Costruire una società migliore partendo da piccole, ma grandi, cose: accogliere un minore in situazione di disagio per trascorrere durante la giornata qualche ora insieme. Aiutare il suo presente per migliorare il futuro di tutti. Ci sono famiglie che lo stanno facendo, con grande soddisfazione, e realtà non profit che hanno fatto rete per facilitarne la partecipazione a nuove, con il progetto Macramè, tessuti sociali. Nelle scuole di Verona, a partire da mercoledì 2, si tengono in maggio incontri per chi vuole saperne di più e magari “intrecciare relazioni accoglienti”.
La quotidianità ci sta abituando a un panorama di relazioni sociali disgregate, che si impoveriscono e si indeboliscono, in particolare negli ambienti familiari il ruolo del genitore vive una fragilità preoccupante. Le famiglie, per il clima sociale e per disabitudine culturale, si trovano in stati di maggior solitudine.
Se da una parte la società sta affrontando queste forme di disagio, dall’altra c’è anche una buona notizia: ci sono gruppi e famiglie, con un grande senso civico e solidale, disposte a impiegare tempo e relazioni, ovvero a farsi carico del bene comune. Sembra un concetto astratto, e invece, concretamente, per loro significa occuparsi di bambini e ragazzi e della loro cura educativa, senza attendere che “dall’alto” qualcosa si muova, ma prendendo iniziativa. Sono famiglie in cui le persone si sentono responsabili e si adoperano per “accogliere” i piccoli o giovani ospiti perché, in un momento di disagio, restino in un tessuto sociale di appartenenza, comunque sensibile e formato.
«Donare un po’ del nostro tempo e disponibilità a Mario, in pratica qualche ora, un pomeriggio, o più giorni a seconda di quello che possiamo fare, arricchisce sotto tutti i punti di vista, sia noi che lui» è il commento di Mariolina e Stefano che hanno deciso di accoglierlo, ovvero di aderire a un “affido diurno”, che spiegano «trascorriamo qualche ora assieme, facendo cose che per noi sono le più semplici, come un pranzo in famiglia, una gita sul lago, fare insieme i compiti, andare a vedere una partita di calcio o pallacanestro, aiutano a creare ulteriori legami forti e duraturi nel ragazzo che ha bisogno di vicinanza, della nostra presenza disponibile e aperta al dialogo, in questo suo percorso di vita a volte difficoltosa, per mille motivi».
E a chi cerca di capire cosa voglia dire “cittadinanza attiva” spiegano «il dono dell’accoglienza diventa così ricchezza condivisa: percorrere anche solo un breve tratto di strada assieme fa di noi delle persone migliori e di fatto aiuta Mario nel comprendere che anche se si è al suo fianco solo a tempo parziale, l’amore e il tempo donato sedimentano per la vita futura».
La loro esperienza rientra in Macramè – Tessuti sociali, un’iniziativa ideata dal Coordinamento Centri Diurni per minori di Verona che coinvolge i Servizi Sociali del Comune di Verona ed è sostenuta dal Centro Servizio per il Volontariato di Verona attraverso il bando Reti per la sussidiarietà 2011, volto a sostenere e sviluppare la progettazione sociale. E’ un progetto che ha messo in rete Associazione Italiana Genitori, Associazione Le Fate, Associazione Spazio Ragazzi, Associazione Veronetta Amica, Centro Accoglienza Minori, Centro Aperto Minori L’Aquilone, Cooperativa Sociale L’Albero, Coordinamento Genitori democratici, Il Germoglio, Villa Buri ONLUS e un totale di 100 volontari.
Le forme, i modi e i tempi dell’accoglienza sono sempre da concordare per le singole situazioni che, comunque, pongono al centro il benessere globale del minore, dai 6 ai 14 anni, in accordo con l’Assistente Sociale, la famiglia di origine e con il monitoraggio di un educatore di riferimento, di volontari formati, a cui la “famiglia accogliente” può rivolgersi per consulenze e dubbi.
E se qualche famiglia si sta chiedendo se è un’esperienza che può fare al suo caso, le differenti realtà che si sono messe in rete con le loro famiglie, possono rispondere, e lo fanno durante gli incontri organizzati a maggio nelle scuole, luogo più adatto per venire in contro a genitori e ai “genitori accoglienti”. Gli incontri si terranno mercoledì 2 alle 20.30 alle Giovanni XXIII (San Michele Extra), martedì 8 alle 18.00 alle Don Milani (San Massimo) e alle 20.30 alle Mazza (Borgo Roma), giovedì 10 alle 20.30 alle Fava (Porto San Pancrazio), lunedì 14 alle 17.30 alle Battisti (Ponte Crencano) e alle 20.45 all’IC Santa.
Un incoraggiamento viene da Mariolina e Stefano: «il nostro invito è provateci, mettete il naso in quest’avventura, interrogatevi su quello che siete e volete, scoprirete, come noi, che tante paure e dubbi, sono preoccupazioni che spariscono a contatto con un sorriso grato, a un abbraccio affettuoso, a volti amici, anche nei servizi sociali, che ci sono, per sostenere e consigliare e che soprattutto, non vi lasciano soli».