FINMECCANICA, RIPARTONO LE COMMESSE AMERICANE


L’esercito statunitense sta vivendo una veloce trasformazione epocale dalla vecchia concezione abbracciata durante la “Guerra Fredda”, fatta di mezzi pesanti e ingente potenza di fuoco, a quella di nuova generazione, con truppe più leggere e dinamiche. A condurlo verso questa riforma è la stessa amministrazione Obama come dimostra l’ultimo budget della difesa per il 2011 presentato all’inizio di febbraio al Congresso insieme al Quadriennial Defence Review (Qrw): gli stanziamenti per 708 miliardi di dollari sono saliti inaspettatamente del 3% rispetto allo scorso anno (il 6% dal 2000), rafforzati dai 159 miliardi per le guerre in Iraq e Afghanistan (rispettivamente 46 e 113 miliardi). Separatamente l’amministrazione aveva stanziato 33 miliardi per l’invio di 30mila truppe in Afghanistan. Proprio l’aumento della conflittualità mondiale ha assunto un carattere sempre più imprevedibile e complesso da orientare la spesa militare verso modelli innovativi e ad alto contenuto tecnologico.

I maggiori cambiamenti, introdotti dal segretario alla difesa Robert Gates, si sono avvertiti alla voce appovvigionamenti (procurement): gli stanziamenti sono saliti dell’11% a 189 miliardi di dollari, ma la spesa è stata rifocalizzata verso le esigenze delle guerre in corso, puntando sull’adozione di sofisticati sistemi altamente tecnologici. Da un lato vengono così cancellati i grandi progetti come la produzione dell’F-22 Raptor, estremamente costoso e di impiego complicato, e l’aereo da trasporto tattico C-17. Si salva invece il cacciabombardiere F-35. Dall’altro lato, il budget punta sull’ammodernamento della flotta degli elicotteri militari ritenuti al momento critici in Afghanistan e sulla digitalizzazione delle forze armate: gli sviluppi si muovono nella direzione di rendere il singolo soldato un terminale di informazioni e dati in tempo reale, controllato e monitorato dal posto di comando. Altra grande innovazione è la digitalizzazione del teatro operativo. Il sistema integrato di comando, controllo e navigazione montato sui carri armati, ad esempio, è in grado di fornire in tempo reale al personale di bordo tutte le informazioni tattiche e logistiche.

Un’altra voce in crescita sono le forniture tecnologiche per la sorveglianza dei confini, per gli aerei senza pilota, per i veicoli tattici Mrap, utili in battaglia per resistere alle mine: di questi ultimi ne verranno acquistati 10.600 e altri 4mila di veicoli anfibi d’assalto (Amphibious Assault Vehicle). Sono alcuni dei risultati della digitalizzazione delle unità operative, della cyber-warfare, dell’avvento della robotica.

Sul mercato americano punta Finmeccanica attraverso Drs Technologies uno dei principali fornitori del Pentagono nel settore dell’elettronica per la difesa, la quale nei primi nove mesi del 2009 (ultimi dati disponibili) ha raccolto ordini per 2,6 miliardi di dollari e ricavi per 2,1 miliardi. Portano il marchio della controllata italiana, ad esempio, i visori ad infrarossi Driver’s vision enhancer, montati sui veicoli tattici, utilizzati dalle truppe americane in Afghanistan per consentire ai soldati di vedere il campo di battaglia anche in condizioni proibitive.

Per questa fornitura, Drs lo scorso settembre ha firmato un contratto da 1,9 miliardi di dollari con l’Army communications and electronics command (Cecom) . In questi giorni la società ha “incassato” la prima tranche da 100 milioni di dollari destinata a salire velocemente dal momento che quegli stessi veicoli tattici saranno sempre più richiesti dall’esercito Usa.

[Fonte: Il sole 24 ore ]

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