IN LIBIA LA VETRINA PER LE ARMI

[Francesco Vignarca – 11.04.2011] Tutti alla grande fiera-bazar dove si possono vedere i migliori sistemi d’arma all’opera. Il ministro Frattini deve portare molta sfortuna, o quantomeno essere un campione di tempismo al contrario! Prima dello scoppio del vespaio di rivolte nei Paesi del Nord Africa aveva espresso pubblicamente il proprio sostegno e la propria considerazione a Ben Alì, a Mubarak e al Colonnello Gheddafi… considerati modelli da seguire per democratizzare la totalità dei paesi dell’area. Sappiamo come è andata a finire.

Poi ha spergiurato, insieme ai suoi colleghi La Russa e Maroni, che l’Italia non aveva fornito armamenti al governo libico venendo smentito ripetutamente: dai dati ufficiali UE e italiani per quanto riguarda il biennio 2008-2009, dall’inchiesta di Altreconomia per quanto riguarda la fornitura di armi leggere e – recentissimamente – dai nuovi dati sull’export italiano di armi relativi al 2010. Che certificano, con autorizzazioni direttamente rilasciate dal dicastero di sua responsabilità, ulteriori accordi per un ammontare di 38 milioni e consegne definitive (le ultime delle quali, secondo indiscrezioni, dovrebbero essere datate ottobre 2010) nell’anno da poco concluso per 100 milioni complessivi.

Infine il ministro ha recentemente  espresso la propria apertura (e quindi quella dell’Italia) all’ipotesi di rifornire di armi il fronte dei ribelli al regime di Gheddafi, trovandosi immediatamente in una posizione diametralmente opposta a quella degli altri componenti della coalizione internazionale che sta intervenendo con la forza in Libia. E sicuramente mettendo in imbarazzo l’ammiraglio italiano Rinaldo Veri, a cui è stata data la responsabilità di far rispettare – sul mare – l’embargo integrale sulle forniture armiere previsto dalla risoluzione ONU, sotto il cui ombrello di legittimità si sono posti i raid aerei e gli altri interventi di natura militare… [ leggi l’articolo ]

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