«Verona Reattiva» e «Coordinamento per il riciclaggio e contro l’incenerimento dei rifiuti» vi invitano a partecipare alla manifestazione in programma sabato 28 novembre 2009 a Verona, in Piazza Bra’, contro l’inceneritore di Cadelbue.
Dopo una serie di appuntamenti già svolti nelle zone più minacciate dall’inceneritore, Sabato 28 novembre 2009 alle ore 15 a Verona è in programma una manifestazione con bara al seguito in piazza Brà. Al Sindaco Tosi che ci ha vietato la manifestazione sulla gradinata di Palazzo Barbieri, noi obbediamo volentieri. Ma facciamo presente che noi vigileremo affinché in futuro durante la Sua amministrazione nessuna manifestazione, nemmeno quella della partita Sassuolo Hellas Verona sia permessa sulla gradinata di Palazzo Barbieri. Noi veronesi che ci battiamo per il riciclaggio dei rifiuti e contro l’incenerimento degli stessi non siamo meno uguali degli altri veronesi.
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L’inceneritore di Cadelbue non s’ha da fare. Esso aumenterà all’inverosimile l’inquinamento atmosferico e il Comune, come ha prescritto la Commissione europea si è impegnato
attraverso l’Italia ad abbatterlo. Con la combustione quotidiana, a regime, di 500-600 tonnellate di rifiuti Cadelbue immetterà nell’atmosfera quantità enormi di gas serra: vapore acqueo, anidride carbonica e soprattutto gas altamente inquinanti. Ciò significa che in un anno Cadelbue brucerà circa 170 mila tonnellate di rifiuti. Se è vero che per ogni tonnellata di rifiuti vengono immessi nell’aria 6 mila mc di gas inquinanti, le 550 tonnellate di media giornaliera immetteranno ogni giorno nell’aria che respiriamo 3 milioni e trecento mila mc di gas inquinanti. In un anno Cadelbue sacaricherà nell’atmosfera quasi un miliardo di siffatti mc di sostanze inquinanti , che prima o poi ricadranno tutte quante sui nostri terreni.
Noi non tolleriamo questo inquinamento disastroso e chiederemo anzitutto all’Europa di intervenire. Nel frattempo noi cittadini denunciamo quanto segue:
– Non è assolutamente vero che l’inceneritore non provoca danni. Nessuno scienziato competente e onesto lo può dichiarare, così come nessuna persona elementarmente istruita può negare la legge per cui in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Nessun filtro, anche il più sofisticato ed efficiente, può fermare le nano particelle che fuoriescono dai camini dell’inceneritore. Il particolato di dimensioni ridottissime PM2,5, il PM O,1 sfugge a qualsiasi filtro e si insedia direttamente nelle nostre cellule provocando danni: tumori, infarti e altre gravissime patologie. Le biopsie sui malati che vivono nel raggio d’azione degli inceneritori lo confermano .Si ascoltino le interviste via internet dei dr. Montanari, della dr.Gentilini, del prof. Federico Valerio. Costoro accusano esplicitamente di conflitto di interessi l’oncologo prof. Veronesi che ha affermato l’innocuità degli inceneritori. Giusto cinque giorni fa, il 5 novembre il prof. Belpomme ,presidente dell’ARTAC francese (Association pour la Recherche Thèrapeuthique Anti-Cancereuse ) ha scritto fra l’altro agli oppositori italiani degli inceneritori:” L’inceneritore Isseane d’Issy – Les Molineaux [alla periferia di Parigi] costituisce un autentico scandalo sanitario.
Esso deve essere preso come esempio di ciò che conviene NON FARE e su questo argomento i nostri amici italiani non devono rifare il medesimo errore lasciandosi ingannare da una propaganda bugiarda” . Egli aggiunge:” Le donne incinte e i bambini sono i soggetti più esposti a ogni forma di inquinamento, compreso quello chimico”. D’altra parte l’alternativa all’inceneritore, esiste. Il primo passo di tale alternativa è la riduzione degli imballaggi, ossia la riduzione dell’inquinamento all’origine. Il secondo passo è un’accurata raccolta differenziata. A Trento essa è arrivata già al 70%. In qualche comune veneto si è arrivati oltre l’80%. A Bruxelles, città più piccola di Milano, ma suddivisa egregiamente da tempi immemorabili in 19 comuni, la raccolta differenziata porta a porta esiste da parecchio tempo. Ad esempio la raccolta separata del vetro chiaro da quello oscuro, che ora inizia a Verona, a Bruxelles si fa da molti anni. Dunque se la raccolta porta a porta si fa nella capitale europea , la si può fare anche a Verona.
Esiste dunque l’alternativa del trattamento meccanico biologico dei rifiuti (TMB). L’impianto di Vedelago, che ricicla i rifiuti secchi di 240 comuni e industrie e che ha ricevuto un alto riconoscimento europeo in questi ultimi giorni, ne è la prova eloquente. Vedasi su internet www. centroriciclo.com. Per il recupero dell’umido non esistono grossi problemi, ma soltanto grandi opportunità. Esiste anche il metodo Arrow Bio applicato a Tel Aviv. Esistono altri impianti e metodi di riciclo facilmente visibili su Internet. Ciò considerato, noi cittadini di Verona Sud, viventi a ridosso e sotto la ,minaccia diretta di Cadelbue diffidiamo i nostri amministratori pubblici dall’avviare l’incenerimento. Ricordiamo loro che negli Usa non si costruiscono più inceneritori da anni per la sola ragione che il risarcimento ai cittadini danneggiati supera di gran lunga il profitto degli stessi. A buon intenditore, poche parole.
Noi cittadini non stiamo ad aspettare le preannunciate disgrazie. Chiediamo anzi pretendiamo fin da questo momento che siano installate sul nostro territorio adeguate centraline di monitoraggio permanenti. Vogliamo che siano monitorate alcune tra le sostanze più inquinanti tra le numerosissime che fuoriescono dagli inceneritori e che gli studiosi Jay e Stieglitz elencano.
Quanto al fatto che nei pressi dell’inceneritore di Brescia non accada nulla di clamoroso, noi vogliamo dire che anche per l’amianto si disse per decenni che esso non provocava danni. Ma il fatto che non si denuncino gravi inconvenienti non significa affatto che essi non esistano. Anche a Verona a ridosso della Rivacciai non vengono denunciati gravi patologie, ma ciò non significa che queste non esistano.
In conclusione a nome anche del principio di precauzione, a tutela del bene primario della nostra salute noi cittadini chiediamo che non si parli più di incenerimento dei rifiuti, che si avvii un’accuratissima raccolta differenziata porta a porta e che il trattamento dei cosiddetti rifiuti avvenga soltanto con il salubre trattamento meccanico biologico (TMB). Siffatto rispetta l’ambiente, consente il riciclo massiccio dei materiali, aumenta i posti di lavoro, e riduce considerevolmente il costo delle bollette. All’inceneritore l’alternativa c’è! I partiti che su nostra sollecitazione si sono dichiarati contrari a Cadelbue sono stati finora l’Italia dei Valori, il PNE e il Movimento per le AutonomieVeneto. Altri pur collaborando non ancora
preso una posizione netta contro l’incenerimento.