Venerdì 29 aprile alle ore 20.30 presso il Teatro «San Giacomo» di Laives (Bz), si terrà l’incontro-visione «Il sacrificio di Chernobyl», con la straordinaria testimonianza di Wladimir Tcherkoff, il documentarista che ha raccontato il dramma dell’esplosione e gli effetti devastanti della contaminazione per la popolazione. Insieme a lui il fisico per la pace Mirco Elena. L’iniziativa è promossa dal Comune di Laives, Associazione Chernobyl Alto Adige, Centro per la Pace del Comune di Bolzano.
Il disastro di Chernobyl, di cui ricorre il 25° anniversario il 26 aprile, riveste una particolare importanza nella storia dell’uso dell’energia nucleare, avendo esso rappresentato il peggior incidente mai avvenuto, ed avendo dimostrato in quale perverso ed impensabile modo possono interagire vari fattori fino a produrre conseguenze incredibilmente pesanti per le persone e l’ambiente. Debolezze tecniche ed progettuali dell’impianto, assuefazione dei tecnici ad un lavoro di routine, assenza di esercitazioni regolari, totale mancanza di trasparenza nella gestione delle informazioni relative a problemi verificatisi in altri impianti simili, rigidità burocratiche, carrierismo, considerazioni di prestigio nazionale, cinica trascuratezza nei confronti della salute e della vita dei cittadini; tutti questi fattori hanno prima causato l’esplosione che ha distrutto il cuore del reattore e poi hanno ingigantito le conseguenze sanitarie della fuoriuscita di enormi quantità di radiazioni.
Negli anni successivi si è assistito alla sistematica sottovalutazione delle conseguenze dell’incidente, sia per le pressioni delle lobbies atomico-industriali, sia per ridurre il gravoso peso sulle casse statali dei risarcimenti alle persone danneggiate.
Quel che è forse ancora peggio, si sono perse -e tuttora si stanno perdendo- preziose occasioni per imparare quali effetti hanno le radiazioni emesse a Chernobyl sugli esseri umani. Infatti le nostre attuali conoscenze derivano da situazioni assai differenti, come a Hiroshima, Nagasaki e in esposizioni nel corso di attività industriali o di incidenti su piccola scala, in cui l’irradiazione proveniva dall’esterno, aveva carattere di breve esposizione, non implicava l’accumulo in organi bersaglio. In questo modo rinunciamo a sviluppare conoscenze utili ad affrontare altre situazioni -come in queste settimane a Fukushima- nelle quali le radiazioni colpiscono per lunghi periodi l’organismo e lo fanno dall’interno, a seguito dell’ingestione di cibi e bevande contaminate. Questa triste situazione deriva anche dall’esistenza di antichi e perversi accordi tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che impediscono alla prima di queste istituzioni di muoversi liberamente per studiare e ridurre gli effetti sanitari dell’inquinamento nucleare. Viene così a perdersi una occasione unica di fare avanzare quelle conoscenze mediche e scientifiche che sole potrebbero permetterci in futuro (e attualmente in Giappone) di ridurre l’impatto di altri disastri nucleari.
Nell’incontro del 29 aprile a Laives verranno esaminate le cause e le modalità tecniche dell’incidente, ad opera del fisico Mirco Elena, verrà poi introdotto il documentario «Il Sacrificio» da parte dell’autore, Wladimir Tchertkoff, che ha approfondito le conseguenze del disastro di Chernobyl sia nella sua veste di regista di documentari che come attivista, e rappresenta un testimone prezioso di come la nostra società affronti – non sempre in modo ottimale- le grandi questioni della vita.