena giustizia sociale.
Questi i nodi cruciali che emergono, tra l’altro, nei testi Costruito sulla sabbia di Stefan Heym (1990), Guerra senza battaglia di Heiner Müller (1992) e Un giorno all’anno. 1960-2000 di Christa Wolf (2003).
Questi sono alcuni dei temi al centro dell’incontro-dibattito «Non esiste conciliazione senza comprensione. Gli intellettuali tedeschi e la caduta del Muro di Berlino», organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale, che si terrà a Trento, mercoledì 27 marzo, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55). Interviene Daniela Nelva.